Triangle of Sadness conquista il riconoscimento più ambito del Festival. Nulla da fare per il nostro Martone, fuori da un palmarès che ha visto molti premiati.
Ruben Östlund si conferma un autore amatissimo dalle giurie del Festival di Cannes. Dopo aver vinto la sezione Un Certain Regard nel 2014 con Forza maggiore e la Palma d’Oro nel 2017 con The Square (guarda la video recensione), torna a conquistare il premio più ambito della competizione con il suo ultimo film Triangle of Sadness. Anche questo, come i precedenti, utilizza toni satirici per provare a ridere della fine della civiltà occidentale senza mai smettere di avere l’impressione di esser presi ferocemente in giro.
Altro nome che non può mancare nel palmarès del festival è quello dei Dardenne che con il loro Tori et Lokita si sono aggiudicati un Premio Speciale per il 75.mo anniversario dell’evento. E non è stato il solo premio a sorpresa di questa cerimonia: la giuria infatti ha scelto di dare un doppio Gran Premio della Giuria e anche due Premi della Giuria. I primi sono andati a Close e Stars at Noon, i secondi a Eo e Le otto montagne.
Il film tratto dall’omonimo romanzo Premio Strega di Paolo Cognetti ed intepretato da Alessandro Borghi e Luca Marinelli è l’unico titolo con una traccia di Italia in questa cerimonia. Purtroppo infatti Mario Martone e il suo Nostalgia rimangono senza premi anche se l’apprezzamento da parte della critica internazionale non è mancata.
A chiudere l’elenco dei premiati Park Chan-Wook (Miglior Regia per Decision To Leave), Zar Amir Ebrahimi (Miglior Attrice per Holy Spider), Tarik Saleh (Miglior Sceneggiatura per Boy From Heaven).