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Entre dos mundos, 27 film in streaming su MYmovies ONE per scoprire insieme un grande paese: il Messico

La quinta edizione del Festival del cinema iberoamericano arriva dal 29 settembre al 9 ottobre con una ricca selezione di opere. ACCEDI AI FILM CON MYMOVIES ONE »
di Veronica Ranocchi

lunedì 26 settembre 2022 - mymoviesone

Sono 27 i titoli presenti alla quinta edizione del festival “Entre dos mundos”, in programma dal 29 settembre al 2 ottobre al cinema La Compagnia di Firenze (e poi il 5 e 6 ottobre al multisala Grotta di Sesto Fiorentino) e contemporaneamente in streaming su MYmovies ONE, con tutti i film disponibili on demand per 48 ore.

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Si tratta in particolare di 7 lungometraggi, 10 cortometraggi e 10 documentari fra cui moltissime anteprime europee e italiane (alle quali in presenza si affiancheranno incontri e masterclass con gli ospiti presenti, dall’attrice e regista brasiliana Bárbara Paz ai registi Roberto Urzua, cileno, e a quello argentino José María Avilés).

La quinta edizione del festival è dedicata al Messico “al quale rendiamo omaggio per festeggiare la presenza da 100 anni dell’ambasciata in Italia”, ha affermato Maria Lorena Rojas, la direttrice.


IL PROGRAMMA STREAMING

Si parte nella giornata di giovedì 29 settembre con il documentario Tijuana – Storie di confine di Matteo Abbondanza con alcuni transfrontalieri che raccontano cosa significa vivere nella città con la frontiera più transitata del mondo durante le coercitive politiche migratorie di Trump. A questo seguono altri Todas esas decisiones di Juan Ignacio Zevallos, il racconto di un viaggio in Iraq volto a sollecitare la riflessione, la sensibilità, la contemplazione e la meditazione sull’evoluzione di ciascuno di noi; Resurrección di Eugenio Polgovsky sul “Niagara messicano”, Dioses de México di Helmut Dosantos sulle forme di resistenza alla modernizzazione nel Messico rurale e Babenco di Bárbara Paz, immersione nella vita di uno dei più grandi registi del Sudamerica. Ad aprire le danze tra i cortometraggi, invece, è Tal vez María di Uriel Juárez Tavera, sulla vita di María Gómez Bulle e di come ha vissuto la sua emancipazione grazie alla passione per la fotografia.

Venerdì 30 settembre sono, invece, i cortometraggi, 4, a prevalere sui documentari, 2. Dal fantasy all’animazione sono molteplici i temi dei cortometraggi: Cirilo di Christian Cornejo è incentrato sulla bizzarra avventura di una lettera indirizzata ai Re Magi, Helix Aspersa di María Lorente Becerra su una ragazza di 22 anni che vive sotto l’oppressione e la mancanza di comunicazione della madre, Ato di Bárbara Paz girato durante la pandemia (“In un mondo dominato dalla solitudine, con i teatri vuoti e la costante paura di morire, Ato rappresenta attaccamento, affetto, ma anche una via di fuga e un primitivo impulso di sopravvivenza”, come lo ha descritto la regista stessa) e, infine, Entre líneas di Juan Paulín Lara, un poetico corto-animato anch’esso sulla vita durante e dopo l’emergenza 2020. I documentari, invece, sono Comala di Gian Cassini, sul viaggio di un uomo alla ricerca del padre assente, e il debutto cinematografico di Arcadi Palerm-Artis con Oliverio y la piscina, storia di un tredicenne e della sua vita dopo il divorzio dei genitori e la morte improvvisa del padre.

La giornata di sabato 1 ottobre propone tutte e tre le sezioni e alterna cortometraggi (Uma autoficção di Evandro Manchini sulla complessità di ricevere una diagnosi di sieropositività nel giorno del suo compleanno; Llueve sulle fosse comuni, della produttrice Magali Rocha Donnadieu e dell’antropologa Carolina Corral Paredes, e ¼ Anti Meridien di Alex Noppel, sul legame fra due giovani adolescenti), documentari (Cruz di Teresa Camou Guerrero sugli indigeni e il narcotraffico; Pele di Marcos Pimentel sulla città di Belo Horizonte) e film di finzione (El otro Tom di Rodrigo Plá e Laura Santullo, già presentato nella sezione Orizzonti a Venezia, sul dramma di una madre alle prese con il disturbo psichico del figlio e l’ipermedicalizzazione dei bambini negli Stati Uniti; Plaza Catedral di Abner Benaim, pioniere del cinema panamense, candidato fra i migliori film internazionali agli Oscar 2022, sulla storia di Alice, una donna di 42 anni che, dopo la morte del figlio, si è rinchiusa in sé stessa, allontanandosi dalla società e il neo-noir Los minutos negros di Mario Muñoz che ci porta alla fine degli anni ‘70, con il giovane tenente Vicente Rangel intento a cercare di catturare un serial killer di bambine che si nasconde dietro una rete di corruzione e potere).

Anche domenica 2 ottobre, giorno di chiusura del festival, vede la proiezione di cortometraggi, documentari e film di finzione. Tra i cortometraggi troviamo Mapu Kutran di Roberto Urzua sul popolo dei Mapuche e Bestia di Hugo Covarrubias, realizzato con la tecnica di animazione stop motion e candidato agli Oscar nella categoria Miglior cortometraggio di animazione. I documentari sono, invece, El círculo di Iván Roiz e Álvaro Priante sulla decostruzione ed esplorazione della mascolinità e Borom taxi di Andrés Guerberoff sulla storia di Mountakha, un migrante senegalese arrivato a Buenos Aires. Tra i film di finzione Al Oriente, opera d’esordio del regista argentino José María Avilés sulla storia di Atahualpa, Tengo miedo torero di Rodrigo Sepúlveda, basato sul romanzo di Pedro Lemebel che racconta l’incontro tra La Loca del Frente, un vecchio travestito, e Carlos, un guerrigliero messicano e Deserto particular di Aly Muritiba su un viaggio dal Sud al Nord del Brasile.


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