Piccolissima, jeans neri e olia spessa camicia scozzese di flanella aperta sopra un'altra camicia sportiva, Ellen Page siede composta sul divano di un albergo newyorkese. La protagonista di.Juno (il piccolo film-sorpresa di quest'anno, che dopo aver vinto la Festa di Roma e aver dato filo da torcere ai blockbuster di Natale sta veleggiando verso gli Oscar) ha i capelli raccolti all'indietro e gli occhi che mi scrutano seri seri, con l'intensità tranquilla. Quasi intimidatoria, delle «bambine sagge». Ricorda Winona Ryder a sedici anni. Forse per scongiurare l'eventualità di un momento cleptomane nel futuro della ragazza - è nata a Halifax, in Canada, nel 1987 - l'addetto stampa mi garantisce che però «ElIen ha veramente la testa a posto. Sembra una nuova Jodie Foster».br/> È proprio uno dei primissimi film di Foster, Quella strutta ragazza dm abita infondo al viale. Che Ellen cita per dimostrarmi cosa ci di sbagliato nei pregiudizi che circolano sui teenager. Alla scena in cui arriva Martin Sheen e Jodie Foster sta ascoltando un disco in ebraico. "Ma che stai facendo? Le chiede. "Hai quattordici anni!". "E allora? Una quattrodicenne non può imparare l'ebraico?", risponde lei. "Hurrah!", ho pensato in quel momento».

«I film sui giovani sono pieni di stereotipi», assicura. «A dar retta alle storie che raccontano, sembra che ai giovani interessi soltanto dar spettacolo, scopare e sbronzarsi. Capacità intellettuali, zero. Invece molti sono intelligenti, appassionati, affascinati dall'idea di progresso, ansiosi di cambiare il mondo. A volte mi chiedo se i media non dipingano tutti con lo stesso pennello proprio per oscurare quella passione». Non ci sono dubbi sol fatto che Page esiga per sé l'uso di un pennello diverso. Come si divertiva da piccola? «Giocavo nei tornei di calcio. La mia migliore amica era un maschio. Eravamo inseparabili». Qual è, la cultura che l'ha formata? «Verso i dodici anni ho scoperto i libri - Madre notte di Vonnegut è stata una rivelazione. E anche Il mondo nuovo (Huxley), La fattoria degli animali (Orwell), Il signore delle mosche (Golding)… Mi hanno fatto pensare, che forse tutto quello che ci insegnavano non era vero. Che avrei fatto bene a sviluppare un pensiero indipendente. E poi ho un rapporto fortissimo con la musica: suono la chitarra e scrivo canzoni». Di che genere? «Folkeggiante, direi».
A questo punto sembra logico che alla domanda: «Qual è il tuo idolo femminile?», Ellen non dica Meryl Streep e nemmeno Jodie Foster, bensì Patti Smith («Perché è meravigliosa, sexy e piena di forza. L'ho incontrata solo una volta, nella hall di un albergo, dopo un suo spettacolo. Balbettavo dall'imbarazzo, Una figura patetica,).
In linea anche la scelta dell'attore preferito, Johnny Depp («Perché ha sempre rischiato sulle parti più improbabili»). È a Depp - proprio per la sua irriducibilità - Ellen Page è già stata paragonata. Più di una volta.
È un pennello «diverso» anche quello che ha dipinto Juno McGuff (non a caso si parla di Oscar per la sceneggiatrice Diablo Cody), la teenager incinta dell'ultimo film di Ellen. Il personaggio -sostengono gli amici dell'attrice condivide parecchie delle sue qualità. Lei ne è entusiasta: «Una teenager così al cinema non si mi vista. La sceneggiatura era come uno schiaffo. Già la storia in sé - una ragazzina un po' rozza che decide di affidare il suo bambino a una coppia di yuppie bacchettoni - era molto interessante. E poi quei dialoghi fluidi, rapidissimi. Con quel ritmo perfetto, così vero, così "intonata alle varie situazioni. Perché a sedici anni anche a me e ai miei amici - tra coetanei si usa un linguaggio diverso da quello che si usa coi genitori, e nel film è lo stesso… ». Aggiunge, quasi parlando fra sé: «Forse Juno m i piace così tanto anche perché mici riconosco. Anch'io sono stata una ragazzina "atipica", non prevedibile».
Intrepidezza è la prima, evidente dote dell'attiva Ellen Page quando incomincia a esaminare le sue interpetazioni (ha iniziato a recitare «quasi per caso» per la tv canadese quando aveva dieci anni, e definisce «la migliore decisione del secolo» il veto posto dai genitori a un suo repentino trasferimento a Los Angeles). A partire dal film che la mise «in pista», Hard Candy (dov'è una quattordicenne che scopre e mette ko un pedofilo del web, lo tortura ben bene e poi gli fa credere di averlo castrato), passando per XMen 3 (era una malinconica Kitti Pryde) e An American Crime (tratto da una storia di cronaca nera anni Sessanta, dove questa volta è Page a essere vittima delle sevizie di Catherine Keener), E sue apparizioni hanno sempre m non so che di mai visto, una freschezza, un coraggio, una profondità inedite, specialmente per un'attrice così giovane. Quando glielo dico, ringrazia educatamente e arrossisce: «Mi piace recitare. Se trovo un personaggio ben scritto, autentico, completo, non vedo l'ora di sintonizzare il mio cuore sul suo e sentirmi trasformata. Trasportata in un luogo di luce o di oscurità, non importa. Pur di esserci». Da Lo Specchio, febbario 2008

