Il ritorno di Peter Grimm

Siamo negli Stati Uniti degli anni '30, in quell'America che risente della crisi economica conseguente al crollo della Borsa di Wall Street. Peter Grimm, anziano patriarca di una famiglia benestante, vorrebbe che il giovane nipote Frederick - colto, arrogante, sempre in giro per il mondo - torni nel suo paese d'origine per fargli conoscere e sposare la dolce Kathy, garantire così la sopravvivenza della stirpe dei Grimm e consolidare la situazione finanziaria, malgrado la ragazza sia innamorata di James.
Il vecchio, prima di morire, scommette con Andrew, suo medico curante e migliore amico, che l'unione tra Frederick e Kathy sarà stata felice; la giovane donna, infatti, sebbene sia innamorata di un altro uomo, promette di esaudire il desiderio del patriarca. Quest'ultimo muore per un infarto e, proprio durante la lettura del suo testamento, si rivela con le sembianze di un fantasma e propone a Kathy di rompere la promessa in modo che egli possa allontanarsi definitivamente dal mondo terreno, senza sensi di colpa.
Questo spaccato familiare è l'emblema di un popolo ridotto a non avere certezze, che si affida anche alle sedute spiritiche per cercare risposte e soluzioni a problemi che sembrano insolubili; anche la scienza non rassicura e lo stesso Dottor Andrew sembra trovare fiducia nell'intervento del sovrannaturale. È una società, quindi, in cui solo il denaro sembra essere l'unico strumento per ottenere sicurezza e stabilità, denaro che rende le persone avide e ipocrite. Ma il superamento di questi parametri avviene per un altro tipo di miracolo: quello della saggezza dell'età che supera il calcolo razionale. È questo che Peter Grimm rappresenta: il trionfo dei sentimenti veri e profondi sull'opportunismo. 