anna93
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domenica 19 luglio 2015
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jurassic world: una rilettura in chiave moderna.
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Quando, un paio di anni fa, venni a conoscenza della realizzazione di Jurassic World, rimasi molto entusiasta, in quanto il primo capitolo della saga, Jurassic Park, uscito 22 anni fa, nel 1993, non ebbi modo di apprezzarlo al meglio sul grande schermo; ciò nonostante rimane uno dei miei film preferiti, l’idea che i dinosauri potessero tornare in vita mi ha sempre molto affascinato e reputo che Spielberg sia riuscito egregiamente in questa impresa. Purtroppo, però, se per il primo capitolo della saga la mia opinione è favorevole, per “The lost World: Jurassic Park”(1997) e per “Jurassic Park I[+]
Quando, un paio di anni fa, venni a conoscenza della realizzazione di Jurassic World, rimasi molto entusiasta, in quanto il primo capitolo della saga, Jurassic Park, uscito 22 anni fa, nel 1993, non ebbi modo di apprezzarlo al meglio sul grande schermo; ciò nonostante rimane uno dei miei film preferiti, l’idea che i dinosauri potessero tornare in vita mi ha sempre molto affascinato e reputo che Spielberg sia riuscito egregiamente in questa impresa. Purtroppo, però, se per il primo capitolo della saga la mia opinione è favorevole, per “The lost World: Jurassic Park”(1997) e per “Jurassic Park III” (2001) non posso scrivere altrettanto perché, secondo il mio modesto parere, sono solo poche le saghe cinematografiche che nei loro sequel non risultano essere monotone e ridondanti. Dopo ventidue anni dal primo film, e con Spielberg come produttore esecutivo , mi aspettavo qualche innovazione, ma per quanto possa aver avuto incassi cospicui, non trovo nessuna differenza a livello della trama con Jurassic Park.
Quest’ultima, infatti, risulta essere scontata fin dall’inizio e fin troppo simile a quella del primo capitolo: due fratelli in conflitto si perdono nel parco, un mostruoso dinosauro che semina panico e morte, e continui sono i richiami al primo film sia mediante piccoli indizi, oggetti riproposti ( gli occhiali di Tim, la macchina, ecc) sia per quanto riguarda la riproduzione di intere scene, ed esempio la scena iniziale dell’apertura delle uova di Raptor, il T-Rex che mangia la capretta, l’I-Rex che attacca i ragazzi che si trovano nella girosfera e la lista potrebbe protrarsi a lungo.
T-Rex e Velociraptor non costituiscono più un pericolo per l’uomo, hanno perso la fama di villain guadagnata nei film precedenti e in questo ultimo capitolo sembrano quasi collaborare con l’uomo.
Se dal punto di vista della trama non risulta esserci nulla di nuovo, possiamo comunque apprezzare gli altri aspetti. Risultano, infatti, sicuramente migliorati rispetto ai film precedenti la fotografia, gli effetti speciali e la grafica; personalmente ho preferito non vedere il film in 3D in quanto reputo che non renda giustizia alle immagini, pertanto non posso dare un giudizio a riguardo.
Anche la colonna sonora, prodotta in JP da John Williams viene riproposta in JW e a questa si aggiungono le musiche composte da Michael Giacchino, che si adattano perfettamente al ritmo del film. Infatti, nelle prime scene, quando i ragazzi arrivano nel parco, la musica e le riprese sono molto veloci, grazie a queste noi spettatori ci troviamo proiettati in questo nuovo mondo: finalmente il parco è aperto e anche noi vogliamo conoscere il più possibile. Ho trovato un ritmo un po’ più rallentato nella seconda parte del film, tra velociraptor addestrati e l’I-rex, che per quanto possa essere geneticamente modificato, appare un po’ troppo spietato e intelligente.
Nel complesso posso considerare JW come un film piacevole, una rilettura di JP in chiave moderna che però non riesce ad apportare nulla di nuovo
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anto u.m.