The Canadian actress Ellen Page is a phenom waiting to happen. She has been working steadily for 10 years and caught Hollywood’s eye with her scarifying turn in the 2005 female revenge drama “Hard Candy.” But, along with another fine young actor, Ben Foster, she was wasted in last year’s disappointing “X-Men: The Last Stand.” Now she’s getting the breakout movie she deserves. As the eponymous heroine of “Juno” (Dec. 5), a comedy about a pregnant 16-year-old that is being touted as this year’s “Little Miss Sunshine,” Ms. Page owns her character the way Audrey Hepburn owned Holly Golightly, and the role is going to make her a star. Like Hepburn’s poignant party girl, Ms. Page’s quirky teenager is a dazzling self-invention with a wound in her past, which, in her case, is the spur for her decision not only to have the baby but also to find the perfect family for it to belong to. Ms. Page handles Juno’s artful eccentricities and motor-mouth dialogue with a light touch, adding a crucial hint of self-consciousness that keeps her from being precious. Juno is endearing because Ms. Page doesn’t try to make her so. This is a wonderfully confident comic performance, sturdy and sure, with a barely perceptible underlay of sadness and worry. Juno is no more a showoff than the actress who plays her; she’s a brainy misfit who uses words both as a defense and as a tool to carve out her place in the world. At 20, Ms. Page is perfectly believable playing 16. But she never goes for cute even though, with her big brown eyes and button nose, she surely could. She does something much better. It’s one of the grace notes of her work that, in peaceful or pensive moments, she gives us a glimpse of the lovely, captivating woman waiting to emerge from the girl.

Originaria di Halifax, Nuova Scozia, si è guadagnata la fama di giovane attrice emergente più indaffarata d’America.
Ellen ha iniziato la carriera a 10 anni interpretando il pluripremiato film per la televisione, Pit Pony per il quale ha ottenuto la candidatura al premio Gemini per la Migliore Interpretazione di un Programma per Bambini e al Premio Young Artist per la migliore interpretazione televisiva. Il ruolo successivo è stato in Love That Boy, seguito dal ruolo di “Joanie” in Marion Bridge, vincitore del premio “Best Canadian First Feature” al Festival di Toronto. Ricordiamo che quel ruolo è valso a Ellen un premio ACTRA Maritimes come Migliore Attrice. Inoltre Ellen ha interpretato la serie televisiva cult Trailer Park Boys. Di recente la giovane attrice ha interpretato il ruolo di Lilith nella prima stagione di ReGenesis, film drammatico di un’ora per TMN/Movie Central per il quale ha vinto un premio Gemini. Ellen ha interpretato anche Mrs. Ashboro’s Cat, un lungometraggio per la televisione via cavo per The Movie Network e per il quale ha vinto un altro premio Gemini.

Nel 2003, Ellen è stata la protagonista del film di Alison Murray Mouth To Mouth, girato in Europa e distribuito negli Stati Uniti nel 2006. Sempre nel 2003, Ellen ha fatto parte del cast di Wilby WonderfuL, un film di Daniel MacIvor, presentato in anteprima al Toronto International Film Festival del 2004. Nell’estate del 2004, ha interpretato Hard Candy, un film indipendente diretto da David Slade nel quale recitava accanto a Patrick Wilson (Angels in America). Hard Candy è stato presentato al Sundance Film Festival dove è stato immediatamente acquistato dalla Lion’s Gate Films.
Ellen ha interpretato il ruolo di Kitty Pride nel terzo capitolo della saga X-Men, girato nell’autunno del 2005. Subito dopo, Ellen è stata Tracey nel film di Bruce MacDonald The Tracey Fragments girato all’inizio del 2006, seguito da un altro ruolo da protagonista accanto a Catherine Keener, in An American Crime, una storia scritta e diretta da Tommy O’Haver. Ellen ha anche fatto parte del cast di un classico del cinema canadese, The Stone Angel, diretto da Kari Skogland. Nel 2006 è stata la protagonista, accanto a Dennis Quaid, Sarah Jessica Parker e Thomas Haden Church di Smart People. Tra i suoi prossimi progetti ricordiamo Jack And Diane e Defendor.
Sebbene abbia un’agenda pienissima, Ellen continua a fare le cose che faceva in precedenza, vale dire giocare a calcio, andare in bicicletta, praticare lo snowboard, fare jogging e suonare la chitarra.