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Rassegna stampa di Alison Lohman

Alison Lohman è un'attrice statunitense, è nata il 18 settembre 1979 a Palm Springs, California (USA). Alison Lohman ha oggi 45 anni ed è del segno zodiacale Vergine.

RAFFAELLA GIANCRISTOFARO
Film Tv

Tim Burton deve aver visto nei suoi occhi l'erede naturale di Winona Ryder. con un guizzo di pazzia alla Christina Ricci. visto che l'ha scelta per il suo ultimo lavoro, Big Fish. E forse non a caso il debutto di Alison Lohman al cinema è stato - non presto: a diciannove anni - con un film che sarebbe piaciuto a Ed Wood: l'ineffabile Kraa! The Sea Monster, nella parte di una ragazzina telepatica che comunica con il mostro di turno. O forse è solo perché La storia fantastica è il suo film preferito. Insomma, un casting appropriato per una storia immaginifica (tratta da un romanzo di Daniel Wallace) in cui Alison interpreterà nienterneno che Jessica Lange da giovane (nel cast anche Albert Finney, Ewan McGregor, Danny DeVito, Steve Buscemi, Billy Crudup). Del resto, le grandi sfide, nonostante l'aspetto disarmato e lo sguardo un po' triste, sembrano non spaventarla. Non ha cominciato tardi a recitare. E a cantare: è una “accomplished singer”, una cantante provetta. A nove anni ha calcato il palco nel ruolo di Gretyl, una delle bambine di Tutti insieme appassionatamente e a undici ha vinto un premio per la sua interpretazione nei musical Annie. E ora sogna un remake di Footloose per esprimersi al meglio. La Lohman viene dal più classico iter di film adolescenziali, alcuni sci-fi e altri thriller(Il tredicesimo piano, o la commedia Guardo, ci penso e nasco, con Bridget Fonda e Campbell Scott) e da una certa popolarità dovuta a qualche ruolo televisivo: come guest star in Lìfe Harbor e come protagonista nella sitcom Tucker e nella serie Pasadena, diretta, tra gli altri, anche da Diane Keaton. Nel Tv movie Sharing the Secret, la prima parte intensa: è una studentessa che soffre di bulimia, a fianco di Diane Ladd. Una prova che le assicura la simpatia del grande pubblico delle adolescenti e le spiana la strada per il ruolo in White Oleander, dove il suo nome sui titoli di testa anticipa quelli di Robin Wright Penn, Michelle Pfeiffer e Renée Zelweger. Il personaggio di Astrid, la ragazzina sensibile e intelligente che si libera faticosamente di una madre troppo sicura di sé, le pare cucito addosso. Poi si trasforma più volte, da bambina a donna: cambia abbigliamento, si taglia i capelli da sola, si trucca, decolora le sopracciglia, si tinge di nero, mette orecchini dark in opposizione alla madre, “bellissima e vichínga”. Tiene benissimo la scena nel confronto finale con la Pfeiffer, con quegli occhi fissi e addolorati da ex bambina abbandonata che è diventata adulta. E poi, la figlia ritrovata e complice perfetta di Nicolas Cage in Il genio della truffa: un personaggio (e un'interpretazione) copiato con la carta carbone da quello di Tatum O'Neal in Paper Moon di Peter Bogdanovich: stessa tenerezza e furbizia insieme, stessi occhi pronti a piangere un momento e a brillare di gioia quello dopo.

GIULIA D'AGNOLO VALLAN
Lo Specchio

La critica l'ha sempre apprezzata, ma il successo per questa biondina acqua e sapone è arrivato solo ora con Drag me to Hell, il film di demoni senza angeli diretto da Sam Raimi. Per vederlo dovremo aspettare la fine delle vacanze. Intanto, ve la presentiamo.
Alison Lohman non è abilissima sul tappeto rosso. Alle prese con la vasta, impietosa distesa di velluto porpora che conduce all'ingresso del Gran Palais du Festival di Cannes, sorride impacciata, manca di brutto la postazione dei fotografi guarda troppo per terra, inciampa... Ma tutta quella goffaggine in pompa magna svanisce pochi minuti dopo, nel buio della sala, quando la ventinovenne californiana deve affrontare non un branco di paparazzi ma una diavolessa infernale. Il film è Drag me to Hell, l'anticipatissimo ritorno di Sam Raimi alle sue radici «basse», orrorifiche, dopo la parabola miliardaria degli SpiderMan. La storia - che Raimi scrisse dieci anni fa ma sembra tagliata per l'attuale clima economico Usa - è quella di una giovane impiegata di banca (Lohman) che, in vista di un avanzamento di carriera, rifiuta di concedere il prestito richiesto da un'anziana signora dotata di potentissime connection con gli inferi. Vittima di una maledizione micidiale, la ragazza trascorre buona parte del film difendendosi a forza di calci, pugni e denti da incarnazioni progressivamente più mostruose e feroci della satanica vecchia. E il suo è un tour de force fisico condito di vermi putrescenti, saliva fetida, fiumi di sangue e fango su colonna sonora a base di urla di paura.

PRESSBOOK

Ha recitato assieme a Micelle Pfeiffer, Renée Zellweger e Robin Wright Penn in White Oleander . Lohman ha cominciato a recitare in teatro a nove anni. Tra gli altri film, ricordiamo False verità, di Atom Egoyan, con Kevin Bacon e Colin Firth, Il genio della truffa con Nicholas Cage e Sam Rockwell, Big Fish di Tim Burton, e The big white con Giovanni Ribisi.

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