Ora su TIMVISION il film che trasformò un giovane Tom Cruise nel perfetto esempio della forza e dell'aggressività americane.
di Pino Farinotti
Interessante è l'anno di produzione del film, 1986. Presidente degli USA è Ronald Reagan, l'uomo muscolare, l'uomo dell'America forte con dimostrazioni relative. I Top Gun sono i piloti degli F-14 Tomcat, aerei da combattimento costruiti per attaccare, dotati di tutte le armi più letali per quella funzione. Ed è un modello esemplare della cosiddetta cultura reaganiana. Nel marzo di quell'anno accadde che i libici lanciassero alcuni missili contro aerei americani impegnati in manovre nel golfo della Sirte. Scattò la rappresaglia di Reagan che bombardò navi e postazioni missilistiche libiche. I Tomcat furono attori protagonisti.
In quello stesso anno, forse un caso, forse no, Tony Scott diresse Top Gun, protagonista un Tom Cruise, 24enne, perfetto esempio della forza e dell'aggressività americane. Cruise, nei panni del tenente Pete, approda alla scuola e subito si distingue per ambizione e competitività. Si scontra con un collega competitor (quasi) altrettanto dotato, soprattutto con un nemico vero, un Mig 28 russo. Ne uscirà vincitore. E prevarrà anche nella contesa amorosa per la conquista della bella insegnante di astrofisica.
Dunque un supereroe autentico, lui e gli altri piloti, raccontati come dei veri angeli custodi della nazione e dei suoi principi di libertà, di potenza e di salvaguardia dell'Occidente. Un film squisitamente politico ma anche divertente, campione di incassi in quell'anno. Il Tomcat, divenne l'ennesimo aereo eroe dei film. Come molti altri, in quello che è un vero e proprio genere.
Ricordabili gli Stukas e i Messershmitt tedeschi, i Mig russi che duellavano con gli F 86 americani nei primi anni della guerra fredda, il bombardiere B 52, glorificato da Kubrick nel Dottor Stranamore, il tristemente famoso Enola Gay, bombardiere B 29, quello della bomba su Hiroshima.
Non può mancare un aereo "opposto" ai "B", il leggendario Epirit of St. Louis che, nel 1927, Charles Lindbergh pilotò da New York a Parigi, simbolo, questa volta, di pace e di unione fra i popoli.