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martedì 30 giugno 2015
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jurassic trauma
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Conosciamo i protagonisti: abbiamo la bella manager, inaffidabile come baby sitter, interessata ai profitti e alla crescita economica dell’impresa giurassica; il bel paladino dal cuore d’oro preoccupato del benessere dei dinosauri; l’odioso bambino saputello che sa tutto di tutto; il fratello adolescente un po’ tonto che li caccerà nei guai; il ricco e giovane proprietario del parco che deve la sua fortuna non tanto alle sue scarsissime doti imprenditoriali quanto alla sua unica preoccupazione per il divertimento del suo pubblico e dei suoi animali(ebbene si, quest’uomo è in grado di scorgere il benessere degli animali dal loro sgardo); ed infine il pezzo forte, l’Indominus Rex, una specie di T-Rex 2.
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Conosciamo i protagonisti: abbiamo la bella manager, inaffidabile come baby sitter, interessata ai profitti e alla crescita economica dell’impresa giurassica; il bel paladino dal cuore d’oro preoccupato del benessere dei dinosauri; l’odioso bambino saputello che sa tutto di tutto; il fratello adolescente un po’ tonto che li caccerà nei guai; il ricco e giovane proprietario del parco che deve la sua fortuna non tanto alle sue scarsissime doti imprenditoriali quanto alla sua unica preoccupazione per il divertimento del suo pubblico e dei suoi animali(ebbene si, quest’uomo è in grado di scorgere il benessere degli animali dal loro sgardo); ed infine il pezzo forte, l’Indominus Rex, una specie di T-Rex 2.0 creato in laboratorio, indistruttibile(ovviamente in un parco giochi per bambini non può mancare la pericolossissima creatura indistruttibile)e dai poteri soprannaturali!
La trama è semplice, in un parco a tema di ultimissima generazione in cui è occupata la creme de la creme dell’ingegneria genetica, hanno pensato bene di risparmiare un po’sull’impianto di sicurezza. E poiché i contributi costano cari, hanno pensato bene di risparmiare anche sul personale qualificato.
In pratica, un parco di creature spietate è gestito da un gruppo di dipendenti cerebrolesi che non hanno mai fatto neanche una prova di evacuazione, in una struttura in cui le uniche misure di sicurezza sono i cancelli tra i vari scompartimenti(almeno 20 anni fa avevano pensato al filo spinato ad alto voltaggio!)e gli unici strumenti a disposizione della vigilanza sono le pistole giocattolo in vendita al negozio di souvenir.
Pezzo forte del film, il Velociraptor che riconosce il paladino che gli aveva fatto l’imprinting e, per riconoscenza, protegge i protagonisti dal famigerato Rex 2.0(una scena talmente patetica che ancora non riesco a riprendermi!).
Poveri bambini di oggi, sarà questo il loro Jurassik Park!
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daniele_
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lunedì 6 luglio 2015
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appena salvabile..
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Da Cosa cominciare? Mi stupisce chi sia rimasto affascinato da questo Film, addirittura chi dice non banale e scontato, visto che rimarca precisamente la trama degli episodi precedenti, il parco, tutto sotto controllo, fugge il dinosauro e tutti in pericolo di vita..gran finale, lotta fra dinosauri..bacio.lieto fine. Lo definirei banalissimo e scontato invece, tanto che ho previsto praticamente ogni passaggio, addirittura chi avrebbe ucciso il famelico "indominus Rex". Ironia esagerata, ridicola, battute e baci nei momenti meno opportuni (lo pterosauro che plana atterra e col becco "accuminatissimo" si ferma a pochi cm dalla faccia del bambino la definirei la cosa piu' ridicola vista negli ultimi anni).
