Le immagini de La ricerca dell'immortalità raccontano un Dalì giovane e talvolta inedito. Solo il 24, 25 e 26 settembre al cinema.
di Rossella Farinotti
Dopo i film su Caravaggio, Cézanne, Van Gogh o Schiele, è la volta di un altro "grande" che ha cambiato la prospettiva del vedere le cose: Salvador Dalí (Figueres, 1904-1989). I baffi alla Dalì, la vita da bohémien - irregolare e mai banale -, l'amore per Gala, la casa sul mare a Cadaqués, e poi le formiche, il surrealismo, l'attività e le creazioni con Buñuel e gli altri scapigliati surrealisti tra arte, cinema e letteratura, il rapporto conflittuale con la famiglia benestante e il mondo borghese, la voglia di immortalità, gli amici artisti, la Spagna, Parigi, la fama negli Stati Uniti....
Questi sono alcuni degli elementi "alla Dalì" che lo hanno fatto conoscere come quel personaggio straordinario che ha precorso i tempi, li ha incisi diventando un simbolo per le generazioni successive, non solo di artisti.