Titolo originale | Who Is Dayani Cristal? |
Anno | 2013 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Gran Bretagna, Messico |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Gael García Bernal, Marc Silver (II) |
Attori | Gael García Bernal . |
Uscita | giovedì 20 novembre 2014 |
Distribuzione | P.F.A. Films |
MYmonetro | 3,07 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 2 febbraio 2017
Un documentario che approfondisce l'enigma racchiuso dietro a un corpo senza nome e un tatuaggio inspiegabile.
CONSIGLIATO SÌ
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Nel deserto di Sonora il sole brucia la terra e la vita di un uomo, rinvenuto dalla Polizia di Frontiera dell'Arizona. Morto solo e a un passo dal sogno americano, l'uomo non ha documenti, nome e identità. Povero corpo in decomposizione su cui indaga, dall'altra parte del confine, un team di antropologi forensi, interrogando le tracce fisiche superstiti e leggibili. L'informazione più preziosa è un tatuaggio inciso sul petto, un nome esibito come un dono: Dayani Cristal.
Diretto da Marc Silver e interpretato e prodotto da Gael García Bernal, Chi è Dayani Cristal? è un documentario e insieme un'inchiesta che si svolge al di là e al di qua del muro che separa il Messico dagli Stati Uniti, che mescola il tempo (presente e passato) come le lingue (inglese e spagnolo) e le culture, producendo un melting pot in cui confluiscono pregiudizi, aspettative e prospettive dei testimoni della storia. Di questa storia che, avanti e indietro nel tempo, ricostruisce la vita invisibile di un uomo che altri uomini vogliono ricondurre a casa e alla sua definitiva sepoltura. Chi fosse il ragazzo del tatuaggio ed 'entro che cosa' collocare la sua esistenza è il punto di partenza del documentario e lo spunto per affrontare una (drammatica) storia sociale.
In quella Storia, quella dell'emigrazione dei popoli centroamericani verso gli States, si inserisce quella individuale di un figlio, un padre e un marito che voleva attraversare il confine messicano in cerca di una terra e di una visione. Una visione indotta da una 'vicina' piena e produttiva che finisce per divorare le illusioni che alimenta, respingendo o 'uccidendo' chi prova a varcare la sua frontiera. A piedi, sul tetto di un treno merci, lungo il fiume, Gael García Bernal ripercorre la strada e le speranze di John Doe, che in Honduras aveva una madre, un padre, una compagna e tre bambini. Sensibile come lo sguardo di Silver, l'attore ricostruisce l'identità dell'uomo sui volti dei familiari che ricordano, celebrano e piangono il loro caro in attesa di condurlo nel luogo della deposizione.
Sospeso sui confini, dove convergono due civiltà, due modi di interrogare la morte, di vivere e di morire, Chi è Dayani Cristal? scopre un mondo senza rete, un mondo affollato di corpi 'affamati' e ammassati sulla stessa 'barca', un mondo di strappi laceranti come un addio a cui dà riparo e ristoro un 'padre'. Un padre che consola il forzato abbandono con chili e preghiera. La preghiera del migrante che Gael García Bernal recita nel fuori campo e dentro il deserto renoso dove si incrociano povertà, emigrazione, anonimato e violenza. Tra i molti meriti, il documentario di Marc Silver annovera una riflessione di grande interesse sulla relazione tra corpo sociale e corpo fisico, dove il corpo (morto) ricostruito esemplifica la ricostituzione di identità.
Identità di latinos che a milioni negli ultimi decenni si sono riversati dalle campagne verso l'ultima frontiera americana. Un percorso della speranza blindato eppure battuto da 'nuovi cercatori d'oro', cacciatori di futuro, uomini soli alla ricerca di se stessi che muoiono spaiati pronunciando il nome più dolce 'appuntato' sul cuore.