Anno | 1985 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Stephen Frears |
Attori | Daniel Day-Lewis, Gordon Warnecke, Saeed Jaffrey, Roshan Seth, Derrick Branche Rita Wolf, Souad Faress, Richard Graham, Shirley Anne Field, Winston Graham (II), Charu Bala Chokshi, Dudley Thomas, Garry Cooper, Neil Cunningham, Persis Maravala. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,76 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 23 giugno 2017
Omar, giovane gay pakistano che vive a Londra, di buona volontà, propone allo zio ricco di gestirgli una vecchia lavanderia. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar,
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CONSIGLIATO SÌ
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Omar, giovane gay pakistano che vive a Londra, di buona volontà, propone allo zio ricco di gestirgli una vecchia lavanderia. Nel frattempo arrotonda anche come corriere della droga. Si prende un socio (un vecchio compagno di scuola) anche lui gay e un po' balordo, tale Johnny, che per Omar lascia una compagnia di teppisti. La lavanderia, riammodernata, va a gonfie vele. Tania, cugina di Omar, innamorata di lui ma rifiutata, si uccide. I teppisti prendono di mira i due giovani affaristi e assaltano la piccola "Laundrette", ma vengono ricacciati. Un film fine, con ottima interpretazione di tutti gli attori.
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Il padre di Omar vorrebbe mandare suo figlio in università, ma questi si perde all'interno di una carriera criminale seguendo la famiglia dello zio. Il film vorrebbe denunciare l'impossibilità di integrazione degli immigrati pakistani, ma il tema non viene indagato sufficientemente. Come non hanno alcuno spessore psicologico i personaggi, tutto è montato su per raccontare [...] Vai alla recensione »
Una sequenza di "Piccoli affari sporchi"(2002), sempre di Frears, vuole -credo- introdurre alla dimensione dolceamara del film: una musica "sinuosa" che dice e non dice al contempo, delle inquadrature lente e suadenti che non svelano quasi nulla su quanto vedremo. Questo film, girato oltre quindici anni prima, si serve inizialmente di un analogo procedimento stilistico: prima di conoscere i personaggi [...] Vai alla recensione »
Un'idea di partenza interessante che però viene sviluppata in maniera superficiale, senza approfondire troppo tutti i temi e i personaggi presenti nella storia. Probabilmente a metà degli anni '80 fece scalpore, ma adesso è poca cosa.
Al contrario di tutti coloro ce hanno scritto prima di me, lo ritengo un gran bel film che merita la visione. Tenendo conto che: 1) e' un film fatto in economia 2) e' una delle prime prove da regista di Fears 3) attori sconosciuti (Day-Lewis era alle prime armi) il risultato e' piu' che soddisfacente. Trovo obbrobrioso il fatto che venga paragonato a "Arancia meccanica" [...] Vai alla recensione »
Omar è un giovane di famiglia pakistana, che vive col papà che accudisce visto che è ormai un’alcolista. Quando lo zio gli offre un lavoro nel suo garage, Omar entra subito nell’ottica capitalista di fare i soldi, e chiede allo zio la gestione di una sua lavanderia. Grazie all’aiuto di Johnny, che viene dalla classe proletaria londinese e col quale inizia una [...] Vai alla recensione »
Sceneggiatura pessima, regia scadente; i personaggi sembrano tutti schizofrenici, in alcune scene si comportano in maniera assurda. Dopo venti minuti ho chiuso e ho cestinato il film.
Noto ai festival per un sapiente Saigon sulla guerra del Vietnam vista dalle retrovie, Stephen Frears ha conquistato una speciale notorietà tra gli appassionati per questo agrocomico My Beautiful Laundrette, la mia bella lavanderia. Frears ha quarantasei anni, ha studiato legge a Cambridge, è stato aiuto regista di Reisz, è molto stimato come autore di tv e anche Laundrette è un prodotto di Channel [...] Vai alla recensione »
Non è un film riuscito My beautiful laundrette dell’inglese Stephen Frears. Ma è certo un film interessante, anzi tre, che si intrecciano tra loro. Il primo narra della comunità pakistana di Londra, delle sue radici lontane e delle sue difficoltà di integrazione. Il secondo è un duro attacco alla politica del governo Thatcher. Il terzo, infine, è la storia dell’amore omosessuale tra il pakistano Omar [...] Vai alla recensione »