Titolo originale | Die abhandene Welt |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Germania |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Margarethe von Trotta |
Attori | Robert Seeliger, Katja Riemann, Barbara Sukowa, Matthias Habich, Birte Hanusrichter Manfred-Anton Algrang, Pierre Shrady, Nicole Unger, Frederic Linkemann, Jan-David Bürger, Gunnar Möller, Karin Dor, August Zirner, Tom Beck, Arne Jansen, Rudiger Vogler, Elisabeth Wasserscheid, Arthur Klemt, Felix Moeller, William Giaimo, Marius V. Haas, Jean-Luc Julien. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 28 ottobre 2016
CONSIGLIATO SÌ
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Sophie è una cantante di jazz. Un giorno riceve da suo padre Paul una telefonata inquietante. L'uomo ha visto, del tutto casualmente su Internet, la foto di una donna che assomiglia moltissimo alla moglie (e madre di Sophie) morta da poco. Paul chiede alla figlia di recarsi a New York dove la donna, Caterina Fabiani, importante cantante lirica, sta cantando nella "Norma". Seppur riluttante Sophie accetta e va incontro a scoperte a cui non avrebbe mai pensato.
Sorelle - L'equilibrio della felicità, Anni di piombo, Paura e amore. Sono suffcienti questi tre titoli per testimoniare come il tema del rapporto tra sorelle sia sempre stato uno dei prediletti da Margarethe Von Trotta. La quale rivela come in fondo, per vie del tutto imperscrutabili, questo interesse si legasse alla sua vita reale. Dopo la morte della madre, infatti, una donna la contattò dicendo di ritenere di essere sua sorella, cosa che si rivelò essere vera. Dopo aver circumnavigato a lungo l'argomento personale ora la regista si è decisa a portarlo sullo schermo chiedendo a due attrici a lei vicine (Katja Riemann e Barbara Sukowa) di interpretare i ruoli principali.
Come spesso accade agli autori importanti quando affrontano storie che li toccano nel profondo (vedi l'Almodóvar de La mala educación) la trasposizione è in qualche modo frenata, troppo sotto controllo. Nel caso del regista spagnolo marcata da un algido rigore cinefilo e in quello della Von Trotta in un raffinato racconto che ha i toni del dramma sfiorando a tratti la commedia. Ciò non significa che si tratti di un film non riuscito. Gli sarebbe stata solo utile un po' di passione in più. Quella che la regista ha saputo infondere alle sue opere più socialmente impegnate.