Firme importanti per i film in uscita questa settimana: da Clint Eastwood a Ken Loach, passando per l'italiano Paolo Sorrentino, l'impegno sembra essere il fil rouge e la cifra stilistica delle pellicole di questo weekend autunnale.
A due anni di distanza dall'enorme successo di Million Dollar Baby, torna alla regia Clint Eastwood, realizzando Flags of Our Fathers: attraverso il racconto della cruenta battaglia che nel 1945 americani e giapponesi combatterono nell'isola di Iwo Jima, il regista crea un'opera disturbante e coraggiosa che, senza niente concedere al gusto del mélo, mostra gli effetti che la guerra ha sugli esseri umani. In fase di produzione un altro film di Eastwood: Letters From Iwo Jima, anche questo dedicato all'omonima battaglia. Un unicum della storia del cinema mondiale, in cui l'audace Eastwood, indossando i panni dell'Autore realmente super partes, gira due film sullo stesso argomento, proponendo nel primo il punto di vista degli americani e nel secondo quello dei giapponesi.

In sala arriva anche Il vento che accarezza l'erba, nuova fatica del combattente Ken Loach, vincitore con questa pellicola della Palma d'Oro al Festival di Cannes 2006. Senza rinunciare alle tematiche a lui care, Loach continua a raccontare storie di oppressi e oppressori: abbandonando il terreno della fabbrica, degli operai e dei disoccupati, il regista sembra tornare ai tempi di Terra e Libertà, in cui la Storia era terreno privilegiato di narrazione: e racconta così, con estrema crudezza e asciutto rigore formale, la guerra degli anni Venti tra inglesi e irlandesi.
Un'altra storia di dolore è firmata dall'italiano Sorrentino che, dopo il cupo e onirico Le conseguenze dell'amore firma un'opera ancor più enigmatica e oscura, andando ancora una volta a scovare personaggi torbidi che generalmente sfuggono alla vista dei più, svelando la parte più buia della realtà: con L'amico di famiglia il regista disegna il perturbante ritratto di un sardonico e torvo Shylock nostrano, affidandosi a interpreti realmente in stato di grazia come Giacomo Rizzo e Fabrizio Bentivoglio. Dall'Italia arriva anche una piccola produzione: Fratelli di sangue, in cui, con una sempre brava Barbora Bobulova protagonista, viene narrata la storia di tre fratelli che si ritrovano dopo dieci anni.

Il livello d'impegno s'abbassa notevolmente nella commedia Tu, io e Dupree, in cui un affiatato trio di valenti attori come Matt Dillon, Kate Hudson e Owen Wilson, mette in scena una commedia gradevole, che si innalza in modo considerevole rispetto al livello medio delle commedie hollywoodiane di serie: l'esilarante racconto di una coppia di neo sposi alle prese con un eterno Peter Pan.
Non manca neppure l'horror questa settimana: esce infatti la sesta pellicola del regista Takashi Shimizu dedicata a Ju-on, serie da lui ideata nel 2000; The grudge 2, questo il titolo della pellicola, sembra essere una stanca rilettura di formule da horror giapponese, ormai abusate e serializzate.
Per i bambini e non solo arriva infine Azur e Asmar, cartone animato che non ha niente da invidiare alle animazioni disneyane. Col tocco leggero e gentile del regista Michel Ocelot, illusionista e incantatore, già firma delle magiche pellicole che avevano per protagonista quel bambino speciale africano di nome Kirikù, il cartone, attraverso l'amicizia di due bambini, si fa metafora del vivere insieme armoniosamente anche fra persone di culture e società diverse.