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Da Cosa cominciare? Mi stupisce chi sia rimasto affascinato da questo Film, addirittura chi dice non banale e scontato, visto che rimarca precisamente la trama degli episodi precedenti, il parco, tutto sotto controllo, fugge il dinosauro e tutti in pericolo di vita..gran finale, lotta fra dinosauri..bacio.lieto fine. Lo definirei banalissimo e scontato invece, tanto che ho previsto praticamente ogni passaggio, addirittura chi avrebbe ucciso il famelico "indominus Rex". Ironia esagerata, ridicola, battute e baci nei momenti meno opportuni (lo pterosauro che plana atterra e col becco "accuminatissimo" si ferma a pochi cm dalla faccia del bambino la definirei la cosa piu' ridicola vista negli ultimi anni). La gente e i ragazzini nella sala si scompisciavano ad ogni battuta, e questo gia fa capire a che pubblico è indirizzato questo Film. I dinosauri sono in style antico, vintage, mancanti di colori, imperfetti anatomicamente (potevano leggersi un minimo di paleontologia moderna) e non a caso pesantemente criticati da paleontologi e scienziati. Tutto esclusivamente computerizzato, non di certo il realistico Tyrannosaurus rex di Jurassic Park, che era una vera macchina realistica, una creatura, un animale realistico, un carnivoro e non un mostro killer. E stiamo parlando di un Film di 10 anni fa; un Film, dopo 10 anni dovrebbe essere non solo paragonabile, ma nettamente superiore. Spielberg del resto è stato solo un povero Produttore esecutivo in questo film, che ha preso chissa' quanti soldi per la sola riuscita finale del film, per dare il suo nome, ma si vede e stravede che non è lui il regista. In fine quindi un Film Mediocre, che solo grazie al nome di Jurassic park, al nome di Spielberg e ad un tempo in cui 7 euro per un cinema vengono spesi da chiunque ha ottenuto milioni e milioni di Euro per al felicita' del suo Regista. Film discretamente intrattenitivo, a tratti divertente, ma ben lontano da quello che è Jurassic park. Uniche cosa davvero decenti ovviamente la vecchia sigla, qualche scena di lotta e soprattutto il messaggio che il troppo dedicarsi al lavoro ci allontana dalla Famiglia e dai bene primari della Vita. E' deludente che proprio questo film sia il continuo di un film che e i veri fan di dinosauri e jurassic park aspettavano da anni. Film da serie Televisiva-block buster. Per passare una serata fra amici è ok, ma definirlo un capolavoro o un bel fim fatto bene è troppo, forse lo è, agli occhi di un bambino.
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marvin85
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martedì 7 luglio 2015
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tanto rumore per nulla...
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Il successo al botteghino di Jurassic World si spiega nella maniera più semplice del mondo. Da un lato la malinconia del fan della saga che tentandando di rivivere le emozioni del primo film corre al cinema per vedere l'ennesimo sequel. Dall'altro invece la produzione che ha messo in campo due scelte molto furbe. La prima, è di marketing. A distanza di 22 anni e dopo due sequel mal riusciti, ci voleva una campagna mediatica enorme per suscitare un minimo di curiosità e in questo sono stati bravissimi. La campagna ha funzionato e la gente è corsa al cinema. Ma c'è un aspetto secondario che a mio parere è molto più importante. Ovvero il periodo di proiezione.
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Il successo al botteghino di Jurassic World si spiega nella maniera più semplice del mondo. Da un lato la malinconia del fan della saga che tentandando di rivivere le emozioni del primo film corre al cinema per vedere l'ennesimo sequel. Dall'altro invece la produzione che ha messo in campo due scelte molto furbe. La prima, è di marketing. A distanza di 22 anni e dopo due sequel mal riusciti, ci voleva una campagna mediatica enorme per suscitare un minimo di curiosità e in questo sono stati bravissimi. La campagna ha funzionato e la gente è corsa al cinema. Ma c'è un aspetto secondario che a mio parere è molto più importante. Ovvero il periodo di proiezione. Jurassic World è stato inserito in un momento storico in cui la concorrenza è praticamente assente. Se ad una persona, in questo mese e mezzo, fosse passata per la testa l'idea di andare al cinema per fare qualcosa di diverso, l'unico film che avrebbe visto sarebbe stato appunto JURASSIC WORLD che, tra campagna mediatica, fan malinconici ed effetti visivi, incuriosiva sicuramente più di tanti altri. Non c'erano titoli grossi oltre a questo che potevano ostacolarlo ne ad inizio della sua proiezione ne tantomeno in uscita nelle settimane successive. Così si spiega il succeso al botteghino di Jurassic World. Hanno veicolato alla perfezione il pubblico verso il film e questo ha permesso loro di incassare oltre il miliardo di dollari. Ma il successo al botteghino corrisponde alla bellezza del film? Assolutamente NO ! Quando vidi il trailer la prima domanda che mi feci è stata: MA QUESTO ENNESIMO FILM