Titolo originale | Masters of Horror: H.P. Lovecraft's Dreams in the Witch-House |
Anno | 2005 |
Genere | Horror |
Produzione | USA |
Durata | 55 minuti |
Regia di | Stuart Gordon |
Attori | Ezra Godden, Jay Brazeau, Campbell Lane, Chelah Horsdal, David Racz, Nicholas Racz Yevgen Voronin, Susanna Uchatius, Donna White, Susan Bain, Terry Howson, Anthony Harrison, David Nykl. |
MYmonetro | 2,47 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Uno studente affitta una casa posseduta da forze maligne.
CONSIGLIATO NÌ
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Lo studente universitario è una razza strana. Studia, memorizza dati, si appassiona alla materia senza pensare al domani. Un futuro da precario lo attende ma, se abbandoniamo per un istante il presente per affidarci alla magia dell'horror, vedremo come gli incubi attuali non siano niente in confronto al destino agghiacciante del giovane protagonista de La casa delle streghe. E alla fine del film, forse, ne usciremo un po' sollevati.
Alle prese con una tesi di fisica che vuole dimostrare l'esistenza di dimensioni parallele, Walter (Ezra Godden) decide di affittare una camera ad Arkham, nel New England, con la speranza di trovare la quiete adatta a concentrarsi sul suo lavoro. Appena messo piede nella nuova stanza, la vita non sarà più la stessa: un topolino con la faccia umana e una vecchia strega tortureranno i suoi sogni e metteranno in pericolo l'esistenza della dolce vicina di casa e del suo figlioletto.
Stuart Gordon ritorna a sfruttare la letteratura fantastica di H. P. Lovecraft, come aveva già fatto in passato per il delirante Re-animator (1985). Anche stavolta la storia ha inizio con un ricercatore universitario che, a differenza del precedente, una sorta di scienziato pazzo che resuscitava i morti, qui ha la stoffa di un bravo ragazzo, buono e diligente, che mai farebbe del male a qualcuno. E quando si comincia qualcosa di nuovo (in questo caso il trasloco in una casa infestata dai fantasmi) si ha l'incoscienza dell'eccitazione iniziale che rende ciechi per un attimo, ignari di quello che può accadere. Così, all'innocenza dell'inizio di un viaggio si aggiunge spesso una dose di cattiveria e spregiudicatezza non prevista, un favore agli spiriti maligni incontrati lungo il percorso. Qui non ci sono strade da percorrere, tutto avviene tra le pareti di una casa stregata, mura che contengono ossa di bambini, libri incantati e un clan di ratti capitanati da un topo malefico, dai denti aguzzi e dalla mente perversa. Quando Walter si addormenta, cominciano gli incubi. Non banali sogni ma viaggi reali all'interno di un mondo irreale, fatto di magie, tentazioni sessuali e crimini terribili. La sete di sangue di una strega millenaria è il motore della vicenda: ha bisogno di un essere umano che uccida con un coltello il bambino della stanza accanto per farne un sacrificio rituale. E quel maledetto eletto è proprio Walter che, seppur innamorato della vicina e del pargoletto, fatica a resistere alle forze oscure della strega. Da buono si trasformerà in un perfido sicario.
Parco nell'uso delle luci naturali e propenso a spendere in effetti speciali, il regista non si cura di essere originale. Ogni particolare, dallo schizzo del sangue che trabocca ai graffi sulla schiena, rientra perfettamente nello schedario del genere. Gordon non osa rompere gli schemi e contempla la sua storia, tenendo a bada gli slanci creativi, mantenendosi aderente ad un immaginario manuale del giovane regista horror. Così facendo perde in complessità psicologica ma acquista forza nell'intrattenimento. L'intreccio regge fino alla fine e la strega spaventa quanto basta.
Buon episodio di questa serie ormai cult per gli appassionati. Questa volta il tema affrontato è la stregoneria, e Gordon ci riesce benino, dando al film una continua visuale pessimistica. Al di sopra della media (mi riferisco alla serie) le interpretazioni. Finale discreto, con poco splatter ma dosato bene.
"Agghiacciante" in senso negativo! brutto episodio della serie Masters Of Horror; una casa delle streghe in cui a farla da protagonista è più un topo con la faccia umana che no le streghe stesse, dove per altro se ne vede soltanto una; trama incosistente e scene che suscitano poco interesse in quanto a volte prevedibili e altre volte insensate.
Nel mediometraggio è difficile condensare un racconto articolato e progressivo, in questo caso gordon deve fare a meno della suspense, elemento di contorno necessario per un horror, concedendo più tempo alla fase narrativa, quello che ne esce fuori è un lavoro sbrigativo che limita le emozioni di una storia un pò troppo riassuntiva. Saluti.