Il film di Marshall delude: è troppo didascalico e con effetti speciali e battute infelici. Da giovedì 11 aprile al cinema.
di Andrea Fornasiero
Giunto sulla Terra ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, quando i nazisti prossimi alla sconfitta si sono rivolti al mago Rasputin per evocare forze infernali, Hellboy è destinato a portare la fine del mondo. Non la pensa però così il suo padre adottivo, il Professor Broom, che l'ha educato per fare di lui il principale agente del BPRD, l'organizzazione di ricerca e difesa contro le minacce soprannaturali. Eppure i presagi si accumulano e la potentissima strega Nimue, tradita da Re Artù secoli fa e ora assetata di vendetta, è prossima a tornare e per fare di Hellboy il proprio Re e regnare su un mondo invaso dai demoni.
Tra miti e folklore reali, la saga di Hellboy cerca di riabbracciare le sue origini a fumetti, ma si incarta in una storia sovraccarica di eventi, che ne soffocano il respiro epico, e non bastano l'ironia o i discutibili effetti speciali a salvare il progetto.