COSA PUò DIRMI DI NUOVO? CHE COSA AGGIUNGE ALLA SAGA E COSA DA IN TERMINI DI INTRECCIO DI STORIA? La risposta è stata : ASSOLUTAMENTE NIENTE. La mia paura, che poi si è rivelata tale, è che il film nulla aggiungesse e nulla togliesse ai precedenti film. Per questo mi sono rifiutato di correre al cinema. Nello specifico il film ha due difetti di fondo che ammazzano un sequel discreto ma che non ha nessuna caratura e nessuno spessore. Il primo è la premura di catapultare lo spettatore all'interno del parco, senza creare quell'effetto attesa che lo spettatore più malinconico si attende. Si entra nel parco dopo pochissimi minuti e tutto viene di fatto svelato subito senza nessuna enfasi con una velocità tale che alla fine tutto sembra annacquato. La prima mezz'ora di film è una noia mortale e non c'è nessun effetto thriller o intreccio di storia che aveva reso grandioso di fatto il primo film. L'altro difetto del film è la banalità dei personaggi e delle dinamiche che avvengono tra loro. La sceneggiatura manca di spessore e l'unica cosa forse interessante sono dei piccoli riferimenti che vengono fatti al primo film. Ma oltre a questo il film non dice niente. Ci sono dei cliché quasi imbarazzanti e alcune questioni che riguardano i singoli personaggi che sono lasciati in asso perchéper la produzione contava solo il fatto che il nuovo dinosauro creato ad arte in laboratorio dovesse distruggere tutto quanto. Morale della favola? E' un film inutile, buono solo a riempire i cinema, a far arricchiere la casa di produzione del film e forse a fare battere il cuore a qualche fan della saga. La storia non racconta niente di nuovo e non aggiunge niente alla saga. Film mediocre! Un'occasione persa! Guardatelo solo per curiosità e senza pretese!
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michele
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martedì 23 giugno 2015
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spettacolarità senza tensione
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Diciamolo subito: ogni volta che esce un nuovo film di Jurassic viene naturale fare il paragone con il primo titolo della saga e a colui che ha dato visione e spettacolarità a creature di 65 milioni di anni fa, quello Steven Spielberg che si è relegato per la seconda volta al ruolo di produttore. Il paragone o comunque la pellicola a cui fare riferimento deve essere però stavolta a mio avviso non tanto il capostipite “Jurassic Park”, quanto il secondo episodio, quel “Il mondo perduto” che era riuscito non solo ad emozionare e spettacolarizzare quell'universo così lontano e solo immaginato, ma anche a mantenere alto, altissimo lo standard di qualità.
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Diciamolo subito: ogni volta che esce un nuovo film di Jurassic viene naturale fare il paragone con il primo titolo della saga e a colui che ha dato visione e spettacolarità a creature di 65 milioni di anni fa, quello Steven Spielberg che si è relegato per la seconda volta al ruolo di produttore. Il paragone o comunque la pellicola a cui fare riferimento deve essere però stavolta a mio avviso non tanto il capostipite “Jurassic Park”, quanto il secondo episodio, quel “Il mondo perduto” che era riuscito non solo ad emozionare e spettacolarizzare quell'universo così lontano e solo immaginato, ma anche a mantenere alto, altissimo lo standard di qualità. Qualità che in Jurassic World manca totalmente. E’ sempre difficile ritornare su un prodotto con un sequel, remake, prequel o quello che sia, bisogna avere la capacità di reinventarsi, di essere originali pur maneggiando la medesima materia. Spielberg c’era riuscito nel secondo episodio, creando sequenze e scene di grande tensione emotiva oltre che spettacolari e pur seguendo da un punto di vista narrativo il solco tracciato dal precedente Jurassic Park , la storia nel complesso alla fine risultava ancora accattivante, intensa e dotata di una nuova linfa. Colin Trevorrow (regista di questo quarto episodio) si trovava in una situazione simile allo Spielberg de ‘Il mondo perduto’, ovvero riprendere in mano un materiale già sfruttato, ma che possedeva sempre un grande potenziale. La chiave di volta non doveva essere tanto il livello spettacolare che in questo genere di film è quasi connaturato potremmo dire agli elementi stessi della storia (i dinosauri), quanto riuscire a creare un livello di tensione e di suspence tale da catturare non solo gli occhi dello spettatore, ma anche la sua mente. Non ci è riuscito. Singolarmente certe scene sono anche belle da vedere, ma nel complesso il film sembra soltanto un gioco di effetti speciali che crea qualche godimento solo temporaneo e limitato ad alcune sequenze specifiche, per il resto non c’è spinta creativa, empatia e soprattutto immedesimazione con i personaggi. Quest’ultimo punto in particolare evidenzia un’ulteriore carenza della pellicola, oltre a quella della regia c’è ne è una anche e grossa, a livello di scrittura che rende tutti i protagonisti caratterizzati in maniera molto debole e davvero poco credibili.
