Titolo originale | Maradona by Kusturica |
Anno | 2008 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Spagna, Francia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Emir Kusturica |
Attori | Diego Armando Maradona, Lucas Fuica, Emir Kusturica, Ernesto Cantu, Fidel Castro, Manu Chao, Hugo Chávez Evo Morales, Claudia Villafañe. |
Uscita | venerdì 30 maggio 2008 |
Tag | Da vedere 2008 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 2,86 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 20 dicembre 2016
Un documentario sulla star argentina Diego Armando Maradona, considerato da molti il più grande calciatore di tutti i tempi. In Italia al Box Office Maradona di Kusturica ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 103 mila euro e 35 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Si yo fuera Maradona viviría como él ... mil cohetes ... mil amigos ... y lo que venga a mil por cien". Così canta Manu Chao nel documentario che Emir Kusturica dedica al Pibe de oro. Due somme di genio e sregolatezza che si incontrano per un'operazione annunciata sin dal 2005.
Da un lato il regista di Underground da allora alla ricerca di un nuovo capolavoro che sembra essere fagocitato da un eccesso di clowneria balcanica. Dall'altro il campione che tutti conoscono e l'uomo che si è perduto fisicamente in mille dissipazioni che lo hanno condotto in più di un'occasione a ricoveri ospedalieri di urgenza.
I due si stimano reciprocamente e il film lo dimostra. Kusturica segue il suo protagonista da Buenos Aires, dove festeggia il compleanno della figlia Dalma, a Cuba (Maradona è un convinto sostenitore del regime castrista). In questo percorso non possono mancare Napoli (città che lo ha amato e ancora lo ama) e la kusturiciana Belgrado.
Il regista dichiara: "Sono un idealista. Per me Maradona sarà sempre più grande dell'effetto che le droghe hanno avuto su di lui. È un artista. Essere un artista significa andare al di là dei propri limiti. Questo non ha nulla a che vedere con questa società che ti mette su un piedistallo per poterti poi distruggere e seppellirti".
È forse da queste frasi che si può comprendere il motivo di un'amicizia in cui l'uno in qualche misura si riconosce nell'altro trasformando così il documentario in una reciproca attestazione di rispetto e ammirazione.
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Emir Kusturica è indubbiamente uno dei registi più originali e talentuosi del nostro tempo ed è sempre riuscito a conquistare critica e pubblico grazie ad uno stile unico, dove farsa, grottesco, surreale folklore e humor nero si intrecciano nel narrare vicende dai risvolti drammatici…basti pensare al visionario “Arizona Dream” o al suo capolavoro “Undergro [...] Vai alla recensione »
Sapendo che Kusturica si accostava al documentario, era interessante valutare come il regista serbo, spesso incline alla ricerca del bizzarro piuttosto che alla compattezza stilistica, avrebe fa l'altro affrontato l' argomento Maradona:un altro personaggio "Bizzarro", fuori dagli schemi, e dunque il rischio che due uomini particolari "Annullasero" il concetto di documentario.
Maradona secondo Emir Kusturica. L'estroso regista di Sarajevo non propone il solito docufilm, fatto di interviste e scene di repertorio. Sì, ci sono anche quelle. Ma molto originali sono i parallelismi tra le vicende del Pibe de Oro e i suoi film. Un Maradona autentico, privato, noto forse ai più perché non ha mai nascosto le sue amicizie e la sua fede politica, ma che non ci stanchiamo mai di vedere. [...] Vai alla recensione »
che dire, incredibile le carriere di alcuni atleti o allenaore, rischiano per 3 anni la sostituzione magari con esami spesso dal contorno buffo e per scrivere qualche titoletto di facciata, e poi vanno in un'altra squadra ed ecco lo scudetto..., e chissà che non abbiano vinto... anche la coppa, arrivare secondi sappiamo nello sport che significa soltanto mortadella purtroppo, qui parliamo [...] Vai alla recensione »
Un grande regista e un grande campione, che spettacolo! Vedere un film su un campione di calcio realizzato da qualcuno che sa dialogare con lui, e magari pure palleggiarci! E vedere due grandi artisti che dicono apertamente quello che i giornali ci censurano...
A parte il buono stile indiscutibile di kusturica, non capisco minimamente il senso del film. Forse tutta una scusa per fare politica? Ma Maradona a parte saper calciare 1 pallone che cosa ha fatto di cosi importante da meritare un documentario?
Un portatore insano di felicità, amore, ribellione e passione. Una sorta di divinità umanissima che da queste stesse è stata schiacciata. Ecco chi è Diego Armando Maradona, il più grande giocatore di calcio di tutti i tempi. Emir Kusturica, genio anarcoide come lui, era l'unico che lo poteva raccontare. Alla Salle Bazin di Cannes c'era una ressa che neanche allo Stadio San Paolo di Napoli il giorno [...] Vai alla recensione »
Buenos Aires, Cuba, Napoli, Belgrado. Il documentario clownesco e travolgente sul «Pibe» non vuol essere un ritratto obiettivo del più grande e autodsitruttivo calciatore di ogni tempo, ma un gesto (anche narcisistico) di idolatria che non risparmia il dolore: e la sequenza in cui Diego canta sfatto la «sua» canzone è da incorniciare. BELLO - PER TIFOSI Da ViviMilano, giugno 2008
«Dio è il solo essere che regna anche senza esistere». È fuori discussione invece l'esistenza divina di Diego Armando Maradona. Perfino ora che non gioca più e ha così tante volte sfiorato la morte. O pensate sia stato da «umani» umiliare gli inglesi, vendicare il sangue delle Malvine, segnare un gol irregolare in mondovisione, vincere la coppa del mondo di calcio alla faccia di madame Thatcher - il [...] Vai alla recensione »
Maradona è meglio di Pelè. C'era un tempo per cui Napoli era famosa per lo scugnizzo argentino, l'artista più raffinato e geniale che il calcio abbia mai regalato, e non per i rifiuti. Ora Mr. God (così lo chiama il suo regista, Emir Kusturica) viene celebrato da una Cannes, quella del 2008, più sportiva che mai e con un debole per i campioni maledetti.
