Una storia d’amore che supera ogni confine, un viaggio tra due mondi lontani: dalle calde terre d’Africa alle raffinate cerimonie del tè in Cina. Dal 15 maggio al cinema.
Aya ha lasciato dinanzi all'officiante colui che doveva diventare suo marito. Ha abbandonato poi la Costa d'Avorio per andare a vivere a Guangzhou (Canton) nel quartiere denominato "Chocolate City" perché abitato da numerosi immigrati africani. Qui lavora per Cai, un coltivatore e raffinato estimatore delle più diverse specie di piante del the. Tra i due nasce progressivamente un'intimità non priva di problemi.
Il ritorno al lungometraggio di Abderrahmane Sissako ci propone l'incontro tra due mondi culturalmente molto distanti ma che possono comunicare sul piano del sentire.
Black Tea - di cui vediamo in esclusiva i primi 10 minuti - è un film fatto di attese e di scoperte quello che riporta sul grande schermo il regista mauritano candidato al Premio Oscar (con Timbuktu). Lo fa in un contesto del quale le cronache del mondo politico economico ci parlano come di un'indiretta colonizzazione di molti Paesi del continente africano da parte della Repubblica Popolare Cinese. Indiretta ovviamente perché esercitata sul piano della penetrazione commerciale e dello sfruttamento delle risorse naturali.
Distribuito da Academy Two, Black Tea uscirà al cinema dal 15 maggio.