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midnight
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lunedì 22 giugno 2015
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il parco riapre!!!!!
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Dopo 20 anni riapre Jurassic Park, accorrono in 20mila ma un dinosauro l’indominusrex creato geneticamente incrociando un Rex e ….. riesce a sfuggire al controllo umano. La curiosità era tanta, ma la vecchia edizione resta ancora la migliore, la colonna sonora ti riporta al primo Jurassic Park che penso resterà nella storia.
Hammond voleva creare un parco dove gli animali erano liberi, questo è più uno zoo, dinosauri in gabbie, velociraptor ammaestrati, e possibilità per i bambini di cavalcare il triceratopo ASSURDO!!!
I protagonisti non sono da Oscar, ma la protagonista femminile finalmente tiene testa al protagonista maschile .
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Dopo 20 anni riapre Jurassic Park, accorrono in 20mila ma un dinosauro l’indominusrex creato geneticamente incrociando un Rex e ….. riesce a sfuggire al controllo umano. La curiosità era tanta, ma la vecchia edizione resta ancora la migliore, la colonna sonora ti riporta al primo Jurassic Park che penso resterà nella storia.
Hammond voleva creare un parco dove gli animali erano liberi, questo è più uno zoo, dinosauri in gabbie, velociraptor ammaestrati, e possibilità per i bambini di cavalcare il triceratopo ASSURDO!!!
I protagonisti non sono da Oscar, ma la protagonista femminile finalmente tiene testa al protagonista maschile .
Le scene grafiche sono altalenanti bella la scena dove l’indominus esce dalla foresta per aggredire i militari lungo il fiume, pessime quelle che riguardano l’elicottero in volo …. Sembra un modellino radiocomandato!
Il finale un po’ esagerato…(non posso raccontarlo nei dettagli) , lei che corre davanti ad un T-Rex e lo scontro fra i due titani poteva essere arricchito da più effetti speciali.
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thief
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venerdì 19 giugno 2015
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jurassic wordl, no park
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Jurassic Wordl - La Amblin Entertainment e Legendary Pictures ha provato a riesumare una saga che a mio avviso doveva finire con l'ultimo viaggio di Jurassic Park, ora il film fa leva sull'incrollabile fascinazione dei più piccoli per le lucertole giganti. Ma Colin Trevorrow prova a sviluppare su più livelli: se da un lato si rivolge ai ragazzini e alla realizzazione dei loro sogni dall'altro prova a imbastire una metafora sullo scontro generazionale tra verità e finzione, natura ed esperimenti genetici. Simpatica comunque l'idea di trovare spesso nel film dei collegamenti con i vecchi episodi ( ad esempio ritrovano il vecchio edificio che compare nel primo episodio), però non crea quel giusto parallelismo tra storia e horror, non emerge troppo la violenza dei carnivori, anzi, sembra quasi che i dinosauri si possano adomesticare come dei cani.
