Rachel Weisz ha indubbiamente trovato la pace interiore, come il suo personaggio de L'Albero della Vita. In un breve botta e risposta, spiega come a MYmovies.
di Claudia Resta
Come hai scelto di lavorare con Darren Aronofsky?
Anche se era già il mio compagno, la mia partecipazione è stata un'idea di Hugh Jackman: Darren inizialmente non mi voleva nel cast. Lo abbiamo portato a cena e, insieme ad Hugh, l'ho convinto a prendere anche me. C'è voluta una serata intera ma alla fine era soddisfatto.
Riesci a separare il cuore dal lavoro?
Darren e io abbiamo vissuto separati per tutta la durata delle riprese: lui aveva bisogno di spazi propri, visto l'impegno richiesto da un film così complesso. Ci vedevamo tutti i giorni sul set. Ripensandoci, credo sia stata un'ottima idea: ha dato tempo a entrambi di lavorare senza pensare ad altro.
L'amicizia con Hugh si è rafforzata, lavorando insieme?
Beh, la storia è molto romantica: i nostri personaggi sono perdutamente innamorati l'uno dell'altro. Essendo anche amici, si è creato immediatamente un grande feeling e sulla scena ci sentivamo realmente legati. Inoltre, Hugh è decisamente molto sexy!
Quanto ti ha impegnato la promozione del film?
Non mi è mai pesata, perché era un lavoro di Darren, non mio. La mia parte è finita quando sono terminate le riprese. Il progetto è suo e io non ho nulla a che fare con la stesura, sono solo un'attrice pagata. L'ho assistito emotivamente, nulla di più.
E ora, che cosa ti impegnerà?
Mi piacerebbe fare il n. 3 de La Mummia, ma non ho ancora letto la sceneggiatura e non c'è ancora un regista. Ho lavorato con Wong Kar Wai in My Blueberry Nights, il suo primo film in inglese, tutto girato a Memphis, e posso dire che è un vero poeta, geniale e visionario. Non so quando uscirà il film, ma penso che il risultato sia un lavoro bellissimo.