L'attrice portavoce della crociata contro l'ossessione del selfie.
La selfie mania impazza sul web e cambia il rapporto tra le celebrities e i fan. In principio era l'autografo. Oggi le star sono prese d'assalto da ammiratori dotati degli smartphone di ultima generazione pronti ad accaparrasi lo scatto migliore e fare incetta di likes e followers sui social networks. Una moda che distrugge il valore del contatto umano e rende la vita virtuale più importante di quella reale.
Nel corto Aspirational, diretto da Matthew Frost, Kirsten Dunst si fa portavoce della crociata contro l'ossessione del selfie. L'attrice si aggira indisturbata fra le strade di Los Angeles, dove viene fermata da due giovani fan in cerca dell'autoscatto da esibire come un trofeo sulle loro bacheche. Dopo aver pubblicato la foto sui social, inizia il conteggio compulsivo dei likes e delle condivisioni. "Non volete chiedermi nulla? Avete qualche curiosità in generale?" - chiede gentile la Dunst. La risposta è avvilente: "Mi puoi taggare?". L'attrice conclude costernata con un secco: "Selfies suck".