Un'opera che brilla della presenza di una star come Clara Bow. Online grazie a Ermitage.
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di Giancarlo Zappoli
Un film ‘audace’ in cui brilla la presenza di Clara Bow che in quello stesso 1925 fu nelle sale con 15 film. La vicenda alla base del film ha una doppia morale. Da un lato ci presenta dei giovani che vivono appieno la loro età (magari tappezzando la camera con le foto delle loro conquiste) distanziandosi da mamme che mettono loro in valigia i mutandoni di lana. Dall’altro c’è lei, la ragazza libera con la bocca a forma di cuore, che impazza alle feste e che fa girare la testa a più d’uno.
Però (un ‘però’ non può mancare) se ci si interessa alle ragazze non si può essere buoni sportivi (alcuni lo pensano ancora oggi) e allora la protagonista (che in fondo non può non essere una brava ragazza) deve pensare alla possibilità di sacrificarsi per il bene del suo ragazzo.
Ci sono film del passato che non brillano in maniera eccessiva per la loro qualità ma si rivelano come interessanti perché ci raccontano epoche di passaggio. The Plastic Age appartiene a pieno titolo alla categoria.