Titolo originale | Any de Gràcia |
Anno | 2011 |
Genere | Commedia |
Produzione | Spagna |
Regia di | Ventura Pons |
Attori | Rosa María Sardá, Oriol Pla, Santi Millán, Amparo Moreno, Diana Gómez, Núria Feliu Ricard Farré, Marta Vila, Àlex Maruny, Lluis Villanueva, Marc Homs, Aleix Melé, Óscar Intente, Maria Ribera, Fanny Bulló, Marc Gómez, Jaume Najarro. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 25 marzo 2014
Dopo Barcelona (un mapa) il regista Ventura Pons torna nella sua amata Barcellona per mettere a confronto due generazioni completamente diverse.
CONSIGLIATO NÌ
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Cresciuto in provincia, David si trasferisce a Barcellona per frequentare l'università con il sogno di sfondare come pittore o, magari, come musicista. A frenare il suo entusiasmo in una città tanto piena di stimoli, tuttavia, c'è Gràcia, la sessantenne presso la casa della quale abita come ragazzo alla pari, donna scorbutica e interessata soltanto ad un vecchio pappagallino, ai tarocchi e ad estenuanti partite a carte cui costringe il poveretto. Ma in breve la loro convivenza prenderà un'altra piega, dando ad entrambi quello di cui hanno veramente bisogno.
L'impatto elettrizzante di un giovane provinciale con la grande città costituisce un tema così corteggiato dal cinema da comporre quasi un genere a sé. Altrettanto usuale è, inoltre, il viraggio in commedia di storie che hanno, inevitabilmente, a che fare con il momento della crescita: aspirazioni, amori, distacco famigliare e conseguente solitudine. Ventura Pons, lunga carriera alle spalle, non esce dal seminato, tenendo le fila di un film volutamente giovanilistico, intervallato da canzoni il cui testo rimanda alle immagini che scorrono sullo schermo. Non nasconde particolari sorprese Any de Gràcia (distribuito internazionalmente come Year of Grace), commedia fatua e un po' inconsistente sulla lontananza dell'affetto e sulla speranza di trovare una vita diversa in terra nuova, sebbene sia sorretta da un accettabile andatura e da qualche sparuta trovata. Si procede, insomma, su binari noti (o arcinoti) che possono comunque soddisfare le aspettative di un pubblico di bocca buona o appartenete alla stessa età di un protagonista segnato dall'assenza dell'istituzione famigliare, indeciso sul da farsi, ma determinato a trovare il proprio posto nel mondo. O, sarebbe meglio dire, in una città ben precisa. Il brulicante capoluogo della Catalogna, cui il regista aveva dedicato l'affettuoso Barcelona (un mapa), fa da cornice alle disavventure di David cambiando pelle in relazione con il suo sviluppo: prima luogo inospitale con i suoi studenti fighetti e refrattari al mischiarsi con chi viene da fuori e poi città-famiglia con l'avvicinamento del ragazzo all'attempata Gràcia. Ma è proprio nell'incontro di queste due diversità che Ventura Pons avrebbe fatto bene a concnetrarsi, curando di più i dialoghi e gli intrecci di una sceneggiatura di cui è autore insieme a Jaume Cuspinera e Carme Morell.
Nella sua prevedibilità, il grazioso finale è sorretto da una squadra di attori che sembrano aver trovato l'accordatura giusta strada facendo, quasi fossero riusciti a staccarsi dalle eccessive tipizzazioni del resto del racconto. Ad ogni modo, veloce e professionale.