Da fan di Albanese della prima ora devo esprimere la mia grandissima delusione per questo film. Cetto La qualunque è un personaggio che ci ha fatto incantare negli sketch televisivi. Roba da buttarsi per terra a picchiare i pugni per il ridere. Ed Albanese ha sempre dato prova di grande intelligenza nei diversi film che lo hanno visto protagonista. Delizioso Questioni di cuore. Ma "qualunquemente" è una fiera di banalità. Direi che è semplicemente l'equivalente cinematrofico del disastro politico del Paese. Che si commenta, e bene, da solo. Il rischio reale per la satira è di essere messa in difficoltà dovendo ridicolizzare persone e situazioni che non solo caricaturabili, in quanto la migliore parodia sono loro stessi. Ma Albanese ha la classe. E da lui ci si aspetta qualcosa di più, uno scatto di inventiva, un'innovazione. Che può anche essere presa in accezione negativa, ossia con l'onestà intellettuale di non proporre al pubblico, ed in particolare al suo, un film come questo. Strabordante di luoghi comuni sui meridionali, anzi offensivo per i calabresi (io non lo sono), e pericoloso sotto il profilo dell'opinione pubblico per la presenza di una parte del Paese incapace di distinguere tra realtà e immaginazione (ogni riferimento a cose e persone non è assolutamente casuale; mi riferisco a parte del popolo leghista). Un film che non serve, anche perchè ripetitivo. E si ride meno che in dieci minuti di Cetto su you tube. Peccato Antonio, davvero peccato.
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