Titolo originale | Efter repetitionen |
Anno | 1983 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Svezia |
Durata | 70 minuti |
Regia di | Ingmar Bergman |
Attori | Ingrid Thulin, Erland Josephson, Lena Olin, Nadja Palmstjerna-Weiss, Bertil Guve . |
MYmonetro | 3,00 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 13 aprile 2014
Tra ricordi e realtà, fantasia e finzione scenica, il regista immagina la sua vita al fianco di una giovane donna.
CONSIGLIATO SÌ
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Il regista Henrik Vogler sta sonnecchiando in teatro dopo una prova de "Il sogno" di Strindberg. Si sveglia quando la giovane attrice Anna rientra per cercare un braccialetto. I due parlano della recitazione che la ragazza ha visto far parte della presenza, non solo sulla scena, della madre anch'essa attrice. Sopraggiunge poi, quasi materializzandosi, Rakel, la madre di Anna. È attorno alla mezza età ed è contrariata per aver ricevuto un ruolo secondario; il suo tentativo di sedurre Henrik non va a buon fine. Il regista torna poi a parlare con Anna che potrebbe essere sua figlia.
Di questo tv movie è particolarmente interessante la struttura. Si tratta infatti di teatro da camera trattato visivamente come tale all'interno di una suddivisione da trittico laico che si interroga sulle dinamiche della rappresentazione e dell'amore.
Non è un caso che il regista, affidato all'interpretazione di Erland Josephson, si chiami Vogler come l'illusionista de Il volto. È il compito di chi mette in scena uno spettacolo quello di 'illudere' di una verosimiglianza il pubblico e Bergman non ha alcun timore di essere identificato con un uomo anziano che ama il palcoscenico ("Una volta mi hai detto che recitare è un'esigenza morale" gli ricorda Anna) ma non ha smesso di confrontarsi con la vita reale nella quale sente pulsare quasi un'esigenza di spiritualità. Sarà Vogler a dire ad Anna (alla quale non ha nascosto un desiderio che potrebbe anche essere incestuoso): "Alla mia età succede che uno si chini in avanti e si ritrovi improvvisamente con la testa sprofondata in un'altra realtà dove i morti non sono più tali e i vivi appaiono come tanti spettri. Ciò che un momento prima sembrava chiaro diventa bizzarro e del tutto incomprensibile. Ascolta il silenzio di questo palcoscenico, quanta energia spirituale vi è racchiusa". La rigidità sul piano della rappresentazione trova una spiegazione in "Lanterna magica" l'autobiografia di Bergman pubblicata nel 1985 in cui il regista afferma, utilizzando lo stesso attacco della citata battuta di Vogler: "Alla mia età si è attratti dall'impossibile. Capisco il costruttore Solness che comincia ad arrampicarsi sul campanile pur soffrendo di vertigini. Gli analisti dicono con molto tatto che la tensione verso l'impossibile è collegata alla potenza in declino. Cosa dovrebbe dire, del resto, un analista? Io credo in effetti d'essere spinto da altre cause".
Un vecchio regista alle prese con una rappresentazione di Strindberg rivede come in sogno Rakel, la donna che aveva amato un tempo, morta in una clinica per alcolisti da ormai cinque anni. In realtà, accanto a lui, sul palcoscenico, c'è Anna, giovane e disinibita figlia di Rakel e, forse, dello stesso regista. Tra ricordi e realtà, fantasia e finzione scenica, il regista immagina la sua vita al fianco di quella giovane e bella donna. Ma sono soltanto sogni.
DOPO LA PROVA disponibile in DVD o BluRay |
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Le più utili verità - dice un personaggio del Volto - sono create dai più abili mentitori”. Venticinque anno dopo, è ancora questa l’opinione di Henrik Vogler. Vogler, del resto, si chiamava anche il protagonista di quel film, illusionista e ipnotizzatore. Il teatro (il cinema) è l’universo degli abili mentitori, il luogo dove nascono strane verità, artificiali.
"Un pezzo di televisione cinematografata che tratta di teatro": questa la descrizione di Dopo la prova nelle parole di Ingmar Bergman, che con questa piccola opera da camera tornò alla regia a meno di un anno da Fanny e Alexander(1983) e a pochi mesi dalla sua dichiarazione di voler abbandonare il cinema. Un'affermazione (per fortuna) mendace, ma solo in parte.
Ingrid Thulin ed Erland Josephson: due grandi interpreti, legati nella mente dello spettatore ad alcuni dei principali film di Bergman. Di nuovo insieme, sempre sotto la regia del maestro svedese, in questo Dopo la prova, opera girata più di due anni fa e che solo ora esce in alcune - poche - sale del nostro paese. L’anziano regista Henrik Vogler (Erland Josephson), alle prese per l’ennesima volta [...] Vai alla recensione »