La comune |
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Un film di Thomas Vinterberg.
Con Trine Dyrholm, Ulrich Thomsen, Helene Reingaard Neumann, Martha Sofie Wallstrøm Hansen.
continua»
Titolo originale Kollektivet.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 111 min.
- Danimarca 2016.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 31 marzo 2016.
MYMONETRO
La comune
valutazione media:
2,95
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tutto in comune, tranne l'Amoredi Giulio VivoliFeedback: 2837 | altri commenti e recensioni di Giulio Vivoli |
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domenica 10 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nei dintorni di una Copenhagen fedelmente riportata al 1975, un’evoluta coppia adulta di un professore di architettura e un’ anchorwoman televisiva con figlia adolescente decidono di utilizzare la vecchia grande casa di famiglia di lui per realizzare insieme ad altri volontari una residenza in comunità basata su ferree regole scritte e condivise dai partecipanti, secondo il modello sociale collettivista allora molto in voga nei paesi nordeuropei. Tra i membri della famiglia borghese-progressista, un’altra coppia di amici più giovani e di ceto più modesto con figlio cardiopatico, un vecchio amico divorziato e una single svampita entrambi freakettoni e alternativi e un mistico slavo senza soldi né lavoro ma con la lacrima facile, la vita comunitaria sembra procedere in piena armonia e condivisione, finché non interviene una complicazione sentimentale a metterne in discussione il proseguimento. Il regista danese Thomas Vintenberg, già autore di film di analisi e critica sociologica come i premiati Festen e Il Sospetto, volutamente non approfondisce le tematiche ideologiche a cui l’argomento si presterebbe, per concentrarsi soprattutto sugli aspetti privati e psicologici della convivenza comune, mostrandone la quotidianità semplice e banale, tra pasti conviviali, piccole discussioni sulla suddivisione di compiti e spese e la scena naturistica di un bagno invernale collettivo; fino all’arrivo nella comune di una nuova inquilina, che manda in crisi l’atmosfera iper-democratica della casa e soprattutto il modello scandinavo di coppia aperto e tollerante. Seppur condotto con grande capacità di uso della macchina da ripresa nelle inquadrature in primo piano e con colori più vivi e scenografie meno scarne rispetto al tipico cinema nordico, il film si trascina noioso e scarso di spunti vivaci fino alla drammatica spirale finale, in cui le ragioni supreme della collettività prevalgono impietosamente su quelle del singolo.
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