Il film, di ricostruzione storica, è ambientato nel milanese, terra dei tre protagonisti. Guido Valota di Sesto San Giovanni, Angelo Ratti di Cernusco sul Naviglio e Venanzio Gibillini di Milano, sono tre giovani che tra il 1943 ed il 1944, durante l'occupazione nazifascista della Repubblica Sociale Italiana, sono arrestati e deportati nei campi di Mauthausen, Flossenburg e Dachau. Due di loro, Gibillini e Ratti, riusciranno a salvarsi tornando alle loro case al termine della guerra mentre Guido Valota morirà in una marcia di trasferimento da un lager all'altro, durante la cosiddetta "Marcia della Morte".
Grazie ai ricordi del figlio di quest'ultimo, Peppino Valota, e degli altri due sopravvissuti, è stato possibile raccogliere le testimonianze dirette delle loro vicissitudini e ricostruirle appunto nel film, nel quale immagini dei luoghi dove i fatti si svolsero veramente e le interviste saranno mescolate ad una serie di cortometraggi che illustrano quegli episodi.
La trama ruota attorno alle vicende che vanno dall'arresto, alla prigionia, alla deportazione, alla vita nel lager e infine alla liberazione dei protagonisti, in una serie di eventi che ne narrano gli aspetti umani e drammatici proprio per come i deportati li hanno vissuti e raccontati.