Eravamo io, Emir Kusturica, Manu Chao, Diego Armando Maradona…no, non è l'esilarante imitazione di Gianni Minà fatta da Fiorello, ma un modo scherzoso per ripercorrere quel piccolo capolavoro che vedrete da oggi, distribuito da Bim, nelle sale: Maradona. Il più grande calciatore del mondo raccontato dal regista più estroso, un incontro tra titani che si sono amati fin dal primo giorno.
Dopo la recente biografia di Marco Risi, non autorizzata e non interpretata dal Pipe de Oro, ecco il documentario/confessione del bosniaco Kusturica ("Underground"), volato con passione oltre il muro di gomma che circonda il divino Diego. Che ci mette la faccia, il grasso, la famiglia, i ricordi, la sincerità e l'invettiva (dopo il detestato Bush, ci sono Matarrese, la Thatcher e i reali d'Inghilterra). [...] Vai alla recensione »
«Diego nostro che sei in terra, santificato sia il tuo sinistro, dacci oggi l'allegria e perdona quei giornalisti come noi perdoniamo la mafia napoletana. Non ci lasciare sporcare il pallone e liberaci da Havelange». Una preghiera rivolta a Mr. God, come lo chiama con deferenza il regista Emir Kusturica, il mantra de la "Iglesia maradoniana", culto con tanto di battesimi, matrimoni e migliaia di fedeli. [...] Vai alla recensione »
Da poco presentato al festival di Cannes alla presenza del protagonista, il film racconta il percorso trionfale e sciagurato del grande campione di calcio con slancio, affetto e pathos, cercando di scoprire l'elemento masochista che quasi lo ha perduto. Pure il regista Kusturica è sullo schermo, come musicista a capo della sua band, come investigatore, come amico.
C’è UN RAGAZZINO, filmato in bianco e nero, che palleggia da Dio. In primo piano, viso magro e occhioni neri, dice: «Ho due sogni, giocare nella Coppa del mondo e vincerla». È Diego Armando Maradona, che Emir Kusturica celebra nel documentario, Maradona by Kusturica, presentato a Cannes 2008. Ci sono, sì, i gol del Pibe de Oro; ma, oltre all'aspetto biografico-calcistico, il regista di Papà è in viaggio [...] Vai alla recensione »
C'è chi lottava, ai tempi della Hollywood dorata, per avere «il nome sopra il titolo». A Diego Armando Maradona sono bastati i goal per consentirgli di finire «dentro» i titoli di film e canzoni, libri e saggi. Perché, come Che Guevara ma anche come il divo Andreotti, è un'icona pop del Novecento. Come i suoi amici Fidel Castro e Chavez. E, tutto sommato, come il pallone, ovvero il calcio, lo sport [...] Vai alla recensione »
Scontro fra titani. Sarà più egocentrico Maradona o Kusturica? Nel dubbio il regista di Underground mette il suo nome nel titolo del ritratto dedicato al "pibe de oro": Maradona By Kusturica, e non se ne parli più. Poi naturalmente la palla la tiene quasi sempre Diego Armando, anche se quando l'amico Emir gli fa visitare lo stadio di Belgrado le due star si concedono un bel palleggio di testa.
Maradona è bello e commovente, fracassone e pieno di musica, poetico nel riproporre il privato di quest'idolo caduto più volte e sempre rialzatosi, crudo nel delineare gli elementi tragici che fanno corona a una vita di eccessi. C'è un elemento dionisiaco in lui che Kusturica rende benissimo: esibizioni musicali, bagni di folla a ogni apparizione, l'esistenza addirittura di una chiesa maradoniana. Vai alla recensione »
Eroe sportivo, personaggio profondamente popolare e orgoglioso della sua identità argentina, passato ripetutamente dagli altari alla polvere (in senso letterale e figurato), Diego Armando Maradona è stato probabilmente il calciatore più famoso del mondo e, anche, un gran bastian contrario che ha approfittato del megafono offerto da tv e giornali di mezzo mondo per dire la sua, da aizzapopolo dei «tre [...] Vai alla recensione »
Napoli c'è una volta sola. Quando Diego ritorna nel giugno 2005 e la folla lo acclama al grido di «Chi non salta, Ferlaino è». Più precisamente, nel docu-film «Maradona by Kusturica», passato ieri fuori concorso, c'è poco o nulla che riguardi l'orgasmo magico dei giorni radiosi e tutto è calibrato sulle riletture di un rabbioso senno di poi. Il regista serbo-bosniaco, che al talento abbina il credo [...] Vai alla recensione »
Che Cos'è, di preciso, che voleva ottenere Emir Kusturica mettendosi nel 2005 sulle tracce di Diego Armando Maradona? Un documentario, si dirà, che restituisse un ritratto veritiero del calciatore più leggendario, eroe divinità e idolo non solo per la magica intimità con il pallone ma anche e soprattutto per la persona che è. Salito in vetta provenendo dalla povertà, precipitato in basso per gli errori [...] Vai alla recensione »