Molto curato nella narrazione, il film risente un po' dell'assenza di grandi colpi di scena. Ora al cinema.
di Rudy Salvagnini
Abbazia di St. Carta, Romania, 1952. Una giovane suora, dopo essere stata a contatto con qualcosa di misterioso e terribile, si impicca chiedendo perdono al Signore. Città del Vaticano: l'esperto padre Burke è incaricato da alti prelati di investigare su quanto accaduto in Romania perché le cose non sono chiare e si sospetta che ci sia sotto qualcosa di sinistro. Dato che si tratta di un convento di clausura, il suo accesso avrà dei limiti e l'indagine sarà complessa. Perciò ad accompagnarlo c'è sorella Irene, una giovane novizia che, in un convento inglese, deve ancora prendere i voti. Irene è perplessa, non capisce perché è stata scelta, ma Burke la convince che se il Vaticano l'ha scelta è stato a ragion veduta.
Il primo passo della missione è contattare, in Romania, il giovane uomo che si fa chiamare Frenchie (un franco-canadese riposizionato in loco) e che ha scoperto il cadavere della suora impiccata. I due si fanno condurre da Frenchie sino alla misteriosa abbazia, nel fitto di un bosco.