C'era una volta... a Hollywood |
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Un film di Quentin Tarantino.
Con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Emile Hirsch.
continua»
Titolo originale Once Upon a Time in Hollywood.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 161 min.
- USA 2019.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 18 settembre 2019.
MYMONETRO
C'era una volta... a Hollywood
valutazione media:
3,74
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I nostri aquilonidi gbavilaFeedback: 1655 | altri commenti e recensioni di gbavila |
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giovedì 30 gennaio 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
All'inizio si stenta ad orientarsi, le varie finestre a cui ci affacciamo sembrano quadri di tempi passati, ma non lontani, in cui ci ritroviamo nella nostra infanzia (per chi ha gli anni di Tarantino). Un poco alla volta però questi quadri diventano aquiloni sgargianti che incantano richiamando nostalgie, vecchie fantasie che sempre più riconosciamo come più reali della realtà. I personaggi fantastici del cinema appaiono molto più veri di quelli che stanno intorno a loro superandoli in umanità e moralità. Come accade a noi, soffrono le loro sconfitte con quel senso di "occasioni perdute" ma che non ci fanno arrendere e smettere di camminare. Persino la delusione degli hippy, così idealizzati in un alone di sacro pacifismo, si rivelano sciocchi assatanati falsi e inconcludenti. Le pietre miliari della nostra storia recente si identificano in queste figure fantastiche che vengono dal cinema e che scopriamo come i nostri maestri di vita: ci hanno fatto diventare adulti e le loro miserie, sofferenze, fallimenti, li abbiamo vissuti con loro mentre ci indicavano i nuovi orizonti, i nuovi valori come l'amicizia, per esempio, che è la forza più grande che abbiamo a disposizione e che resiste alle intemperie della vita. Siamo testimoni attivi degli affetti che ci circondano e che volentieri abbracciamo, fino a quelli con i nostri animali domestici diventati specchi fedeli di ognuno di noi. Anche loro recitano con credibilità di cui va reso merito a Tarantino. Il bravissimo Di Caprio recita alla grande il ruolo del mediocre attore vanesio ma molto umano, piange slla sua grandezza che sempre più svanisce e che lo costringe a non essere più riconosciuto e trova conforto nella bambina di 8 anni (ma ne mostra dodici!) che è saggia e perspicace come lo sono solo i bambini prima che perdano la loro geniale spontaneità. Il cinema trionfa come un gigante buono che ci accompagna pedagogicamente nella vita raccontandoci chi siamo ma soprattutto chi dobbiamo essere e diventare. Qui l'imitazione non è più solo degli attori che fanno i cowboy e che sono esperti di cadute come il bravissimo Pitt, al gioco ci stiamo anche noi e questi maestri del cinema ci hanno fatto crescere e segnano con le loro vite le nostre pietre miliari che è bello ricordare di avere passato. Bellissimi i passaggi in cui le azioni recitative vanno in sincronia con quelle della vita attiva dei persoaggi, come in una recitazione continua che non distingue fra il fingere e l'essere. Grande film e grandi tutti gli attori diretti da un grande maestro a cui sempre più riconosciamo di dovergli molto.
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