Advertisement
ONDA&FUORIONDA

Il lungo incanto di "My Fair Lady".
di Pino Farinotti


domenica 15 dicembre 2013 - Focus

Alla fine della rappresentazione della prima milanese di "My Fair Lady", Luca Ward, il protagonista, ha mostrato al pubblico una locandina dicendo: "Esattamente cinquant'anni fa, dicembre 1963 proprio qui si tenne la prima di "My Fair Lady", edizione ormai storica. I protagonisti erano Delia Scala, Gianrico Tedeschi e Mario Carotenuto."
"My Fair Lady" è davvero una leggenda perenne, è il musical più rappresentato del mondo. La vicenda partì il 15 marzo del 1956 al Mark Hellinger Theatre di New York. Il musical si ispirava al "Pigmalione" di George Bernard Shaw, con richiami all'immancabile "Cenerentola", il libretto, di alto livello, era di Jey Lerner, americano, le musiche, irresistibili, di Frederic Loewe, berlinese adottato dallo spettacolo americano. Il regista era Moss Hart, i protagonisti erano Rex Harrison e Julie Andrews. Con 2717 rappresentazioni "My Fair Lady" stabilì il record assoluto a Broadway. Nel 1965 George Cukor diresse il film, Audrey Hepburn, non senza polemiche sostituì la Andrews, accettando di essere doppiata da Marni Nixon. La leggenda si ripeté anzi, si rilanciò, se è vero che il film ottenne ben otto Oscar, un... quasi record, fra i quali tutti i più importanti. Quasi sempre è il film che alimenta la popolarità e anche il mercato. Canzoni come "Wouldn't It be Loverly?", "Get Me to the Church on Time", "I Could Have Danced All Night" e "On the Street Where You Live" sono tutti classici della musica leggera del Novecento. La storia è nota: il professor Higgins, glottologo londinese di grande fama, capace di cogliere le differenze linguistiche addirittura fra un rione e l'altro della città, scommette con Pickering, un diplomatico in pensione, che riuscirà a trasformare Eliza Dulittle, fioraia popolana, in un'autentica lady. "Pigmalione", appunto. Ci riesce e fra una canzone e l'altra finisce per innamorarsi della sua creatura. Personaggi di contorno, importanti, sono Alfred Doolittle, padre della ragazza e la "signora Higgins", madre del professore.
In Italia "My Fair Lady" sconfessò una regola che sembrava intoccabile, secondo la quale il musical non sarebbe gradito dal pubblico. L'opera di Lerner&Loewe possedeva i requisiti per essere l'eccezione. La storia dello spettacolo italiano evoca subito l'edizione citata sopra con Delia Scala, nei decenni ne seguirono molte. Negli anni Novanta meritano una menzione quella con Sandro Massimini e Annalisa Cucchiara. Un nome decisivo è quello del regista produttore Massimo Romeo Piparo che adottò di fatto "My Fair Lady" proponendo edizioni con Corrado Tedeschi e Gaia de Laurentiis e questa ultima con Luca Ward e Vittoria Belvedere. "My Fair lady", in teatro o in cinema è sempre stato questione di doppiaggio. Il primo modello Julie Andrews sarebbe bastata a se stessa con la sua voce da mezzo soprano, ma la Hepburn dovette ricorre alla Marni Nixon citata sopra. L'appeal di Audrey era quello che sappiamo, e una prova di canto c'era stata, qualche anno prima, quando la Hepburn aveva interpretato "Moon River", con la sua dolce e sottile voce da attrice, ma non cantante. Mentre la Andrews si prese la sua rivincita trionfando con Mary Poppins.
In Italia il film fu doppiato anche, malauguratamente, nelle canzoni. Chi invece, sempre da noi, forse ci guadagnò fu Rex Harrison che si vide applicare la magnifica voce di Nando Gazzolo. Nella sua parte, a Higgins non occorrevano acuti o gorgheggi, si trattava di un canto parlato. L'edizione di questi giorni è di alto livello e presenta un dato indiscutibile, il successo completo. "Completo" significa che a Roma c'è stato sempre l'esaurito, e a Milano, dove lo spettacolo rimarrà, fino all'epifania, tutti i posti sono prenotati. Vittoria Belvedere è adeguata al personaggio, mentre Luca Ward è probabilmente il miglior "Higgins" italiano. Il ruolo gli offre la possibilità di tutti i registri, compreso quello, non facile, del canto. Soprattutto gli permette di uscire dai ruoli di villain/cattivo (Le tre rose di Eva per esempio) che sembrano ormai identificarlo, e limitarlo, purtroppo. Ward è invece attore completo, con una base accademica che non può guastare. E poi... quella voce, naturalmente.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati