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Rum Diary: Johnny Depp giornalista a Puerto Rico

Perdersi nei peggiori caffè. Di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti

In foto Johnny Depp in una scena del film The Rum Diary - Cronache di una passione di Bruce Robinson.
Johnny Depp (John Christopher Depp II) Altri nomi: (Oprah Noodlemantra ) (61 anni) 9 giugno 1963, Owensboro (Kentucky - USA) - Gemelli. Interpreta Paul Kemp nel film di Bruce Robinson The Rum Diary - Cronache di una passione.

lunedì 14 maggio 2012 - Focus

Uno dei più suggestivi codici della letteratura sono naturalmente i viaggi. I Britannici come Maugham, Kipling, Conrad giravano il Commonwealt raccontando le loro esperienze. Le terre erano l’India e la Cina, culture lontane e favolose. Poi vennero i viaggiatori della generazione successiva, ci sta Hemingway fra costoro, e l’inglese/americano/messicano Malcom Lowry che firmò, nel 1947 un romanzo fondamentale in chiave di “stranieri altrove maledetti e sofferenti”, "Sotto il vulcano". Un altro gruppo “maledetto”, forse il più maledetto, è quello dei Kerouac, Ginsberg e altri. Nel 1957 Kerouac firmò il romanzo "On the Road" (Sulla strada) che divenne per quella generazione un autentico, accreditato manifesto, attraverso uno stile cosiddetto “spontaneo” che fece scuola per lungo tempo. I comuni denominatori, decisivi, di tutti, erano l’alcol e la droga. Alcuni riuscirono a connotarli in senso positivo, come cultura necessaria all’ispirazione e al lavoro. Un altro nome legato a questa cultura e a queste storie è quello di Hunter Stockton Thompson, scrittore americano che ha firmato almeno due romanzi rilevanti in quel senso, diventati film: Paura e delirio a Las Vegas, del 1988 diretto da Terry Gilliam, con Johnny Depp nel ruolo dello stesso Thompson, e The Rum Diary – Cronache di una passione, in distribuzione in questi giorni, diretto da Bruce Robinson, con protagonista lo stesso Depp. Subito una puntualizzazione: Thompson non possiede la qualità e l’incanto dei nomi detti sopra. Hemingway è stato evocato nelle recensioni sul film. È un riferimento appropriato, come detto, soprattutto un richiamo facile e anche comodo. La chiave “stranieri maledetti e col bicchiere in mano” è ancora funzionale, ha un pubblico. Anche la pubblicità ha attinto a quel genere, c’è una suggestiva didascalia “i peggiori bar di Caracas”. Di bar Hemingway se ne intendeva, così come i suoi personaggi. I titoli affiorano all’istante, "Isole nella corrente", "Il vecchio e il mare", "Avere e non avere". Tutti libri diventati film, per la costernazione dello scrittore che, come disse, mai una volta andò a vedere un film tratto da un suo romanzo. Un altro titolo esemplare di quella cultura è Il tesoro della Sierra Madre, di Huston, con Bogart americano alla deriva che gira per Tampico chiedendo l’elemosina e poi cerca di trovare l’oro su quelle montagne. I protagonisti sono sempre transfughi dalla civiltà, bevono, pescano, fanno piccolo contrabbando, ricordano i propri fallimenti, e non hanno un futuro. Un altro modello che fa testo è il Firmin di Sotto il vulcano, un inglese alcolizzato e disperato che sopravvive nel Messico degli anni Trenta. Adesso si affianca, appunto, il film di Robinson. Depp è Paul Kemp, perfetto alter ego dello scrittore Thompson. Siamo a Puerto Rico nel 1960. La ricostruzione è curata: quelle macchinone americane cromate di quegli anni, soprattutto una Chevrolet Corvette decappottabile rossa che rappresenta la ricchezza e il sogno. Due cose che in quella terra possono esistere solo se c’è di mezzo l’imbroglio e la speculazione. Paul arriva come freelance in un quotidiano precario, gestito da mezzi matti e finanziato da un boss che sembra la reclame dell’avventuriero, affascinante con passato torbido, biondo, bello, con panfilo e villa sulla spiaggia. Depp è la solita plastilina, bravo a calarsi in tutti i caratteri. Il giornale sta per fallire, l’occasione gli viene data dal boss: serve uno scrittore, anche fallito, che si occupi della promozione di un villaggio di lusso che sarà costruito su un’isola incantevole. Dietro ci sono i soliti imbrogli, licenze, amministratori da corrompere eccetera. Non può mancare la bionda dark, Chenault, alla quale dà corpo e volto la bellissima Amber Heard, seduttiva e incontrollabile. Ci sta naturalmente quel carattere: la bella disinibita che balla nel “peggiore ritrovo” circondata da nativi seminudi che ancheggiano ai ritmi caraibici. Paul beve, annusa, assume di tutto, si porta in giro un amico a sua volta maledetto, è sempre sull’orlo del pericolo finale, ma riesce sempre a districarsi all’ultimo momento. Alla fine, sfatto, compromesso, fuori di testa com’è, riesce comunque ad assumersi un compito onesto, quasi nobile. Una volta tornato fra i civili, si impegnerà a scrivere contro gli speculatori e i corrotti. Che poi è la storia vera di Hunter Stockton Thompson (1937-2005), al quale il film è dedicato.

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