Anno | 2007 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 105 minuti |
Regia di | George Ratliff |
Attori | Sam Rockwell, Vera Farmiga, Celia Weston, Dallas Roberts, Jacob Kogan, Michael McKean Nancy Giles, Linda Larkin, Alex Draper, Stephanie Roth Haberle, Ezra Barnes, Jodie Markell, Rufus Collins, Haviland Morris, Tom Bloom. |
Uscita | venerdì 11 luglio 2008 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
MYmonetro | 2,89 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Joshua non ha apprezzato la nascita della sorellina. Si darà da fare per porre rimedio all'accaduto. In Italia al Box Office Joshua ha incassato 13,6 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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New York, Upper East Side. A casa Cain è nata la secondogenita, Lily. Papà Brad e mamma Abby sono molto felici. Lo è molto meno il fratello di nove anni, Joshua. Bambino che preferisce il pianoforte all'attività sportiva, Joshua è apparentemente educato e rispettoso ma il sospetto che cerchi di liberarsi della sorella non è infondato. Lily comincia infatti a piangere in modo disperato sin dai primi giorni dopo l'arrivo a casa. Da qui prenderà il via un crescendo di tensione che porterà a una conclusione per molti inattesa.
George Ratliff, alla sua opera seconda, affronta il filone 'bambino malefico' proponendocene una versione che si vorrebbe più legata di altre che l'hanno preceduta a un approfondimento psicologico delle dinamiche all'interno della famiglia. Si 'vorrebbe' perché il film, che ha tutte le caratteristiche di un'opera di genere di buon livello, non va però più in là di una corretta rivisitazione dei 'luoghi' classici che gli appassionati si divertiranno a riconoscere ed elencare.
Ha però indubbiamente dalla sua un Sam Rockwell che ci propone una figura paterna sempre in bilico tra l'amore e l'istintiva diffidenza nei confronti del proprio primogenito e un giovane protagonista rigido e ambiguo quanto basta. I colpi di scena non mancano. Quella che latita è la credibilità di alcune situazioni (un esempio per tutti la psicopedagogista che crede di avere elementi per accusare un componente della famiglia e non si sogna minimamente di denunciarlo). Per il resto nulla di nuovo sotto il sole.
JOSHUA disponibile in DVD o BluRay |
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"Joshua" è un thriller di natura psicologica. Non si allinea ai canoni della paura visiva,ma l'angoscia fluisce da cio che non è percepito dall'occhio ma si avverte sublimato nelle immagini che non vengono raccolte dal senso della vista. La paura diventa tangibile quando lo spettatore avverte che cosa può accadere quando una famiglia felice e benestante conosce il rovesciamento del proprio destino [...] Vai alla recensione »
Joshua (Jacob Kogan) è un bambino diverso, ha un talento notevolmente superiore alla norma, tanto che le sue insegnanti pensano di avanzarlo di una o addirittura due classi. Nel tempo libero frequenta una scuola di musica dove impara a suonare il pianoforte in maniera sopraffina. La sua vita e quella della sua famiglia procedono a gonfie vele, almeno finché nasce la sua sorellina Lily. [...] Vai alla recensione »
è un film davvero difficile da apprezzare. appena finisce qualcosa turba un po la mente. non è un horror, mettiamolo in chiaro. l'orrore però si prova nell'osservare cosa è disposto a fare un bambino di 9 anni per riuscire nel suo scopo. L'interpretazione di vera farmiga è, come in ogni film, davvero impeccabile.
Thriller psicologico, lento, con il solito bambino inquietante ma tutto sommato scorrevole con un finale che stravolge l'intera trama del film. Penso che il passaggio chiave sia l'ultima scena in cui il bambino suona il piano con lo zio, da qui si capiscono da dove nascono le sue turbe e il motivo della sua cattiveria. Joshua scarica tutto il suo malessere sulla famglia conducendola allo sfacelo ma [...] Vai alla recensione »
Un film atipico, non riconducibile a nessun genere, che inganna lo spettatore fornendogli indizi per farsi classificare come film di genere. Il bimbo pianista e' spiritato fin dalla prima inquadratura. Le sue improvvise apparizioni dietro alle spalle ed i suoi impassibili silenzi lo fanno catalogare subito come ennesimo, tedioso e ridicolo figliuolo di satana.
Che noia questi film col finale ad interpretazione! Resta una pellicola troppo lenta, con pochi colpi di scena x esser un thriller degno, seppur con una discreta prova degli attori, con una trama credibile... tutto fino al finale... dove il film viene barbaramente troncato, con i poveri spettatori a far congetture: arte del regista? oppure non si sapeva più come condurlo in porto? Sinceramente NON [...] Vai alla recensione »
Sempre le solite cose, sempre il solito bambino, sempre le solite scene....questa volta pero' una cosa cambia....un finale ridicolo!! Da evitare!!
