Incredibile ma vero

Film 2022 | Commedia, 74 min.

Titolo originaleIncroyable Mais Vrai
Titolo internazionaleIncredible But True
Anno2022
GenereCommedia,
ProduzioneFrancia, Belgio
Durata74 minuti
Regia diQuentin Dupieux
AttoriLéa Drucker, Alain Chabat, Benoît Magimel, Anaïs Demoustier, Lena Lapres Roxane Arnal, Nagisa Morimoto, Mikaël Halimi.
TagDa vedere 2022
DistribuzioneI Wonder Pictures
MYmonetro 2,72 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Quentin Dupieux. Un film Da vedere 2022 con Léa Drucker, Alain Chabat, Benoît Magimel, Anaïs Demoustier, Lena Lapres. Cast completo Titolo originale: Incroyable Mais Vrai. Titolo internazionale: Incredible But True. Genere Commedia, - Francia, Belgio, 2022, durata 74 minuti. distribuito da I Wonder Pictures. - MYmonetro 2,72 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 8 febbraio 2024

Una coppia deve fare i conti con il mistero che nasconde il loro seminterrato.

Consigliato sì!
2,72/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,17
PUBBLICO 2,00
CONSIGLIATO SÌ
Scheda Home
Premi
Cinema
Trailer
Un film dai tratti assurdi e senza senso che conferma il dilettantismo genialoide del suo autore.
Recensione di Roberto Manassero
venerdì 11 febbraio 2022
Recensione di Roberto Manassero
venerdì 11 febbraio 2022

Una coppia benestante, Alain e Maria, acquista una grande villa immersa nel verde: è la casa dei sogni, la realizzazione di una vita di lavoro, e per di più, come dice l'agente immobiliare che chiude la vendita, contiene un segreto che cambierà le loro vite. Scioccati dalla scoperta, Alain e Maria si adattano perfettamente al nuovo ambiente e lo condividono con gli amici, tra cui il capo di Alain, un donnaiolo che ha pure lui qualcosa da comunicare: un'invenzione che ha cambiato la sua vita...

I film di Quentin Dupieux sono un momento di surrealismo nel contesto realisticamente assurdo della società in cui viviamo: sono buffi, un poco dementi, come il riflesso lucidissimo di un mondo così chiaro da sembrare deformato e sottilmente mostruoso. 

Le invenzioni di sceneggiatura di Incroyable mais vrai, l'ultimo film del regista e musicista francese sono due: una che reinventa lo spazio e il tempo, che agisce sugli spazi e sugli ambienti, e l'altra che modifica il corpo, agendo sulla volontà e sul piacere. Entrambe sono invenzioni impossibili e grottesche e come spesso accade nei film di Dupieux - immancabilmente brevi, laconici, visivamente piatti, luminosi in maniera allucinata, sospesi sul confine fra la risata isterica e il dramma impassibile - hanno effetti sulla psiche già di per sé fragile dei personaggi. 

In Incroyable mais vrai viene descritto un mondo placidamente borghese, tra uffici anonimi, abitazioni confortevoli e piccoli negozi: una provincia senza identità, abitata da adulti sicuri del loro meritato benessere e giunti consapevolmente alla fine della loro storia. Le inquadrature geometriche, i movimenti di macchina lenti, la luce biancastra, la musica classica sinistramente dolce, la recitazione un po' stralunata del cast di star francesi (Alain Chabat, Léa Drucker, Benoît Magimel, Anaïs Demoustier), creano un'atmosfera morbosa, vagamente inquietante, debitrice di Lynch, di Kubrick, del primo Todd Haynes e prima ancora dell'arte iperrealista.

Lo stile "invisibile" di Dupieux si pone all'estremo opposto della ricercatezza di Lanthimos, ma si può dire che entrambi realizzino in modo diverso - il primo con un dilettantismo genialoide, il secondo con un perfezionismo esasperato - il medesimo obiettivo di far emergere l'assurdo (dunque l'orrore, la stupidità, la tragedia) celato nella normalità del reale.

