Il commissario Montalbano - Il ladro di merendine

Tratto dal terzo romanzo di Camilleri che ha Salvo Montalbano come protagonista, Il ladro di merendine ha tutta la forza della collana romanzesca e della serie televisiva omonima. Tale forza deriva da una sapiente miscela di narrazione poliziesca e di affresco di costume, di intriganti storie investigative e affascinanti ambientazioni siciliane. Il merito di un connubio così riuscito è da attribuire al padre di Montalbano: Andrea Camilleri. Lo scrittore, essendo stato delegato alla Produzione Rai per Le inchieste del Commissario Maigret, Sheridan Squadra Omicidi e regista dell'episodio della miniserie tv L'indizio. 5 inchieste per un commissario: Domenica di Ferragosto, dimostra una vera passione e una grande competenza in fatto di commissari e ispettori. E soprattutto, Camilleri è un siciliano doc, un uomo che vanta poi un passato di 40 anni come regista teatrale, quindi un perfetto metteur en scene del teatro della Sicilia di oggi. Sia nella pagina scritta che sul piccolo schermo, le serie di Montalbano sono così intrise di accenti e colori locali da diventare affiche pubblicitarie, neanche troppo involontarie, dalla propria terra.
Nel caso specifico de Il ladro di merendine, la trama è condita di morti, amanti, lettere anonime, piccola malavita, ma anche di progetti di nozze e antipasti di mare. È inoltre interessante notare come un semplice delitto di provincia si trasformi in un delicato caso internazionale che coinvolge, senza prendersi troppo sul serio, terrorismo islamico e mafia siciliana. La messa in scena televisiva ha una certa dose grottesca, soprattutto nelle scene della scoperta di cadaveri inverosimilmente insanguinati. E anche se il libro è molto più pungente e cinico verso la nostra Italia e i suoi italiani, l'episodio in questione tocca trasversalmente tematiche attuali come l'immigrazione dalla vicina Africa e i traffici illeciti. Due ore di televisione piacevole, ma con uno sguardo critico e sarcastico all'occorrenza. 