Dalle 20.00 di venerdì 12 marzo e fino al 31 marzo, su MYmovies sarà disponibile in streaming un concerto che l’Orchestra del Teatro di San Carlo, diretta da Juraj Val?uha, ha registrato lo scorso 8 gennaio nel teatro napoletano, eseguendo opere di Igor Stravinskij e Carl Nielsen.

Nel corso di un’ora di spettacolo, il giovane direttore Val?uha, nato a Bratislava nel 1976 e da cinque anni alla guida del Teatro San Carlo, dopo essere stato tra il 2009 e il 2016 direttore principale dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai, guiderà il pubblico nei meandri della suite da concerto Pulcinella di Stravinskij e della Sinfonia n. 4 op. 29, L’inestinguibile, quest’ultima inedita presso il San Carlo e da riscoprire a più di cento anni dalla composizione (fu scritta dall’autore danese tra il 1914 e il 1916 e all’epoca ne sancì la consacrazione internazionale).

Nella vasta produzione stravinskijana, Pulcinella è considerata la prima e decisiva opera della fase neoclassica, esempio di quella poetica del recupero del passato che segnò il lavoro del compositore a cavallo fra avanguardia e tradizione. Ideata nel 1919 a Parigi, durante una passeggiata con l’impresario teatrale e fondatore dei Balletti russi Sergej Djagilev, la suite nasceva dal riutilizzo di alcune arie inedite di Pergolesi come accompagnamento di un balletto a cui avrebbero partecipato anche Pablo Picasso e Léonide Massine come autori di scene, costumi e coreografie. Ispirato dal barocco di Pergolesi e dal soggetto individuato da Djagilev come traccia del balletto (lo spettacolo della Commedia dell'arte I quattro pulcinelli simili), Stravinskij compose inizialmente una partitura e dopo la prima del maggio 1920, grazie anche al successo ottenuto, elaborò a partire dal 1922 una vera e proprio suite, includendo otto dei diciotto numeri originari. Singolare rivisitazione del Settecento napoletano, Pulcinella è una libera reinvenzione di strumenti e ritmi lontani, con la musica del passato che si apre inevitabilmente, e definitivamente, alla modernità.

Di qualche anno precedente alla suite di Stravinskij è invece L’inestinguibile – eseguita nella seconda parte dello spettacolo – scritta da Nielsen dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale e influenzata dalla consapevolezza degli orrori compiuti nei campi di battaglia. Con la parola “inestinguibile, il compositore danese ribadiva il potere della musica di riaffermare e celebrare la vita, mentre con la composizione disarmonica e disorganica esprimeva l’idea di una musica pura, arcaica e insieme contemporanea, non più divisa in movimenti ma guidata dalle metamorfosi dei singoli strumenti.

Un esempio di musica modernista, che insieme alla suite di Stravinskij compone un programma di estrema complessità, espressione di un’epoca molto simile alla nostra in cui la percezione della fine di un’era si accompagna all’incertezza dell’inizio di una nuova stagione.