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Herschell Gordon Lewis

Herschell Gordon Lewis. Data di nascita 15 giugno 1926 a Pittsburgh, Pennsylvania (USA) ed è morto il 26 settembre 2016 all'età di 90 anni a Fort Lauderdale, Florida (USA).

Il papà del cinema splatter

A cura di Fabio Secchi Frau

Cosa ne sarebbe stato dello splatter se non fosse esistito Herchell Gordon Lewis? Che ne sarebbe stato di tutti quei personaggi pazzi, agitati tanto da sembrare comici, nervosi, che ci ha mostrato? Qualcuno sicuramente farà un gesto di stizza nel sentire il suo nome. Ma sbagliano. Perché l'horror, senza Herchell Gordon Lewis avrebbe disgraziatamente fatto a meno della sua ala più estrema, quella che confina con il gore. Niente cinema da grindhouse a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta, niente Sam Raimi, John Landis, Joe Dante, John Carpenter e Tobe Hooper. Ma anche nessun Dario Argento. Lui ha anticipato ogni cosa, ha macchiato di vischioso sangue gli schermi dei drive in, dando un calcio sui testicoli a quell'America che allora era il tripudio di paure, pazzie, razzismo e dolore. Se la sua più grande ambizione era diventare celebre nel mondo, ci è riuscito. Ma noi sappiamo che non è così: era puramente materialista e tutto il suo cinema risplendeva per i verdoni che si intascava grazie alle sue pellicole. Ehi, ma va bene così! Senza di lui, non avremmo mai avuto nemmeno Tarantino! O Rob Zombie e Robert Rodriguez!
Nato e cresciuto in Pennsylvania nel 1926 (anche se alcune fonti attestano il 1929), dopo aver frequentato il liceo, Lewis si laurea in giornalismo alla Northwestern University di Evanston, Illinois. Alcuni anni più tardi, diventa docente di inglese al Mississippi State College, occupando anche il posto di direttore della WRAC Radio di Racine, nel Wisconsin, nonché dell'emittente privata WKY-TV di Oklahoma City. Per questi due incarichi lascerà il lavoro come insegnante, occupandosi a tempo pieno di pubblicità. Ramo che lo porterà a trasferirsi a Chicago. Nel contempo, sposa Joan Lewis (1951-1957) che lo renderà padre di due bambini (fra cui il musicista Robert Lewis), lascerà la prima moglie per sposare l'attrice Yvonne Gilbert (1975-1989). Anche da lei avrà due figli, ma poi divorzierà dopo oltre dieci anni di matrimonio.
Decide di avventurarsi nel campo della produzione pubblicitaria televisiva, realizzando alcuni spot per il piccolo schermo, profumatamente pagati dalla compagnia Alexander and Associates, anche se nel frattempo riprende anche a insegnare, trovandosi un posto come docente di corsi pubblicitari alla Roosevelt University. Con i soldi guadagnati compra la compagnia per la quale lavora e si associa a Martin Schmidhofer, ribattezzando la Alexander and Associates come Lewis and Martin Films. Lo stare dietro la cinepresa lo porta a ideare una pellicola, autofinanziandosi. Debutta così nella settima arte come regista cinematografico firmando con il nome di Gordon Weisenborn, The Prime Time (1960), che si rivela economicamente redditizio. La trama è semplicissima e affronta la relazione fra una conturbante ragazza e un pittore psicotico e porta anche una brevissima apparizione di Karen Black. L'incontro, l'anno successivo, con David E. Friedman, allora direttore e distributore, lo porta a replicare l'esperienza firmando Living Venus (1961), storia dell'ascesa/caduta di Jack Norwall, fotografo ed editore di una rivista per soli uomini. Nonostante le due pellicole siano a basso costo, le scene di nudo gratuite e la visione di certe sequenze scabre e immorali, valgono il prezzo del biglietto che il pubblico (soprattutto maschile) paga. Non importa a nessuno se non c'è molta introspezione psicologica nei personaggi e se la trama non è complessa, e questo Lewis e Friedman lo capiscono subito.
