Il dramma di un uomo che cerca un senso di riscatto dopo la morte di un amico. Espandi ▽
Colleghi e amici fraterni, Cesare e Mauro lavorano entrambi come guardie giurate in una miniera ormai in disuso, in cui un tempo erano impiegati come operai. In una Sardegna soleggiata, arida e desolata, i due condividono le proprie giornate, trascorrendo in compagnia la pausa pranzo in una piccola sala dotata soltanto di un tavolo e un televisore. Al pomeriggio, invece, nel dopolavoro operaio, ballano insieme le canzoni della loro gioventù. Tutto procede con assonnata monotonia, finché un giorno arriva ai due una notizia che sembra farli sperare in un futuro migliore: una multinazionale cinese potrebbe finalmente acquistare il giacimento in cui lavorano, conferendogli una nuova vita. I sogni di Cesare e Mauro sembrano tuttavia destinati a infrangersi tragicamente.
Esordio al lungometraggio del regista sardo Sergio Scavio,
La guerra di Cesare racconta il dramma esistenziale di due ex operai, reiventatisi guardie giurate dopo la chiusura della miniera in cui erano entrambi impiegati. Uomini al tramonto, frustrati dal fallimento di una rivoluzione operaia che sembra ormai definitivamente destinata a non realizzarsi, Cesare e Mauro raccontano la fine di un’epoca e dei suoi ideali. Nonostante alcuni dialoghi un po’ ingessati, si tratta di un film capace di raccontare con grande originalità un tema più volte affrontato dal cinema italiano – quello della crisi della sinistra e delle sue istanze - e Sergio Scavio si presenta come un regista dallo stile riconoscibile e profondamente personale.