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Jurassic Wordl - La Amblin Entertainment e Legendary Pictures ha provato a riesumare una saga che a mio avviso doveva finire con l'ultimo viaggio di Jurassic Park, ora il film fa leva sull'incrollabile fascinazione dei più piccoli per le lucertole giganti. Ma Colin Trevorrow prova a sviluppare su più livelli: se da un lato si rivolge ai ragazzini e alla realizzazione dei loro sogni dall'altro prova a imbastire una metafora sullo scontro generazionale tra verità e finzione, natura ed esperimenti genetici. Simpatica comunque l'idea di trovare spesso nel film dei collegamenti con i vecchi episodi ( ad esempio ritrovano il vecchio edificio che compare nel primo episodio), però non crea quel giusto parallelismo tra storia e horror, non emerge troppo la violenza dei carnivori, anzi, sembra quasi che i dinosauri si possano adomesticare come dei cani. Se vi aspettate un film coinvolgente come gli atri, rimarete delusi, questo film racconta un mondo a parte difatti FATE CASO CHE IL TITOLO E' DIVERSO dal vecchio Jurassic Park.
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davy_campo
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giovedì 18 giugno 2015
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film di intrattenimento che non intrattiene
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Quando guardavo i trailer, mi domandavo sempre: "ne abbiamo realmente bisogno?"
Non pensavo di andare di fronte ad un film cosi "vuoto", che non ti lascia nulla, prodotto male nonostante sapevano che sarebbe andato a "scontrarsi" con il capolavoro che è JP.
La trama in se ci poteva anche stare e non vado a discuterla, ma non è stata approfondita e curata come si deve, nonostante fosse abbastanza semplice da gestire.. ci sono evidenti errori di sceneggiatura, personaggi costruiti male, che risultano sia inutili che senza senso per determinate decisioni che prendono..
Poi va bene, questo deve essere un film di intrattenimento.
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Quando guardavo i trailer, mi domandavo sempre: "ne abbiamo realmente bisogno?"
Non pensavo di andare di fronte ad un film cosi "vuoto", che non ti lascia nulla, prodotto male nonostante sapevano che sarebbe andato a "scontrarsi" con il capolavoro che è JP.
La trama in se ci poteva anche stare e non vado a discuterla, ma non è stata approfondita e curata come si deve, nonostante fosse abbastanza semplice da gestire.. ci sono evidenti errori di sceneggiatura, personaggi costruiti male, che risultano sia inutili che senza senso per determinate decisioni che prendono..
Poi va bene, questo deve essere un film di intrattenimento.. a me, non ha intrattenuto, anzi arrivato ad un certo punto del film mi sentivo anche annoiato. Mancava il che di Jurassic Park che ti lasciava incollato alla poltrona, che metteva l'ansia, inquietudine.. quelle scene tipo i Raptor nelle cucine, il t-rex che insegue il jeep, ma anche lo pterodattilo che spunta dalla nebbia.. nulla.
Oltretutto, la CGI è fatta male, fintissima, e nel 2015 rendere il tutto meno realistico rispetto a film di 20 anni fa è davvero assurdo.. l'animatronix si vede lontano un miglio che è fintissimo, e riprende palese palese una scena del primo Jurassic Park.. a proposito di ciò, come non parlare delle citazioni: belli i riferimenti al primo, ma sono davvero..davvero..davvero troppi, eccessivi e delle volte fuori luogo.
Secondo me avevano tutte le competenze, tempo e budget per creare qualcosa di decisamente meglio, sapendo gli incassi che avrebbe fatto oltretutto.. invece sembra fatto solo per monetizzare sfruttando il fanchise che è Jurassic Park. Il pensiero dei sequel mi mette i brividi, staremo a vedere
Voto 2 su 5
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fullmetaltizio
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venerdì 12 giugno 2015
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giocattolone infantile e privo di contenuti
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Jurassic World ci propone tre tipi di scene: quelle inutili, quelle viste e riviste e quelle copiate praticamente shot-to-shot dai primi due film, senza dubbio le migliori. Il resto sono dialoghi sterili e comicità involontaria, il tutto condito da quelle stramaledettissime frasi pseudo-animaliste come: "io non allevo i miei velociraptor, [...] abbiamo una relazione da pari a pari" (Cit. persona che due scene prima addestrava i suddetti animali a muoversi ai suoi comandi seguendo il suono di una lucina blu, ricompensandoli con ratti morti).
