Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Giappone |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Daigo Matsui |
Attori | Seishirô Katô, Kotaro Daigo, Fuku Suzuki, Taiga Nakano, Tomoro Taguchi . |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento sabato 6 giugno 2020
Tra sport, commedia e dramma, l'adolescenza raccontata attraverso i social e un'improbabile squadra di pallamano virtuale.
CONSIGLIATO NÌ
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Masao vive con la famiglia in un alloggio temporaneo a causa del terremoto che ha devastato la città di Kumamoto nel 2016. Il giovane posta online una sua foto in cui gioca semplicemente con una palla ma, improvvisamente, lo scatto diventa virale e i follower aumentano, spingendo Masao e il suo migliore amico a condividere nuovi scatti, fingendosi giocatori di pallamano, postati con l'hashtag #HandballStrive, squadra fittizia inventata per aumentare la loro popolarità. Uno scherzo per accalappiare più follower accende gli animi della popolazione, che inizia a sostenerli; diversi ragazzi intendono sfruttare il successo mediatico partecipando alla formazione della squadra, determinati a continuare la farsa, malgrado la loro incompetenza.
Nonostante la riproposizione dei cliché tipici dei film sportivi su adolescenti goffi e inadeguati rispetto all'attività intrapresa, la commedia di Matsui Daigo, #HANDBALLSTRIVE, indaga lo sconforto di tanti giovani privati del divertimento e della serenità a causa degli imprevisti della vita, che li costringe a scendere a patti con la fugacità dell'esistenza.
Esistenza da cui Masao fugge in favore del mondo "rassicurante" dei social ("Senza questo morireem", pronuncia guardando il suo cellulare), realtà alternativa possibile da controllare e in cui poter costruire un'identità ideale, che accresce la propria visibilità ma al contempo accentua un'alienazione oggi sempre più inarrestabile a causa della loro capillare invasione, ricalcata stilisticamente da sub-inquadrature che "invadono" il piano, mostrando le immagini postate online affiancate ai personaggi.
Sebbene la vicenda prenda spunto dal terremoto avvenuto in Giappone nel 2016, le tematiche assumono una valenza più universale, osservando il ripensamento di alcune coordinate della nostra esistenza in merito alla veridicità di un evento e al regime di finzione mediatico, divenuto verità indiscutibile in una realtà dominata dal potere anestetico dei social, dalla ricerca spasmodica del sostegno di fantasmatici individui online e dalla progressiva perdita di dialogo e intimità.
Tutto ciò viene nuovamente sottolineato da Kurosawa, giocatrice della squadra femminile di pallamano, che tenta di costruire il proprio successo tra il sudore e le lacrime di emozioni concrete, vissute tra le gioie e i dolori della vita rispetto ai filtri fotografici e agli sforzi fisici illusori simulati per le fotografie da postare.
La narrazione svela un'acriticità sempre più minacciosa, in cui non si accetta una verità che non sia legittimata dal web, anche quando il reale rivela tutt'altro; l'incompetenza della squadra, dimostrata durante la prima partita, non è sufficiente a decostruire gli inganni della rete, anzi è catalizzatrice di odio mediatico verso avversari realmente talentuosi (ma che "non meritano di vincere", nonché "noiosi"), dimostrando quanto oggi sia il virtuale, con il suo numero di like, di follower o di foto postate, a legittimare il talento, anche laddove contraddetto dall'esperienza concreta e tangibile.
È possibile raccontare l'adolescenza attraverso i social senza farsi sopraffare da questi? #HandballStrive è la risposta. Masao, per tenere vivo il ricordo del fratello, posta su Twitter delle finte foto in cui gioca a pallamano. Gli scatti, che diventano virali, spingono lui e gli amici a spacciarsi per una vera squadra. C’è un problema: non sanno nulla di pallamano e devono giocare una vera partita per accontentare i followers!