Titolo originale | Majki |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Macedonia |
Durata | 123 minuti |
Regia di | Milcho Manchevski |
Attori | Ana Stojanovska, Vladimir Jacev, Dimitar Gjorgjievski, Ratka Radmanovic, Salaetin Bilal . |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 20 novembre 2013
Un film diviso in due parti che collega tre storie differenti.
CONSIGLIATO SÌ
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Due bambine decidono di raggiungere un commissariato di polizia a Skopjie per denunciare un esibizionista che la loro coetanea, che ne e' stata vittima, non ha il coraggio di indicare. Si inventeranno un colpevole inesistente. In un villaggio sperduto nel sud della Macedonia arriva una troupe di giovani documentaristi. Vogliono riprendere i modi di vita di un mondo che sta scomparendo. Vi trovano due soli abitanti: un fratello e una sorella ormai molto vecchi che non si parlano da sedici anni. Sempre nel sud della Macedonia alcune donne in pensione vengono brutalmente assassinate. Dopo lunghe indagini viene accusato e condannato il giornalista locale che seguiva i casi. Milcho Manchevski appartiene alla categoria di quei registi (e ce ne sono nella storia del cinema, basti pensare a Gabriel Axel con Il pranzo di Babette) che vengono sfiorati una volta dall'ala della genialita' creativa e cercano poi di riafferrarla in seguito trovandosi pero' in mano solo delle piume. Before the Rain rappresento' un'assoluta rivelazione alla Mostra di Venezia del 1994 conquistando di diritto il Leone d'oro e finendo nelle nomination quale miglior film straniero in corsa per l'Oscar. L'impresa di bissare quel risultato non riusci' a Manchevski e non gli riesce neanche ora quando cerca di ritornare a quell'originale forma tripartita ma senza la complessita' e profondita' narrativa che aveva contraddistinto la sua opera prima. Certo non mancano i motivi di interesse e di riflessione su una societa' (macedone ma non solo) in cui ci si possono inventare sin dalla piu' tenera infanzia dei 'colpevoli' giocando impunemente con le vite altrui salvo essere ripresi da madri vestite in modo decisamente stravagante e impegnate a spingere carrozzine in strade poco praticabili. Nella stessa nazione ci si puo pero' perdere in un luogo fuori dal mondo e quasi dal tempo dove odi pluriennali impongono la rivalita' e la solitudine. Una solitudine che comunque non si rivela migliore dell'affollato sospetto che circonda la comunita' in cui avvengono efferati stupri e delitti destinati (e qui non siamo piu' nella finzione ma nel documentario) a trovare un colpevole di comodo. L'esperimento di passaggio del testimone da un episodio all'altro e' sicuramente interessante ma finisce con il mostrare la corda di un'artificiosita' teorica a cui fa difetto l'assenza di una 'necessita'' del filmare. Finisce cosi' che negli occhi dello spettatore restano soprattutto il volto rugoso dell'anziana donna di montagna e il sorriso luminoso della debuttante Ana Stojanovska.
Qualcuno sa se il film uscirà in Italia e quando?