
Titolo originale | Boogeyman |
Anno | 2005 |
Genere | Horror |
Produzione | USA, Nuova Zelanda, Germania |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Stephen Kay |
Attori | Barry Watson, Emily Deschanel, McCole Bartusiak Skye, Lucy Lawless, Tory Mussett Andrew Glover, Charles Mesure, Philip Gordon, Aaron Murphy, Jennifer Rucker, Scott Wills, Michael Saccente, Louise Wallace, Brenda Simmons, Josie Tweed. |
Uscita | venerdì 8 luglio 2005 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,96 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 ottobre 2014
Nella mente del ventenne Tim, l'uomo nero esiste ancora. Tornerà nella sua vecchia casa a cercare di superare le sue paure e scoprire se l'uomo nero esiste davvero... In Italia al Box Office Boogeyman - L'uomo nero ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 2,2 milioni di euro e 659 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Secondo film prodotto dalla Ghost House Pictures di Sam Raimi e Rob Tapert per la regia di Stephen Kay, racconta le vicende di uno dei mostri più famosi del folklore americano, il boogeyman, da noi conosciuto come l'uomo nero, la creatura che si annida negli angoli bui delle case, spaventando e rapendo i bambini cattivi che non vogliono dormire.
L'idea di raccontare la lotta che compie un ragazzo per affrontare una delle paure primordiali che ci portiamo dentro fin dall'infanzia è sicuramente interessante, il risultato finale è decisamente scadente.
Il film parte bene, con i primi cinque minuti di alta tensione, anche se il regista fa ricorso a tutti i clichè possibili e immaginabili del cinema horror: il vento, le ombre degli alberi che sembrano dei mostri, l'altalena che cigola, una casa in stile vittoriano isolata, una camera da cui provengono strani rumori. Se il film fosse finito qui, si sarebbe trattato di un buon cortometraggio, ma purtroppo Stephen Kay decide di andare avanti, trasformando l'idea iniziale in un tentativo mal riuscito di stupire lo spettatore con effetti sonori e riprese eccessivamente pesanti.
Anche livello narrativo non vi è un'idea precisa, visto che per una buona parte del film ci viene fatto credere che la creatura di cui Tim ha paura, possa essere il prodotto della sua psiche malata: lo vediamo camminare all'interno della casa e rivivere i momenti della sua infanzia, come se stesse camminando all'interno di un set mentale.
Questa soluzione che poteva essere indubbiamente interessante, viene rovinata nel finale, in cui Kay decide di rendere visibile la creatura che ha rovinato la vita di Tim e delle persone a lui care.