In prima serata alle 21.15 un susseguirsi senza scampo di possibilità di futuro che vengono infrante da una logica demolitrice.
Inghilterra 1971. La recluta Gary Hook viene inviato in Irlanda del Nord. La situazione sarebbe apparentemente semplice (i Protestanti 'amici' da una parte e i Cattolici 'nemici' dall'altra) se non fosse che all'interno dell'IRA ci sono due fazioni in lotta tra loro. L'accoglienza non è ovviamente delle migliori ma le cose si aggravano per il soldato quando scopre casualmente che alcuni ufficiali dell'esercito sono coinvolti nella fabbricazione di ordigni per gli attentati.
Il cinema britannico non è certo nuovo a narrazioni che consentano di ripensare il lungo conflitto che insanguinò l'Irlanda del Nord tenendo l'Europa e il mondo intero in ansia.
Un esordio nel lungometraggio di un regista che propone una riflessione (non dimenticando lo spettacolo) sul ruolo assegnato a giovani, ragazzi e bambini in qualsiasi conflitto e ancor più in quelli che lacerano al proprio interno una nazione. Chi sembra voler combattere per un futuro migliore da consegnare alle nuove generazioni in realtà ne sta bruciando, giorno dopo giorno, idealmente e materialmente le esistenze. È un film questo in cui lo sguardo e il corpo sempre più segnati del protagonista si aggirano inizialmente interroganti e poi in cerca di salvezza in un inferno in cui anche la luce è sporca e ragazzini e coetanei ne hanno interiorizzato l'ammorbante pervasività che sembra non lasciare scampo.
'71 andrà in onda stasera in prima serata alle 21.15 su RAITRE.