Anno | 2006 |
Genere | Horror |
Produzione | USA |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Takashi Shimizu |
Attori | Sarah Michelle Gellar, Amber Tamblyn, Edison Chen, Arielle Kebbel, Teresa Palmer Jennifer Beals, Sarah Roemer. |
Uscita | venerdì 10 novembre 2006 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 1,85 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 26 marzo 2014
Argomenti: The Grudge
Una terrificante maledizione sovrannaturale si scatena contro una seire di vittime apparentemente casuali. Sequel del grande successo The Grudge (2004). In Italia al Box Office The Grudge 2 ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 724 mila euro e 369 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NO
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Remake di un sequel o sequel di un remake? Giunti alla sesta trasposizione di Ju-On, a onor del vero ci si comincia a perdere. The Grudge 2, ancora diretto da Takashi Shimizu, sempre più monotematico creatore della celebre serie, si riallaccia agli eventi di The Grudge, e da lì, mescolando un pugno di sottotrame, tira dritto verso una commistione arbitraria di situazioni già viste negli episodi originali.
Karen (l'ammazza-vampiri), protagonista del lungometraggio precedente, è sopravvissuta al rogo della casa infestata ma, trovandosi in stato di shock permanente, è segregata in un ospedale psichiatrico. Venuta a conoscenza degli sconvolgenti eventi in cui Karen è rimasta implicata, la madre della stessa decide di inviare Aubrey, figlia più piccola, a recuperare la sorella in quel di Tokyo. La maledizione di Kayako, originariamente confinata entro le mura della casa, si espanderà ora a macchia d'olio fino agli USA, trasportata da curiosi e persone che cercano di far luce sulla vicenda.
Il processo che avrebbe dovuto sulla carta sviluppare le qualità del concept e scavalcarne i limiti ha definitivamente dissolto, come spesso succede, l'atmosfera e il fascino malato di un'horror, seppur pieno di difetti, in origine sorprendentemente efficace. Forse perché il cinema è più alchimia che chimica o, forse, perchè Shimizu, partito dal primissimo mediometraggio Ju-On: The Curse, il "suo" remake cinematografico l'aveva già fatto con Ju-On, che rimane -e probabilmente rimarrà- la versione migliore. Secondo questo punto di vista il primo The Grudge hollywoodiano, superfluo sia da pregiudizio che da giudizio, è a tutti gli effetti il remake di un remake. E via di seguito, fino a ricollegarsi alle battute in apertura, in un loop che sembra non accennare ad affievolirsi in cui il regista appare attualmente intrappolato.
Si cede definitivamente alle dinamiche di Hollywood, con chiacchiere esplicative a profusione che vanificano l'impatto dei pochi climax di tensione validi (sempre più telefonati). Portare la maledizione su suolo statunitense, inoltre, dà una grossa mano a snaturare la vicenda, generando accostamenti e sequenze che nemmeno in Scary Movie 4, con cheerleader costrette a vedersela contro Kayako o vetuste stregone nipponiche che parlano un inglese (in lingua originale) sovrannaturale per correttezza.
Per chi possiede il background delle varie versioni, la visione sarà un uno sbiadito dejavù di 90 minuti condito da grassi sbadigli; per gli altri, solo un altro horror di ordinaria banalità.
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Quante volte è risuonato, al cinema, l'avvertimento categorico « Non aprite quella porta», o «Non entrate in quella casa», che fa lo stesso. Però c'è sempre chi apre quella porta, anche se arrugginita e scricchiolante paurosamente, e chi entra in quella casa, anche se lugubremente fatiscente e coperta da rampicanti. Stavolta a non osservare l'assennato divieto è, a Tokyo, ma non è la prima, la giovane [...] Vai alla recensione »
«Quando qualcuno muore in preda ad una rabbia feroce nasce una maledizione» recita, come nel primo film, la didascalia iniziale di The Grudge 2, sempre coproduzione nippo-americana (Sam Raimi in questo caso) diretta da Takashi Shimizu, già regista del film giapponese poi rifatto negli Usa. Riassunto spicciamente nei titoli di testa quanto accaduto nel prototipo, il film si ricollega a quanto già narrato [...] Vai alla recensione »
La maledizione non è quella sovrannaturale che nel film si scatena contro una serie di vittime bensì quella molto terrena d'un regista intrappolato nel remake di un suo remake. Il giapponese Takashi Shimizu è al suo sesto The Grudge, dapprima ha realizzato due episodi di Ju-on per l'home video, poi ne ha fatto due remake cinematografici, poi il rifacimento hollywoodiano e ora il suo sequel.
Ha una bella partenza, The Grudge 2, secondo episodio americano della saga iniziata da Takashi Shimizu nel 2002 in Giappone con Ju-on: Rancore e proseguita con Rancore 2: un appartamento anonimo di Chicago, una casalinga, il marito iracondo che reclama la colazione, la donna esasperata che si ribella e, dopo, si siede in silenzio a bere il caffè. Titoli, e poi siamo sbalzati tra le adolescenti civette [...] Vai alla recensione »
In cucina un giovane marito tempesta per il cibo che non gli va. La giovane moglie (è Jennifer Beals, l'attrice di Flashdance e di Caro diario) leva la padella dal fuoco, gli rovescia addosso l'olio bollente, poi gli dà un ceffone che lo scaraventa a terra. Non è la scena più violenta di The Grudge 2 di Takashi Shimizu: mani di colore grigio sbucano e afferrano le persone, si sentono rumori spaventevoli [...] Vai alla recensione »
The Grudge 2 è il remake di un seguito. Com'era accaduto per il primo film, anche questo è la versione americana del sequel di Ju-On e anche questo è prodotto da Sam Raimi e diretto dal giapponese Takashi Shimizu. Aubrey Davis parte per il Giappone per scoprire il mistero che si nasconde dietro le presenze maligne che occupano la casa in cui prestava servizio la sorella Karen (l'infermiera protagonista [...] Vai alla recensione »
Le scemenze di Shimizu. Contento di aver fatto i soldi con The Grudge (2004), remake hollywoodiano del suo Ju-on (2002), il regista Takashi Shimizu rifà in Usa, cambiandolo molto, anche Ju-on 2 sempre con Sam Raimi produttore. Ed ecco The Grudge 2 ovvero non ci libereremo mai dell'horror orientale. Nuova pellicola ripiena di tutti i vecchi clichè del sottogenere asiatico nato a fine '90 con Ring : [...] Vai alla recensione »