Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Claire Denis |
Attori | Isabelle Huppert, Nicolas Duvauchelle, Isaach De Bankolé, William Nadylam, Christopher Lambert David Gozlan. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,75 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 dicembre 2010
La storia di una coppia di agricoltori in un paese sconvolto dalla rivolta, il Camerun. Al Box Office Usa White Material ha incassato 119 mila dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Fuochi nella notte nei dintorni di una piantagione dell'Africa centrale indicano un attacco dell'esercito nazionale rivolto a stroncare una rivolta popolare fomentata da un ribelle detto "le boxeur". Mentre le istituzioni locali invitano tutti i cittadini occidentali ad abbandonare il paese, Maria Vial, proprietaria di una storica piantagione di caffè, rifiuta l'allarmismo del governo ed è determinata a non perdere il raccolto della stagione. Una determinazione che la porta ad incontrare ostilità tanto dalla popolazione locale che dalle forze regolari, dall'ex marito André e dal figlio indolente Manuel.
Principale esponente di un cinema dell'intellettualismo postcoloniale, Claire Denis si interessa da sempre a tematizzare gli incontri fra differenti identità culturali in maniera non pacificata, conflittuale. Le sue opere raccontano di un mondo multietnico ma non globalizzato, interculturale ma non serenamente comunicante, ponendo enfasi sulle eredità che gravano sulle nuove generazioni figlie della decolonizzazione. Con quest'ultima opera, la regista francese si dirige verso il "cuore di tenebra" del suo cinema e della sua biografia, facendo ritorno nei suoi luoghi d'infanzia e puntando dritto all'incrocio fra capitalismo e colonialismo, fra materia-merce e materia umana. Lo stesso titolo, White Material si riferisce da una parte ai semi non lavorati del caffè (bianchi, prima della tostatura), materia di smercio con cui la protagonista costruisce la sua piccola impresa; dall'altra, al termine dispregiativo con cui i ribelli camerunensi si riferiscono agli intrusi caucasici e ai loro beni materiali. Il personaggio di Maria Vial è parto naturale di questo intreccio: a un tempo carattere illuminato capace di guardare con sincerità oltre l'etnia e il retaggio culturale, all'altro vittima di un attaccamento ossessivo ai propri possedimenti.
La Denis è molto abile a mettere in scena questa contraddizione, concentrando l'attenzione tanto sul volto sofferente di Isabelle Huppert, quanto sui dettagli dei vestiti di lino e dei preziosi di Maria, così come sui dollari con cui questa è disposta a comprarsi il lavoro e il passaggio ai posti di blocco dei ribelli. È il punto di vista da cui racconta la storia a fare problema. Così come la storia di Maria è quella di una donna che implicitamente afferma la sua superiorità sentendo che la riuscita dei propri affari ha importanza maggiore del conflitto civile che la circonda, il conflitto civile messo in scena dalla Denis resta solo meramente pretestuale e delegato a fare da sfondo ideale per una storia che parla di identità (multi)culturali attraverso un unico punto di vista: quello del padrone. Una visione travestita di umanesimo che sotto la volontà di denunciare alcune barriere culturali, finisce col porne di nuove.
White Material non è un film semplice o facile ne da vedere nè da metabolizzare. Tratta molteplici argomenti spinosi dai risvolti morali ed etici a volte contrastanti tra loro, ma mai banali o indiifferenti. E' uno di quei film che ti cattura e volente o meno ti costringe a fare i conti col risultato di tutti quei temi che ti vengono esposti sullo schermo.
Il film è sostanzialmente inconcludente con molte piccoli accenni a trame e problematiche dei personaggi non approfonditi e contrastanti. I personaggi stessi erano privi di spessore, come le immagini di un fotoromanzo. Un'occasione sprecata per raccontare qualcosa che, in mano ad un altro regista, sarebbe stata una bella storia. Le riprese poi, girate a volte con la telecamera in mano, non convincono [...] Vai alla recensione »
Voilà plus de vingt ans que Claire Denis maraboute le cinéma français. Par la fièvre formelle qui hante son oeuvre, par la beauté, la violence, l'étrangeté qui s'en dégagent. Une enfance passée en Afrique, auprès de parents administrateurs coloniaux, pourrait expliquer ce goût noir de la transe, cet abandon à la possession, cette façon d'inquiéter toute certitude identitaire.
Simultaneously poetic, dramatic and realistic, "White Material" is an altogether stunning work. Directed by Claire Denis and starring Isabelle Huppert in a bravura performance as a woman confronting armed chaos in Africa, this is filmmaking that is at once exhilarating and chilling, powerful and powerfully disturbing. Though not a marquee name in this country, French director Denis is so respected [...] Vai alla recensione »