Mia madre |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 106 min.
- Italia, Francia, Germania 2015.
- 01 Distribution
uscita giovedì 16 aprile 2015.
MYMONETRO
Mia madre
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Cinema e famigliadi Giulio VivoliFeedback: 2837 | altri commenti e recensioni di Giulio Vivoli |
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domenica 19 aprile 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un Nanni Moretti in insolita versione pacata e riflessiva ripercorre la vicenda personale della perdita della madre attraverso la trasposizione di sé al femminile nei panni di una regista cinematografica impersonata da Margherita Buy, ritagliandosi per l’occasione il ruolo adiacente di fratello maggiore della protagonista. E’ il suo primo film in cui Moretti non è direttamente al centro della scena, lasciando volutamente i riflettori alla sua alter ego e agendo quasi da suggeritore dall’alto di una matura saggezza raggiunta, priva dei narcisismi e delle paronoie tipici dei personaggi del cinema morettiano. La Buy recita come sempre sé stessa, con le sue piccole paure, insicurezze e nevrosi , e sa farlo meglio di chiunque altro per come riesce a identificarsi in questo tipo di personaggi pieni di dubbi e fragilità. Ne viene fuori un film che si divide perfettamente tra il lato privato, a tratti sensibile e delicato nel descrivere il legame madre-figlia-fratello, introspettivo e malinconico nel ripercorrere i ricordi dell’infanzia legati al vissuto familiare, con slanci di umanità spontanea e sentimenti veri; e il lato pubblico di un mondo del cinema in crisi di contenuti e d’identità, alla disperata ricerca di temi impegnati socialmente e ostaggio delle contraddizioni , le confusioni di ruolo e le incertezze sia della regista che non riesce a spiegare agli attori il suo concetto di recitazione, sia dell’ attore principale, un John Turturro grottesco e anarchico, che con i suoi atteggiamenti a volte un po’ forzati da star capricciosa crea imbarazzo e sconcerto sul set cinematografico. In conclusione con Mia Madre Nanni Moretti sembra prendersi un momento di riposo e una pausa di riflessione, in attesa di tornare a graffiare la società con il suo ironico cinismo dissacrante e la sua perfida cattiveria da sadico provocatore anticonformista.
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