Una società che teme i propri figli ha grossi problemi col futuro, e ogni tanto qualcuno ce lo enuncia ad effetto con un thriller. Inquietante pargolo di nove anni (che dà nome al titolo), papà broker, mamma fresca di secondogenita in un appartamento a New York: Joshua è una rapida cronaca del disgregarsi di quello che viene considerato il nucleo base di una comunità, e il ragazzino ne sembra l'artefice [...] Vai alla recensione »
C'è un nuovo cattivo in città: il bambino. Proprio così. Sarà l'ingegneria genetica, saranno le famiglie allargate o le scuole disastrate, ma i pargoli sono la nuova frontiera dell'ansia. Mancavano solo i mini-killer. Fatto. Ed ecco il pettinatissimo Joshua (Jacob Kogan), che a 9 anni suona Brahms e Bartok, si diletta di storia egizia, parla come un laureato di Yale, ma ha anche gesti sconcertanti. [...] Vai alla recensione »
"L'impagabile innocenza dei bambini". Era la frase preferita dell'Emilio Fede di Guzzanti, commentando ironicamente le sue torture psicologiche a un bambino, l'irresistibile sodale di sempre Marco Mazzocca. È un luogo comune duro a morire, e su questo si fonda questo thriller psicologico che più politicamente scorretto non si può. Tutto avviene tra le mura rassicuranti di una famiglia giovane, bella [...] Vai alla recensione »
Joshua è un ragazzino di nove anni. Felice. Suona il pianoforte da genio, a scuola è decisamente sopra la media, tutti stravedono per lui. I guai arrivano sotto forma della neonata sorellina Lily. Attenzioni, affetto, riflettori tutto viene spostato su di lei e Joshua si indigna. Addirittura gli fanno interrompere una raffinata sonata di Beethoven perché disturberebbe il sonno della piccola.
Non guardate i manifesti o i trailer, potrebbero portarvi fuori strada verso aspettative horror che poi non verrebbero mantenute. Siamo invece in pieno clima hitchcockiano, dove episodi quotidiani, quasi banali, possono arrivare a sconvolgere esistenze tranquille. Anzi, l'obiettivo è proprio quello di scardinare il momento fondamentale del nostro vivere comune: la famiglia.
Gli amanti dell'horror si divertono un mondo a esser spaventati dai mostri, dall'imperscrutabile, dall'alieno, dai cigolii e dagli schizzi di sangue. Ma solo quando sono in gioco i demoni interiori l'angoscia si fa davvero concreta. È il caso di Joshua: l'idea di un bambino di 9 anni morbosamente geloso della sorellina appena nata ha una base talmente realistica da far venire i brividi.
Ai nostri giorni, dominati dall'idolatria e dal timore nei confronti del bambino-re, un film come Joshua assume quasi l'autorità di una parabola. Rampollo di una famiglia newyorkese dotato di molte virtù (è bravo a scuola, suona il piano da piccolo prodigio...), Joshua — nove anni — prende molto male la nascita della sorellina Lily. La perdita di attenzioni a vantaggio della neonata si trasforma in [...] Vai alla recensione »
In Raccontami 2, la serie che Raiuno manderà in onda in autunno, c'è un bambino che a un certo punto rinchiude la nipotina appena nata dentro una credenza per non sentirla più frignare mentre lui guarda la tv dei ragazzi. Poi ci ripensa però, ci sarebbe il gas per addormentarla... Qualcosa del genere, ma alla rovescia, succede in Joshua, curiosa commedia di George Ratliff incentrata su un ragazzino [...] Vai alla recensione »
Il diavolo, sicuramente. In uno dei suoi migliori travestimenti: un caro, dolce, sensibile ragazzino dallo sguardo enigmatico. È Joshua, il satanico bambinetto protagonista dell'omonimo film di George Ratliff. Bravissimo al pianoforte, stimato da mamma e papà, non vede propriamente di buon occhio l'arrivo di una sorellina. Genitori felici, nonna cinguettante, Joshua sulla difensiva.
Il ragazzino del titolo ha solo 9 anni, ma ha visto (e provocato?) cose che i suoi genitori troppo umani fanno così fatica a immaginare da finire stesi dall'esaurimento nervoso: lei in clinica a litigare con gli psicofarmaci, lui in casa che cammina rasente i muri e a Central Park dove malmena il sangue del suo sangue. Consueta causa scatenante: l'arrivo di una sorellina.
Non c'è nulla di più terrificante del lifestyle altoborghese. Questo, in sintesi, il messaggio di Joshua, piccolo grande film che cita a destra e a manca (e bene: Rosemary's Baby, Bad Seed, Il presagio...) per lanciare molotov di celluloide. Thriller psicologico che flirta pericolosamente con l'horror, evoca sensazioni indefinibili, tendenti all'ansiogeno.
Non è un film per vecchi questo thriller psicologico, dove due genitori perfettini, che abitano nel tipico stupendo appartamento di Manhattan, danno vita alla classica famiglia patologica. A scatenare le peggiori fobie del loro figlio dodicenne Joshua, ecco la nascita di Lily. Si sa che negli adolescenti le tensioni paranormali sono potenti, come le pulsioni psichiche più riposte, ma qui, tra apparenze [...] Vai alla recensione »
Uneasily straddling age groups and genres, Joshua is a highly effective family drama cloaked in the stale tropes of the demon-seed thriller. This could be a brilliant marketing strategy (two demographics for the price of one) or the accidental consequence of trusting a generic idea to an unusually thoughtful and restrained director (George Ratliff, who also wrote the script, with David Gilbert).
Le premier film de fiction de George Ratcliff est un film d'épouvante. Pourtant, lors de sa présentation au récent festival Fantastic'arts de Gérardmer (Vosges), certains se sont interrogés sur l'opportunité de sa présentation. On n'y trouve pas de créatures surnaturelles pour effrayer le spectateur. Un strict réalisme y règne et, si ce n'est leur classe sociale (la bourgeoisie new-yorkaise avec appartement [...] Vai alla recensione »