Nella bolla asfittica creata dal film, il nonsense diventa parte del quadro, trasforma lo spazio fisico in una dimensione da cartone animato, il corpo umano in una bambola di plastica, rende interscambiabili gli individui e la merce. Tutto è confuso con il suo contrario, l'alto con il basso, il sopra con il sotto, il prima con il dopo; tutto è così piatto e alla luce del sole da mostrare anche l'oscurità, la follia, la morte. 

Certo, i film di Dupieux sono sempre uguali a sé stessi, così piccoli e svagati, così innamorati del proprio cazzeggio (un altro dei riferimenti inevitabili sono i Coen, ma qui tutto è più semplice e vicino al grado zero della rappresentazione), da risultare intercambiabili. Non fa eccezione Incroyable mais vrai, che si vede con piacere e si dimentica quasi subito, in attesa del prossimo capitolo della medesima rappresentazione - sacra e insieme dissacrante - del nostro limitato orizzonte di eventi.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 6 febbraio 2024
Giulio Sangiorgio
Film TV

Incredibile ma vero: decimo film di Dupieux, aka Mr. Oizo, annus domini 2022. Eppure non il suo ultimo. Sono 14, ora. Dopo di questo: Fumer fait tousser, Yannick (in sala) e Daaaaaalí! (presentato alla Mostra del cinema di Venezia 2023). Una curiosità? È dal 2018, ovvero da Au poste e quindi da sette film, che Dupieux propone opere sotto gli 80 minuti.

lunedì 5 febbraio 2024
Davide Maria Zazzini
La Rivista del Cinematografo

Regista d'atmosfere più che di ambienti, ritrattista di tipi umani più che di personaggi, ostensore di nevrosi, evocatore del surreale, Quentin Dupieux, regista ultimamente assai prolifico, conferma con Incredibile, ma vero il talento straniante, lo sguardo sornione, il malcelato disfattismo anti-borghese, il tratteggio grottesco, l'ammicco spudorato all'assurdo, la smania (forse autoriferita, sicuramente [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 giugno 2022
Emanuele Bucci
Ciak

Bentornati nel mondo di Quentin Dupieux. Dove, come nell'instant-cult di Venezia 2020 Mandibules, due balordi possono ritrovarsi una mosca gigante nel bagagliaio (e tentare di addestrarla per far soldi) o, come in Doppia pelle, un uomo può essere tanto ossessionato dal suo abbigliamento in puro daino da pretendere di essere l'unica persona a indossare una giacca.

martedì 15 febbraio 2022
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Comperare la casa della vita, scoprire che possiede un "passaggio" che sfida il tempo e lo spazio, come in un racconto di fantascienza, dove l'età scala i mesi anziché aumentarli. Quentin Dupieux rivela ancora una volta la sua creatività surreale, spingendosi in territori assurdi, ma costruendo con intelligenza e sarcasmo l'ennesimo ritratto di una società scriteriata, che volge alla tragedia senza [...] Vai alla recensione »

lunedì 14 febbraio 2022
Raffaele Meale
Quinlan

Da quando un ventennio or sono Quentin Dupieux, noto anche come Mr. Oizo, esordì alla regia con Nonfilm, sorta di mise en abyme in cui il film ragionava sul suo stesso processo di creazione, è apparso evidente come il cineasta e discografico parigino non avrebbe svolto un ruolo consono e prevedibile all'interno dello scacchiere produttivo d'oltralpe.

venerdì 11 febbraio 2022
Marina Pavido
Cineclandestino

Da Quentin Dupieux non sappiamo mai cosa aspettarci. Questo, ormai, è un dato di fatto. Già, perché il celebre cineasta francese (per chi ha imparato ad apprezzarlo in ambito musicale, conosciuto altresì come Mr Oizo) da ormai diversi anni ci diverte - e fa riflettere - con le sue stravaganti commedie, spesso cariche di una spiccata componente surrealista.

NEWS
BERLINALE
venerdì 11 febbraio 2022
Roberto Manassero

Il ritorno di Quentin Dupieux e delle sue opere buffe e dissacranti. In anteprima alla Berlinale. Vai all'articolo »

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