Mi fa veramente arrabbiare il pensiero che alcuni cerchino di trovare metafore e messaggi generazionali in questa cavolata, io l'unico parallelismo che riesco a concepire riguarda gli idioti che continuano imperterriti a riaprite il parco, pur sapendo che andrà male, messi a confronto con noi, spettatori, che, pur sapendo che l'ennesimo sequel/reboot/prequel che andiamo a vedere sarà l'ennesima ciofeca, continuiamo a testa alta a finanziare e, peggio, a sostenere la validità di questi prodotti mediocri che non aggiungono nulla di nulla, se non spessore alla pila di soldi di cui Spielberg ed altri si adagiano, brindando alla nostra memoria da pesce rosso.
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Jurassic World ci propone tre tipi di scene: quelle inutili, quelle viste e riviste e quelle copiate praticamente shot-to-shot dai primi due film, senza dubbio le migliori. Il resto sono dialoghi sterili e comicità involontaria, il tutto condito da quelle stramaledettissime frasi pseudo-animaliste come: "io non allevo i miei velociraptor, [...] abbiamo una relazione da pari a pari" (Cit. persona che due scene prima addestrava i suddetti animali a muoversi ai suoi comandi seguendo il suono di una lucina blu, ricompensandoli con ratti morti).
Mi fa veramente arrabbiare il pensiero che alcuni cerchino di trovare metafore e messaggi generazionali in questa cavolata, io l'unico parallelismo che riesco a concepire riguarda gli idioti che continuano imperterriti a riaprite il parco, pur sapendo che andrà male, messi a confronto con noi, spettatori, che, pur sapendo che l'ennesimo sequel/reboot/prequel che andiamo a vedere sarà l'ennesima ciofeca, continuiamo a testa alta a finanziare e, peggio, a sostenere la validità di questi prodotti mediocri che non aggiungono nulla di nulla, se non spessore alla pila di soldi di cui Spielberg ed altri si adagiano, brindando alla nostra memoria da pesce rosso.
Anche la presunta suspance che dovrebbe essere presente nel film è inesistente: è inutile mostrarci per l'ennesima volta il lento, ma inesorabile avvicinamento delle fauci del mostro ai protagonisti, opportunamente nascosti, perché si sa già, ca**o, SI SA GIÀ che all'ultimo momento il mostro troverà una stupida scusa per andarsene e/o per tornare improvvisamente qualche secondo dopo in un di quei stupidissimi jumpscare. Dopo tutti questi anni ormai nessuno ci crede più, sappiamo tutti che i protagonisti sopravviveranno perché spinti da "vero amore" (?), inventatevi qualcos'altro, per l'amore del cielo.
A questo punto, tra scene diventate già leggenda (una su tutte, i soldati che, mentre cercano l'Indominus Rex, oltre 15 metri di altezza, mirano ad altezza uomo e guardano costantemente per terra), sviluppi poco credibili, e trovate sottili quanto un baobab (uhh il militare è cattivo perché ha il viso truce, la barbetta... uhh che cattivo, non ride alle battute del protagonista, uhhh, gli ha pure bevuto la sua bibita - uhhh Chris Pratt è buono perché è pacifista, crede nell'ammòre dei suoi amici squamosi e vive in una roulotte, perché fa molto persona dai gusti semplici, non come quegli scienziati cattivi, tutti complicati uhhh) mi chiedo cosa differenzi Jurassic World dai tragicomicamente famosi mockbuster, tanto spesso accusati di poco realismo e forzature di trama.
In conclusione un film perfetto da vedere, sempre se accompagnati da molti amici e da una montagna di pop-corn. In ogni caso saranno le due ore più divertenti della vostra vita, il film sembra fatto apposta per essere preso in giro.
