Titolo originale | http://pro.imdb.com/title/tt1851981/ Justice for Natalee Holloway |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Stephen Kay |
Attori | Tracy Pollan, Stephen Amell, Scott Cohen, Amy Gumenick, Michael Beach, Francesco Quinn Julio Oscar Mechoso, Melissa Ponzio, Grant Show. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 28 febbraio 2013
CONSIGLIATO SÌ
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2010 La madre di Natalee Ann Holloway non ha ancora smesso di cercare di scoprire la verità sulla scomparsa della figlia ad Aruba cinque anni prima. Il principale sospettato, Joran van der Sloot, è sfuggito più volte alle pesanti accuse ed ora è a piede libero. La donna però non si arrende e, grazie all'aiuto di un avvocato e dell'FBI, cerca in tutti i modi la verità. Joran invece non sa che una pena lo attende, ma per un altro motivo.
La scomparsa della diciannovenne Natalee Holloway nel maggio 2005 ha costituito un caso che ha coinvolto a lungo l'opinione pubblica statunitense. Giunta ad Aruba per una vacanza con le compagne di classe dopo il diploma scompare nel nulla. L'ultima volta che è stata vista era con un ragazzo, Joran, e con i fratelli Deepak e Satish Kalpoe. Da quel momento Van der Sloot inanellerà una serie di 'verità'. Dirà di aver lasciato la ragazza all'hotel e di non sapere altro. Affermerà poi che è morta e che lui si è sbarazzato del corpo salvo poi dichiarare di averla venduta a mercanti di schiave bianche. Salvo poi ritrattare e tirare fuori un'altra rivelazione per cui chiede di essere pagato. Il caso oggi è chiuso dopo che nel gennaio 2012 un giudice dell'Alabama ha sancito per Natalee la morte presunta.
Questo tv movie, che fa seguito ad un altro tv movie dedicato al caso, ha il pregio di ripercorrere le varie fasi della vicenda anche per un pubblico, come quello europeo, che probabilmente non sa granché del caso Holloway. Stephen Kay (che ha all'attivo, tra gli altri, Boogeyman - L'uomo nero) lo fa seguendo i due protagonisti principali che assumono i reciproci ruoli di cacciatore e preda. La caccia è condotta dalla madre di Natalee, Beth, che da sola (è divorziata e l'ex marito non la sostiene) ha fatto della messa in stato di accusa di Joran lo scopo della sua vita. Ma Joran è una preda che sfugge costantemente grazie a una straordinaria abilità nel mentire (forse anche a se stesso) e una lucida mente criminale a cui offrono sponda le autorità di Aruba che non vogliono pagare sul piano del turismo l'effetto di una cattiva pubblicità. Il fatto che gli elementi di base della narrazione trovino un riscontro nella realtà spinge lo spettatore a interrogarsi su come la scomparsa di un figlio possa divenire un'ossessione da cui è quasi impossibile liberarsi. Ma si finisce anche col guardare anche in modo diverso ai killer delle serie tv. Nel caso di Natalee i fatti sono all'altezza della migliore sceneggiatura seriale. Ivi compreso il finale. Chiuso e aperto al contempo.
Difficile esprimere perché questo film, che pure possiede un intreccio, fra l’altro ispirato ad un fatto di cronaca americana, con ingredienti potenzialmente sufficienti a creare il pathos, la tensione che dal suo genere ci si attende, non riesce a raggiungere l’intento. Forse la colpa è da attribuirsi alla qualità della recitazione, non abbastanza [...] Vai alla recensione »