I buoni attori, la regia accorta, che tuttavia ristagna nella fase centrale, ci mostrano come l'amore, da qualunque parte provenga, può davvero essere una scorciatoia per l'inferno. Espandi ▽
Una coppia è adagiata su un prato. È un'immagine di ammaliante bellezza. L'uomo estrae dalla sacca una bottlglia di champagne. Improvvisamente tutto sembra mutare in una sequenza che scompagina ogni aspettativa e della quale è opportuno tacere per correttezza. Un inizio travolgente, originale ed emozionante, uno svolgimento meno allettante, ma di certo non banale, con un'impennata finale che ci conduce direttamente verso la tragedia annunciata.
La bizzaria della vicenda, tutta, non aiuta sempre lo spettatore, che comunque è allertato da uno scenario allarmante, ricco di metafore; un'eccentrica vicenda le cui intenzioni sono da ricercare nelle pagine del libro da cui è tratto "Amore fatale" (Enduring Love - 2003), vale a dire il romanzo di Ian McEwan, che comunque al pari del film non concede l'happy end allo spettatore, se non la speranza che le cose si concludano come si vorrebbe.