I due costituiscono così un proficuo sodalizio professionale che vedrà Lewis come regista e Friedman come produttore. La scelta "artistica" del genere è quella del sexploitation, sottogenere estremo della categoria drammi che vede però una massiccia dose di sesso, trash e violenza. Realizzano una trentina di film, fra cui la commedia erotica The Adventures of Lucky Pierre (1961), tre documentari sui campi nudisti (Daughter of the Sun, Nature's Playmates e Goldilocks and the Three Bares) e persino una parodia del loro stesso genere Boin-n-g (1963), che raccontano le avventure tragicomiche di un regista e un produttore che vogliono fare un film erotico, ma sono alla loro prima esperienza nel cinema.
Ovviamente questo tipo di pellicole scatenarono uno scandalo a Hollywood che rispose con la censura imposta dal Codice Hays. Molte delle loro pellicole furono sequestrate e solo 30 nudie cutie (una sorta di documentari sui nudisti) poterono rimanere in circolazione, di questi solamente sette sono arrivati fino a noi. Decidono di cambiare genere, si trasferiscono in Florida e si danno al genere gore, già sperimentato con Scum of the Earth (1930), dove però calcano la mano con la quantità di sangue e di scene violente. Nasce ufficialmente lo splatter e arriva quello che è considerato il capolavoro: Two Thousand Maniacs! (1964), pellicola ispirata al film Brigadoon, dove una città magica che compare ogni cento anni, adesca turisti per vendicare il massacro che le truppe dell'Unione fecero nella guerra civile americana. Il film suscitò reazioni di fascino nel pubblico che sembrava quasi ammaliato dai dettagli, anche i più orribili, mostrati da Lewis. Il successo fu tale che persino la critica affermò che il regista aveva fatto un buon lavoro.
Poi, dopo Color Me Blood Red (1965), Friedman decide di dissociarsi dal suo migliore amico per delle dispute finanziarie, trasferendosi a Hollywood e continuando a produrre pellicole per conto proprio, esattamente come similmente fece il regista che cominciò a sfornare film d'orrore come Moonshine Mountain (1964), Jimmy, the Boy Wonder (1966), The Magic Land of Mother Goose (1967) e A Taste of Blood (1967), chiaro omaggio alle pellicole della britannica Hammer che allora imperavano sul mercato americano. Risponde alla massiccia quantità di pellicole della cugina Inghilterra firmando la pellicola di fantascienza Something Weird (1967), poi torna al gore con The Gruesome Twosome (1967) e Blast-Off-Girls (1967). Nel 1969, finalmente libero dal Codice Hayes, la sua fantasia non ha più restrizioni: può mostrare tutta l'azione, il dramma, la violenza, il disgusto possibile senza alcuna restrizione o censura, arriva così Miss Nympher's Zap-In (1970), The Wizard of Gore (1970), This Stuff'll Kill Ya! (1971) e Year of the Yahoo! (1972).
Sorprendentemente è anche grazie a Herschell Gordon Lewis che oggi noi possiamo vedere il film di Vittorio De Sica Amanti (1968), dato che ne fu il produttore. Così come fu produttore e regista di numerosi blaxploitation come Black Love (1972). Parallelamente, si occupa anche della carriera di scrittore pubblicando ben 20 libri che trattano di economia e di relazioni pubbliche (nulla di più lontano dalle materie che di solito trattava). Oggi, dopo essere stato anche sceneggiatore, si è ritirato dalla carriera di regista e si dedica al mondo della pubblicità con la società di marketing da lui fondata Communicomp. È ritornato alla regia nel 2002, assieme all'ex socio Friedman, per realizzare Blood Feast 2, sequel di un loro successo Blood Feast (1963). Storie minime, ma appassionanti.
Pellicole che sono invase dal senso del sangue che scorre e si muove come la sua cinepresa, questa è l'eredità che Lewis ci ha lasciato. Nulla di emozionante, forse sensazionalistico, ma senza dubbio fantastico nel senso macabro del termine.

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