Beasts of No Nation

Film 2015 | Drammatico +13 133 min.

Titolo originaleBeasts of No Nation
Anno2015
GenereDrammatico
ProduzioneUSA
Durata133 minuti
Regia diCary Joji Fukunaga
AttoriIdris Elba, Ama K. Abebrese, Richard Pepple, Abraham Attah, Opeyemi Fagbohungbe .
TagDa vedere 2015
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,36 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Cary Joji Fukunaga. Un film Da vedere 2015 con Idris Elba, Ama K. Abebrese, Richard Pepple, Abraham Attah, Opeyemi Fagbohungbe. Titolo originale: Beasts of No Nation. Genere Drammatico - USA, 2015, durata 133 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,36 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 7 settembre 2015

Il viaggio di un giovane ragazzo tra i combattenti mercenari. Dal romanzo di Uzodinma Iweala. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, Al Box Office Usa Beasts of No Nation ha incassato 50,7 mila dollari .

Consigliato sì!
3,36/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 3,21
CONSIGLIATO SÌ
Lontanissimo dall'essere un piccolo saggio di cinema, Beasts of No Nation supera il citazionismo e cuce insieme stimoli e ragionamenti altrui sulla guerra in un grande affresco personale.
Recensione di Gabriele Niola
sabato 12 settembre 2015
Recensione di Gabriele Niola
sabato 12 settembre 2015

Da ultimo di una famiglia coesa, Agu passa ad essere solo nel giro di 10 minuti. Quando la guerra civile della sua nazione arriva al suo villaggio, sua madre riesce a mettersi in viaggio ma suo padre e suo fratello vengono massacrati, lui, in fuga non ha nulla nè sa dove andare fino a che non incontra un plotone. La milizia al soldo di uno dei molti partiti politici che lottano per il potere lo arruola tra le file dei suoi bambini soldato, lo arma e lo sfama, lo educa alla violenza, lo droga e lo condiziona. A capo di tutto c'è il carismatico Commandant, assieme ad Agu amici, coetanei e più adulti, un branco di esseri umani solitari che più diventano soldati più perdono contatto con la realtà.
Per andare in Africa a filmare la guerra, i bambini soldato, la disperazione, la trucidazione e la deriva mentale, Cary Fukunaga ha portato con sè tutto il cinema hollywoodiano migliore che ha elaborato il Vietnam. In un atto di trasferimento filmico è riuscito a parlare di qualcosa di molto lontano dall'orbita statunitense con l'armamentario simbolico usato in passato per raccontare la più americana delle storie, quella di come un paese intero ha perso fiducia nel proprio ruolo nel mondo di fronte ad una guerra assurda e violenta.
Beasts of No Nation a fatica trascina se stesso fuori da una prima parte idilliaca, con piccole dolcezze, toni da commedia e un generale senso di leggerezza spezzato d'improvviso dall'arrivo della guerra nel villaggio di Agu. Marciando con le milizie del Commandant il film prende abbrivio, al peggiorare della vita di Agu guadagna onestà e nell'apoteosi finale chiude un cerchio inesorabile. Più i suoi protagonisti si avvicinano all'inevitabile conclusione di una parabola che parte all'insegna della morte, più il film sembra gonfiarsi di vita vera.
Nella mala educacion di Agu alla vita, quella impartitagli dal branco e dalla guerra, c'è una versione distorta del mondo adulto e un compendio delle idee che ruotano intorno alla guerra da tempo. Fukunaga infarcisce i suoi raid di un rapporto morboso tra sesso e morte, violenza e desiderio di virile godimento alla stessa maniera in cui premeva fare a Full Metal Jacket (come se sparare proiettili fosse un prolungamento del godimento sessuale o addirittura viceversa), non dimentica di fondere la realtà dell'uso di droghe con la visione anarchica del fronte come luogo allucinato, rubando qualche soluzione ad Apocalypse Now per creare quel medesimo senso di follia fuori dai sensi. Addirittura il film ha anche lo sprezzante rapporto di dominio e pressione sui civili che esiste in Platoon.
Lontanissimo per fortuna dal piccolo saggio di cinema, Beasts of No Nation supera il citazionismo e cuce insieme stimoli e ragionamenti altrui sulla guerra in un grande affresco personale: la storia di un bambino che vive da adulto con l'obbedienza e il rigore infantili e che clamorosamente si troverà anche costretto a tornare indietro, a ridiventare bambino. Con intelligenza Fukunaga immagina un film intorno al piccolo interprete Abraham Attah, mettendogli a fianco lo statuario Idris Elba, l'immenso e il carismatico accanto al piccolo e plagiabile. Il suo film riesce nell'impresa di pensare le figure che il cinema più ha condannato in maniera amabile e comprensibile senza muovere un passo dal loro orrore, associando mitragliate a sangue freddo all'improvviso e commovente riconoscimento (fallace) di un proprio caro.
La stessa posizione Beasts of No Nation la prende nei confronti della violenza, mostrata poco e nei momenti più importanti con un furore quasi documentarista, con la consapevolezza che esiste sempre un punto privilegiato dal quale guardare, uno che fornisce alla storia la sua etica. Lontano dai fatti ma vicino ai personaggi, il punto d'osservazione scelto da Fukunaga consente anche alle azioni più turpi di essere raccontate senza sadismo. Lo sguardo occidentale sulle tragedie africane è così miracolosamente scampato, e questo regista nippo-svedese, dopo aver impressionato con la prima stagione di True detective, è riuscito di nuovo a sposare la disperazione dei singoli all'indifferenza altrui di fronte alle manifestazioni più evidenti di disumanità.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 27 ottobre 2015
Fedson

Agu, giovane ometto di casa, trascorre la sua vita tranquilla e pacifica assieme alla sua famiglia e ai suoi coetanei. Si diverte con gli altri bambini a cercare vecchi attrezzi per poi rivenderli alla gente di paese, a fare scherzi verso suo fratello maggiore e a ridere insieme al padre e alla madre. La pace viene interrotta improvvisamente dalla guerra civile della sua stessa nazione, che lo porterà [...] Vai alla recensione »

giovedì 24 marzo 2016
davidino.k.b.

un gran bel film............

NEWS
GALLERY
sabato 12 settembre 2015
Giancarlo Zappoli

Il venezuelano Desde allà vince il Leone d'Oro della 72. Mostra del Cinema di Venezia. Il Premio per la Migliore Regia va a Pablo Trapero (El Clan) mentre - per gli italiani - Valeria Golino vince la Coppa Volpi per Per amor vostro di Giuseppe M.

GALLERY
venerdì 4 settembre 2015
 

Con l'apertura del concorso ieri, inaugurato dalla fuga adolescenziale di Looking for Grace e dall'orrore dei bambini africani costretti a combattere (Beasts of No Nation), è entrata nel vivo la 72. Mostra del Cinema di Venezia.

winner
premio marcello mastroianni
Festival di Venezia
2015
winner
miglior attore non protag.
SAG Awards
2016
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