Il primo giorno d'inverno

Film 2008 | Drammatico 88 min.

Regia di Mirko Locatelli. Un film con Michela Cova, Mattia De Gasperis, Giuseppe Cederna, Andrea Semeghini, Teresa Patrignani. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2008, durata 88 minuti. Uscita cinema venerdì 27 marzo 2009 - MYmonetro 2,71 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 21 dicembre 2010

Il film racconta l'adolescenza come passaggio critico, anche se la società e il consumo la presentano come età dell'allegria; indaga la solitudine in cui vive chi è un escluso come Valerio. In Italia al Box Office Il primo giorno d'inverno ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 8,7 mila euro e 3,1 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
2,71/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 3,00
PUBBLICO 3,14
CONSIGLIATO SÌ
Ritratto di un adolescente emarginato tratteggiato con sincera partecipazione.
Recensione di Giancarlo Zappoli
sabato 6 settembre 2008
Recensione di Giancarlo Zappoli
sabato 6 settembre 2008

Valerio è un adolescente che vive nella provincia milanese. A casa ha una sorella minore della quale talvolta deve, di malavoglia, occuparsi. Nel mondo scolastico e della piscina di nuoto in cui si allena Valerio è costretto a percepire la propria diversità. Quella che lo spinge ad isolarsi nella campagna o a compiere lunghi tragitti sul suo motorino che ogni tanto lo tradisce. Vorrebbe avere delle amicizie ma i compagni lo respingono e chi lo aiuta sa di mettere a repentaglio il proprio ruolo nel gruppo di quelli che contano. Un giorno, del tutto improvvisamente, accade qualcosa che gli cambia la vita e che lo spinge a commettere un grave errore. La notte più lunga dell'anno (il solstizio d'inverno) è appena trascorsa.
Mirko Locatelli, con il sostegno della Provincia di Milano, ha realizzato (dopo l'esperienza dei corti e di un mediometraggio) la sua opera prima che, come molte opere prime, ha pregi e difetti. Partiamo dai secondi. Il film ha una struttura molto semplice e lineare che rischia di non coinvolgere lo spettatore. La fotografia che gioca su cromatismi ricercati non aiuta certo in quel senso così come la scarsa utilizzazione della bambina che interpreta il ruolo della sorella di Valerio.
I pregi si individuano invece nel desiderio di raccontare un'emarginazione che trova origine in un nucleo sociale giovanile non urbano ma forse ancor più vincolato da rigide regole di appartenenza che non quelli delle metropoli. Valerio è solo. Solo sul suo motorino. Solo a scuola dove tenta di farsi notare. Solo in piscina dove l'attenzione dell'allenatore è tutta rivolta a un altro, possibile promessa del nuoto. Solo anche nel tentativo di scoprire i percorsi di una sessualità che è ancora alla ricerca di un'identità precisa. Locatelli lo segue con sincera partecipazione.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 22 dicembre 2010
RONGIU

Che cos’è l’adolescenza? E’ tempesta o bonaccia? I due “stadi”, considerati isolatamente, costituiscono con il passare del tempo, situazioni di imminente pericolo. Uno stato di perenne tempesta, è sicuro tragico naufragio. Una perenne bonaccia non conduce a riva sicura, mai. L’adolescenza è, dunque, ciò che in gergo sportivo si  chiam [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 dicembre 2010
angelo umana

E’ una normale famiglia quella composta dall’adolescente Valerio, dalla sua dolcissima sorellina Micaela con il coniglietto battezzato Francesco e dalla mamma ancora giovane. Non hanno tanti mezzi, Valerio ha un vecchio motorino che necessita di continue riparazioni e che spesso lo lascia a piedi, Micaela ha un mangiadischi rotto, e non possono essere affrontate spese particolari.

martedì 21 dicembre 2010
algernon

film interessante, direi un buon film, anche se non del tutto sviluppato. un ragazzo solitario, che si prende cura come riesce della sorellina, madre poco presente, il padre non c'è. allenamenti in piscina, scuola. qualche episodio di bullismo, neanche troppo marcato, ma abbastanza da ferire ragazzi nel mezzo di una crescita incerta. il protagonista cade anche lui nel ruolo di bullo e ricattatore, [...] Vai alla recensione »

giovedì 3 febbraio 2011
Conte di Bismantova

è un ottimo film, come opera prima lascia ben sperare in un ricco futuro. Premetto subito che secondo me qui non si parla di omosessualità: essa è un pretesto, e potrebbe benissimo venire sostituita da un'altro segreto qualsiasi purchè facente parte di quella specie di segreti scatenanti quella vergogna inaffrontabile e quella distruzione d'identità sociale [...] Vai alla recensione »

martedì 21 dicembre 2010
astromelia

...adatto ad un pubblico giovanile,credo che il film cominci dove finisca,unica prerogativa il tema dell'omosessualità più o meno celata,ed un nucleo familiare che niente dà e niente riceve,più che disadattato il protagonista rispecchia l'adolescenza di molti ragazzi,fatta di poche cose e di una routine quotidiana,nel mezzo la tragedia,ma la fine resta sospesa.

FOCUS
INCONTRI
venerdì 27 marzo 2009
Marzia Gandolfi

Ci sono film in Italia che per esistere e resistere alla spirale del silenzio devono autoprodursi e autodistribuirsi. Ci sono film, magari apprezzati e premiati in tutto il mondo ma non a casa nostra, che non rimuovono il reale e non hanno paura ad avvicinare l'esperienza tragica. Ci sono film, come Il primo giorno d'inverno, che interrogano e interpretano la società italiana contemporanea. Attraverso una messa in scena fredda, rigorosa e distante, il regista milanese produce una riflessione sul mondo adolescenziale, che è al contempo etica ed estetica, meglio, etica attraverso l'estetica.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Francesco Alò
Il Messaggero

Glaciale gioventù violenta per il rarefatto Il primo giorno d'inverno di Mirko Locatelli, debutto alla regia di grande freddezza e bellezza visto nella sezione Orizzonti dell'ultima Mostra del cinema di Venezia. E' la storia di Valerio (Mattia De Gasperis), adolescente solitario ed emarginato che viene ignorato da tutti: dai compagni di classe a scuola, dall'insegnante di nuoto (un Giuseppe Cederna [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Passaggio di stagione, passaggio d' età. Prendere uno stereotipo, o un archetipo, non vuol dire trattarlo in maniera scontata. Non lo fa Mirko Locatelli, al secondo film. Per il ritratto del ragazzo Valerio sceglie - pericolosamente ma audacemente - la strada del non detto. Immedesimati nella condizione di semimaturità e di incompleta coscienza del protagonista adolescente, percepiamo con lui il disagio [...] Vai alla recensione »

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