Lazzaro e Tancredi sono legati da una grande amicizia. Un'amicizia vera e intatta che nel tempo porterà Lazzaro alla ricerca di Tancredi. Espandi ▽
La Marchesa Alfonsina de Luna possiede una piantagione di tabacco e 54 schiavi che sopravvivono sui suoi terreni in catapecchie fatiscenti. In quella comunità si muove Lazzaro, un ragazzo profondamente buono che non sa neppure di chi è figlio ma è comunque grato di stare al mondo. Ma qual è il posto della bontà fra gli uomini?
Alla sua terza regia Alice Rohrwacher fa intraprendere al suo protagonista un cammino che è anche il proprio, all'interno di un cinema che deve molto a Olmi e Zavattini ma continua a
spingersi oltre, lungo un terreno che si modifica continuamente. Il suo cinema è libero, destrutturante, girovago. Se il suo film precedente parlava del meraviglioso,
Lazzaro felice racconta "la santità dello stare al mondo senza miracoli, senza poteri o superpoteri".