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(di lele_v)
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pietro facco
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venerdì 12 giugno 2015
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jurassic world in pillole
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*La seguente recensione potrebbe contenere informazioni e/o anticipazioni riguardo il film in esame.*
Il film ruota attorno alla nuova attrazione dell'omonimo parco, nonché (ma lo si comprende a fatica) alla situazione della tipica famigliola in crisi, ad una relazione improbabile destinata a concretizzarsi per l'insorgere di cause di forza maggiore, e, da ultimo, a macchinazioni presumibilmente belliche incentrate, udite udite, sul ricavare delle vere e proprie macchine da guerra da organismi estinti modificati, parzialmente o in toto, dalla manipolazione genetica per finalità non esattamente lecite.
Un punto dolente che, personalmente, sento l'onere di sollevare è la caratterizzazione dei personaggi, umani e non, all'interno della storia.
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*La seguente recensione potrebbe contenere informazioni e/o anticipazioni riguardo il film in esame.*
Il film ruota attorno alla nuova attrazione dell'omonimo parco, nonché (ma lo si comprende a fatica) alla situazione della tipica famigliola in crisi, ad una relazione improbabile destinata a concretizzarsi per l'insorgere di cause di forza maggiore, e, da ultimo, a macchinazioni presumibilmente belliche incentrate, udite udite, sul ricavare delle vere e proprie macchine da guerra da organismi estinti modificati, parzialmente o in toto, dalla manipolazione genetica per finalità non esattamente lecite.
Un punto dolente che, personalmente, sento l'onere di sollevare è la caratterizzazione dei personaggi, umani e non, all'interno della storia. I protagonisti umani rispondono da copione a precisi e, per lo più rigidi, stereotipi del cinema americano d'azione. Abbiamo: l'eroe spavaldo ed indomito; la donna di carriera inizialmente aliena ad ogni esperienza "umana", ma che ci verrà progressivamente proposta come una novella Jane (la moglie di Tarzan) e arriverà a farsi rincorrere da un T.rex... sui tacchi; il (classico) bambino prodigio; l'adolescente leggermente privo di buona volontà, ribelle e perennemente a caccia di coetanee dell'altro sesso; il cattivo di turno interessato ai soldi e a loschi affari, per motivi che, evidentemente, non ci è dato sapere oltre una certa soglia speculativa; infine, il miliardario magnanimo, a tratti filosofo, destinato a lasciarci le penne per un atto di strafottenza in qualche modo collegato ad un brevetto di guida per elicotteri.
La caratterizzazione dei dinosauri, ancor di più, mi ha lasciato basito: senza girarci troppo attorno, hanno letteralmente sputtanato due capisaldi dell'intera trilogia precedente. Da un lato, i "raptor" assumono la psicologia di un cane domestico: rispondono agli ordini, ringhiano, seguono piste odorose (venendo sguinzagliati per un parco - teoricamente - in crisi come nulla fosse... chi ha memoria del primo Jurassic Park intenda), si sottomettono ad un capobranco seguendo la sua forza o l'affetto che provano per esso... Il secondo, il Tyrannosaurus rex, doveva ricevere il grande ritorno dopo l'accantonamento con annessa batosta nel terzo capitolo, invece lo si vede per una ventina di secondi nella prima parte del film, quindi nel climax finale, dove viene fatto uscire dal recinto per affrontare l'antagonista animale di turno in seguito ad un ragionamento del bimbo prodigio di quelli che hanno il potenziale per ricevere il Nobel per la matematica (letteralmente: due numeri a caso, quindi... servono più denti!), giunge di gran carriera sul campo di battaglia e... si piglia una caterva di mazzate, venendo comunque salvato da una sorta di triplice alleanza mesozoica (per non dover affrontare l'ira dei fanatici più incalliti, presumo).
L'antagonista, infine, è un prodotto della manipolazione genetica. Essere meschino e sociopatico, avendo vissuto in isolamento, il suo unico credo di vita si riassume in: "se vedi per la prima volta qualcosa (ma anche per la seconda, la terza e così via), uccidila". Presenta abilità predatorie straordinarie, tra le quali figurano abilità calcistiche e la facoltà di scaraventare in aria un camion di qualche tonnellata con un solo arto, che verranno impiegate una sola volta ciascuna nel corso dell'intera pellicola per probabile handicap sopraggiunto successivamente.
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(di cloda85)
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