The Odyssey

Film 2016 | Biografico +13 122 min.

Regia di Jérôme Salle. Un film con Audrey Tautou, Lambert Wilson, Pierre Niney, Laurent Lucas, Benjamin Lavernhe. Cast completo Titolo originale: L'odyssée. Genere Biografico - Francia, 2016, durata 122 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 giugno 2017

Un film dedicato alla vita del leggendario Jacques Cousteau, oceanografo, scienziato e ricercatore degli ambienti marini scomparso nel 1997. Ha vinto un premio ai Cesar,

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Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
L'oceano come un mondo intero da esplorare e da raccontare per mezzo delle immagini in movimento. Dalla conquista alla sua preservazione.
Recensione di Tommaso Moscati
Recensione di Tommaso Moscati

Jacques Cousteau (Lambert Wilson) è l'inventore nel 1943 del primo autorespiratore ad aria, utilizzato per le immersioni subacquee. La storia muove i suoi passi alcuni anni dopo l'invenzione, nel 1949, quando essa è già affermata. La smania irrefrenabile di Jacques di voler sfruttare la sua invenzione per scoprire i fondali marini e di volerli mostrare al mondo grazie al cinema, fa di lui un uomo quasi dagli ideali romantici: pronto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi, anche ad accettare compromessi con le aziende petrolifere, o a maltrattare gli animali, ma soprattutto sempre sommerso dai debiti. Una volta rimessa in sesto quella che diventa la sua nave oceanografica, la Calypso, ha inizio la sua avventura itinerante per i mari del mondo. Acciecato da questa sete di conquista si allontanerà progressivamente dalla moglie Simone, una Audrey Tautou severa e riservata, che seppur trascurata e tradita continuerà a seguirlo per tutti i suoi viaggi, mantenendo sempre il suo ruolo di governante all'interno della nave. Lo stesso trattamento sarà riservato ai figli. In particolare a Philippe, a bordo dell'imbarcazione in veste di cineoperatore, il quale criticando aspramente il padre per la condotta senza scrupoli deciderà di abbandonarlo. Proprio riconciliandosi con Philippe il comandante Jacques prende coscienza del fatto che la sua esplorazione non è solo una questione di conquista, bensì deve prefiggersi uno scopo più nobile: la salvaguardia dei mari.

La storia del film, basata sulle testimonianze dell'equipaggio della Calypso, tesse un racconto che abbraccia varie epoche - dal 1949, passando per il '68, fino al 1979 - concentrandosi esclusivamente sulle vicende che riguardano la prima famiglia di Cousteau.

Nelle pieghe del racconto si intravede un collegamento tra oceanografia e cinema, tra autorespiratore e dispositivo filmico - a dire il vero, lasciando fin troppo ai margini il discorso, con nostro rammarico. L'invenzione del respiratore che per la prima volta nella storia dell'uomo permette di esplorare il mare - e in prospettiva anche il cielo - fa sì che ancora una volta il cinema sia in prima linea nel raccontare il mondo nascosto, nel disvelarlo. L'oceano come un mondo intero da esplorare e da raccontare per mezzo delle immagini in movimento. La sete di scoperta di un mondo sconosciuto: catturarne le immagini più segrete, imprimerle sulla pellicola per poi mostrarle davanti agli sguardi increduli degli spettatori. Attitudini che avvicinano gli ideali di Jacques Cousteau a quegli stessi che animavano i cosiddetti pionieri del cinema, i primi cineasti della storia.

Quello che convince di meno dell'impianto narrativo è la svolta dell'impegno ambientalista, che ricorre ai toni dell'ottimismo lasciando che siano dialoghi didascalici da una parte e lirismo ed emotività dell'imponente colonna sonora orchestrale composta da Alexandre Desplat dall'altra, a farne da unici veicoli. Finendo per delinearne una parabola poco partecipe, scialacquata, fin anonima, perché non in grado di immergersi nelle motivazioni profonde. Detto ciò, il film nel suo scorrere risulta piuttosto piacevole sia per l'argomento in sé che per lo stile narrativo lineare, non tanto dal punto di vista della cronologia degli eventi, quanto per le modalità rassicuranti e ben codificate del classico ritratto cinematografico. Non da meno, contribuiscono l'impeccabile fotografia delle panoramiche a volo d'uccello sul mare, o gli incanti degli abissi marini dai colori brillanti, nelle sempre apprezzabili riprese subacquee, forse vero elemento di spicco del film.

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winner
miglior suono
Cesar
2017
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