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Film nelle sale: Caro diario, ho paura del buio

Vanishing on 7th street e Diario di una schiappa le uscite della settimana.
di Boris Sollazzo

In foto Zachary Gordon, giovane protagonista di Diario di una schiappa.
Zachary Gordon - Acquario. Interpreta Greg nel film di Thor Freudenthal Diario di una schiappa.

venerdì 29 luglio 2011 - News

Siamo a fine luglio ed è inevitabile che le uscite si riducano al lumicino. Ma ciò non vuol dire che non vadano guardate con interesse. Diario di una schiappa e Vanishing on 7th street non potrebbero essere più diversi, eppure qualcosa in comune ce l'hanno. Se nel film di Thor Freudenthal - il nome del regista è già tutto un programma - un ragazzino "sfigato" combatte contro il mondo che lo circonda, escogitando piani improbabili per sopravvivergli, nell'opera davvero notevole di Brad Anderson, invece, è un gruppo di belle facce (da Thandie Newton ad Hayden Christensen) a fare lo stesso. Certo il primo è in una scuola, i secondi in una strada metropolitana che di punto e in bianco si è trovata ad essere un avamposto di umanità in un mondo deserto vittima di un Olocausto immediato e inspiegabile. E il primo è una commedia mentre il secondo è un dramma potente e catastrofico. Però, a vederli bene, qualche parentela ce l'hanno.
Curiosa la modalità distributiva di Diario di una schiappa, che vede il suo sequel uscire la settimana prossima. I film, lo diciamo subito, non sono all'altezza della felicissima e impertinente penna di Jeff Kinney che dal 2007 dà vita all'undicenne Greg Heffley (in Italia edito da Il Castoro), il piccolo nerd che sembra un po' un Petit Nicolas americano. Con un pizzico di Gian Burrasca per la sua tendenza a non riuscire (quasi) mai a realizzare i suoi piani. Ma si fa guardare.
Obbligata, invece, la strategia di Vanishing on 7th street: One Movie è una distribuzione di gran gusto - basta guardarne il listino degli ultimi anni - ma di limitate risorse: ecco così che l'ultimo ottimo film di Anderson arriva in piena estate. Non ha perso lo smalto il regista del piccolo capolavoro L'uomo senza sonno e uno dei primi padri della serie tv Fringe. Ci offre un genere ormai consumato, quello "degli ultimi uomini sulla terra" e con poco a disposizione e un cast eterogeneo ma ben amalgamato riesce a superare i più acclamati Boyle e Fresnadillo. Un thriller post-apocalittico con i fiocchi, tutto fondato sulle scelte umanissime di protagonisti che sono eroici per la loro casuale sopravvivenza. Sorprende il budget - "solo" 10 milioni di dollari - e Lucas Vidal, compositore spagnolo alla sua colonna sonora, davvero di alto livello.

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