Hereafter

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Un film di Clint Eastwood. Con Matt Damon, Cécile De France, Joy Mohr, Bryce Dallas Howard, George McLaren, Frankie McLaren, Thierry Neuvic.
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Drammatico, durata 129 min. - USA 2010. - Warner Bros Italia uscita mercoledì 5 gennaio 2011. MYMONETRO Hereafter * * * * - valutazione media: 4,09 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
lucadagostino85 giovedì 6 gennaio 2011
grazie, clint Valutazione 5 stelle su cinque
68%
No
32%

Hereafter è un film potente. Nel vero senso del termine. Porta con sé un interrogativo, forse l'unico, al quale nessuno può dare risposta, e accompagna gli occhi e il cuore dello spettatore in un viaggio silenzioso, alla lenta scoperta  di tre vite parallele destinate ad incrociarsi. Clint Eastwood ci regala un'altra, l'ennesima, dimostrazione di quanto sia grande.
Il filo conduttore della pellicola è la morte, e il modo in cui la sua presenza abbia condizionato e condizioni la vita dei protagonisti.
George è un operaio con il dono di riuscire ad entrare in contatto con chi non c'è più; Marcus un bambino che ha perso il fratello e non riesce a dimenticarlo e quindi ad andare avanti; Marie una giornalista che è letteralmente morta per qualche  minuto durante lo tsunami del 2004, ed ora convive con ciò che quell'esperienza le ha lasciato. [+]

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weach domenica 6 febbraio 2011
sono pronto ad accoglierla sereno Valutazione 5 stelle su cinque
81%
No
19%

        L'uomo è allo specchio, si confronta con il suo destino  , quest'uomo è un giovane ottantenne  dal nome  Clint Eastwood  con un' integrità intellettuale ed artistca soprendente.
Questa sua   ultima opera mi ha sorpreso per l'intrinseca forza ,per la duttilità , per coraggio di proporre all'umanità un approccio di  pace, di serenità con "la soglia della morte" .
Come si conviene per un uomo di integrità intellettuale,Clint Eastwoow non propone una lettura definitiva "per Il viaggio più lungo",anzi, come si conviene a lui , "suggerisce "un dibattito , senza ipocrisie, dove ogni conclusione merita rispetto, perché la risposta è puramente individuale  , come il relativo percorso di consapevolezza. [+]

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weach giovedì 10 febbraio 2011
spiritualità laica composta Valutazione 5 stelle su cinque
82%
No
18%

Molto apprezzato dalla critica  Hereafter  ha una sua impostazione di pensiero laico  ,ma con un ‘apertura “possibilista”verso soluzioni  non “strettamente in linea “  .
Clint Eastwood , fresco ottantenne , ciondola fra i curiosi che cercano di carpire il suo segreto di “fresco ottantenne  intellettualmente integro ed artisticamente ispirato “.  
Clint , detto da molti roccia con dentro dei fiori , “si sorprende  dei sorpresi e dei curiosi e da loro, corrucciando le sopracciglia la giusta risposta :”Lavorare mi fa sentire vivo ,ho sempre con me persone che  sono pronte  ad accettare nuove sfide ed è bello andare su di un nuovo set ogni mattina”
Ancora . [+]

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giovanni di giulio venerdì 7 gennaio 2011
hereafter-analisi e commento Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

Con rigore ed estrema fascinazione  il regista Clint Eastwood da vita ad un'intensa pellicola che indaga su quanto di più ignoto vi è nella comune esperienza esistenziale di ogni uomo, ovvero la morte.
Un'attenta e lucida riflessione, a mio parere costante durante l'intera durata del film, consente al regista di porsi domande non solo su quanto ci attende al di là della vita, ma anzitutto sul ruolo di fondamentale importanza che l'idea stessa di morte ricopre all'interno della vita di ogni uomo. In tal modo la pellicola diviene una riflessione sulla miseria dell'umanità, tragicamente confinata nel suo stato di finitudine e impotenza di fronte alla forza incontrastabile della natura (lo tzunami), all'imprevedibilità del destino (l'incidente d'auto), alla degenerazione che i rapporti tra gli uomini stanno manifestando (l'attentato in metropolitana), all'impossibilità di comprendere il senso della nostra esistenza (il sensitivo incapace di accettare il proprio dono). [+]

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marv89 giovedì 6 gennaio 2011
quando il cinema si trasforma in arte Valutazione 5 stelle su cinque
58%
No
42%

Sergio Leone diceva di lui: " Mi piace Clint Eastwood perché è un attore che ha solo due espressioni: una con il cappello e una senza cappello" una frase che andava quasi a denigrare la figura del Clint attore sottolineando la carenza di emozione e spessore che il suo personaggio emanava. Oggi nel 2011 Eastwood è un Regista ottantenne con la R maiuscola che ci ha regalato lungometraggi indimenticabili da inserire di diritto nella storia ultracentenaria della pellicola, dei lavori che abbondano di quelle caratteristiche che Leone non vedeva nell'attore. [+]

[+] clint, ci aspettavamo di più (di cannabbal)
[+] ma quale sigaro? (di marv89)
[+] clint (di ubimario)
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weach domenica 6 febbraio 2011
la morte ...un dolce incontro che ci compete Valutazione 5 stelle su cinque
78%
No
22%

           Chi parla di Clint Eastwodd deve capire che quest' uomo è un giovane vecchio perché è ottantenne con un integrità intellettuale ed artistica invidiabile.
Questa sua   ultima opera mi ha sorpreso per l'intrinseca forza ,per la duttilità , per coraggio di proporre all'umanità un approccio di  pace, di serenità con "la soglia della morte" .
Come si conviene per un uomo di integrità intellettuale,Clint Eastwoow non propone una lettura definitiva "per Il viaggio più lungo",anzi, come si conviene a lui , "suggerisce "un dibattito , senza ipocrisie, dove ogni conclusione merita rispetto, perché la risposta è puramente individuale  , come il relativo percorso di consapevolezza. [+]

[+] dentro il cuore del mondo (di weach)
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writer58 giovedì 6 gennaio 2011
un buon film di un grande regista... Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Si vede la mano di un grande dietro la cinepresa. Le tre vicende narrate (la giornalista francese che sopravvive allo Tsunami, rappresentato in modo straordinariamente realistico ed efficace, il sensitivo che non vuole "esercitare" e che vive il suo dono come una condanna, Il ragazzino che perde il fratello e la madre tossicodipendente) sono raccontate con uno stile pulito e intenso, incatenano l'attenzione degli spettatori e  creano connessioni di senso tra i protagonisti, in bilico (fuor di metafora) tra la vita e la morte. La materia trattata è controversa (l'esistenza di un aldilà dopo la morte) e si prestava a cadute di stile o alla proposizione di un polpettone mistico-metafisico, ma Eastwood aggira brillantemente questi rischi e ci propone un esercizio filmico nitido e appassionante. [+]

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sergiofi sabato 8 gennaio 2011
tre storie coinvolgenti Valutazione 5 stelle su cinque
80%
No
20%

Clint Eastwood non si accontenta mai. Ci regale l’ennesima emozione, una nuova magistrale prova di cinema. Intreccia sullo schermo tre storie. La giornalista parigina bella e famosa, all’apice del successo e della carriera. Il giovane uomo americano prigioniero di un dono che vive come una condanna, nella triste solitudine di San Francisco. Il bambino londinese che perde tragicamente il gemello, con il quale condivideva una madre tossica.

Il denominatore comune che lega queste tre vite apparentemente disuguali è l’esperienza diretta e indiretta della morte, che segna ciascuno dei protagonisti. Il tema dell’aldilà è solo il pretesto per raccontarci con stile impeccabile e grande senso di partecipazione la mestizia esistenziale di Marie, George e Marcus. [+]

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simone dato martedì 11 gennaio 2011
dov'è la sceneggiatura? Valutazione 3 stelle su cinque
57%
No
43%

Diciamo subito che trattandosi di un film di Clint Eastwood, non è senz'altro un film banale. E anche che trattandosi di un film di Clint Eastwood le aspettative sono sempre alte, soprattutto in questo caso in cui la critica sembrava tutta molto favorevolmente riviolta all'ultima opera del grande regista californiano. Forse proprio per questo carico di aspettative, con l'idea di trovarsi di fronte ad uno di quei capolavori assoluti che cambiano i nostri radicati giudizi sul cinema, si esce dalla sala al termine della proiezione con un misto tra perplessità e delusione. Perchè il film di Eastwood di qualità ne ha molte, e spunti interessanti anche, ma lascia un'idea di incompiuto, di ciò che poteva essere e non è stato, che ci accompagna anche nei giorni successivi quando lo si ripensa a mente fredda. [+]

[+] esatto (di lennon)
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andaland sabato 8 gennaio 2011
non è la fine Valutazione 3 stelle su cinque
56%
No
44%

Il film ricalca clichè sul paranormale, mostrando che esistono un sacco di ciarlatani, ma che dopo la morte esiste qualcosa di misterioso e sconosciuto che qualcuno è in grado di vedere e percepire, ma il racconto alla fine non aggiunge nulla di nuovo a ciò che si è sempre visto nei film e in tv. La regia è ottima, spettacolare la scena d'apertura dello tsunami, però non è il capolavoro che tutti descrivono.

[+] hereafter non parla del paranormale (di samwood)
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