L'immagine allo specchio |
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Un film di Ingmar Bergman.
Con Erland Josephson, Liv Ullmann, Gunnar Björnstrand, Kari Sylwan, Sven Lindberg.
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Titolo originale Ansikte mot ansikte.
Drammatico,
durata 135 min.
- Svezia 1976.
MYMONETRO
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![]() Una giovane psichiatra in attesa di trasferirsi negli Stati Uniti torna temporaneamente nella casa dei nonni e dorme nella camera che le apparteneva da bambina. Riemergono i ricordi e le angosce dell'infanzia.
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premi nomination |
Premio Oscar 0 2 |
Golden Globes 1 2 |
Jenny (Liv Ullmann) | |
L'amore abbraccia tutto, anche la morte. | |
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Jenny (Liv Ullmann) | |
Siamo un esercito di milioni di povere anime invalide che si aggirano per il mondo chiamandosi con parole disperate senza riuscire a comprendersi, suscitando in noi terrore. | |
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Erland Josephson (Tomas Jacobi) e Liv Ullman (Jenny) | |
"C'è una formula magica per noi miscredenti!" "E qual è?" "Ogni tanto la ripeto a me stesso!" "Puoi dirla anche a me?" "Vorrei che qualcuno o qualcosa avesse tanta potenza su di me da farmi diventare vero. Io me lo ripeto giorno per giorno, fate che possa diventare vero" "Che cosa intendi per vero?" "Intendo poter sentire una voce umana e avere l'assoluta certezza che viene da qualcuno che è fatto come me. Vorrei toccare un paio di labbra e in quel millesimo di secondo avere l'immediata certezza che sono delle labbra…" |
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di Aldo Garzia Liberazione
Dormire, forse sognare Nei film di Bergman dormire e sognare sono sinonimi, e spesso i sogni sono incubi mortali: accade fin dal Posto delle fragole (1958), in cui il vecchio professore lsak Borg, interpretato da Victor Sjoestrom, viene scosso da un'allegoria notturna della propria morte. A partire dall'Ora del lupo (1966) Ingmar Bergman proiettò sempre più spesso i propri incubi, usando come "schermi" i personaggi dei suoi film. Un percorso di celluloide come una lunga fase R.E.M., che giunse pressappoco fino all'Uovo del serpente. » |
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